” CHIASSO CHIUSO” di MAURIZIO PAGNINI & PAOLO SCOPETANI- EFFIGI
30 Aprile 2019” LA GIUSTA PARTE ” DI ALESSANDRO BONAN- LA NAVE DI TESEO
10 Maggio 2019Nel 2014 uscì un film americano, protagonista George Clooney, dedicato ai Monuments Men,, un gruppo ufficiali e soldati che salvarono i capolavori dell’arte trafugati o
scomparsi durante la Seconda Guerra Mondiale. In Italia un’opera eccezionale in questo senso fu compiuta da Rodolfo Siviero, agente segreto, critico d’arte, grande inve-
stigatore, che riuscì a riportare al termine di tante azioni, anche avventurose,i capolavori sottratti nel nostro Paese specialmente ai tempi dell’editto di Herman Goring.
Ma come si può leggere in questa ampia e accurata disamina di quanto è stato fatto per il recupero delle opere d’arte si può ricordare anche lo scultore Antonio Canova, che
fu nominato ambasciatore dal Papa per recuperare le opere fatte portare via da Napoleone.
Risale al 1969 l’istituzione da parte dell’Arma dei Carabinieri di una struttura dedicata alla salvaguardia dell’arte, cioè gruppi di carabinieri abituati a lavorare in Italia e all’estero, utilizzando le migliori tecniche possibili.Oggi fanno parte del Comando TUTELA PATRIMONIO CULTURALE. Tantissimi i risultati conseguiti con il ritrovamento
di opere d’arte in un continuo lavoro di ricerca e di indagine con conseguenti grandi successi, in un continuo andirivieni tra passato e presente.
Sono già passati 50 anni dall’istituzione del TPC e questo libro vuole essere un racconto “animato” di indagini, successi, ricerche, e anche dei casi su cui ancora oggi si sta la-
vorando.
Così si va dalla riapertura della Domus di Pompei ai salvataggi delle opere dopo i terremoti che hanno colpito il nostro Paese, ai gialli legati ai nomi di Caravaggio e Modigliani,alle attività prestate oltre confine, come in Iraq durante la seconda guerra del Golfo.
E così ci immergiamo nel mondo sommerso dei tombaroli, in quello più sofisticato dei falsari,, in quello più pericoloso dei furti su commissione, ma ancor più entriamo nel
mondo emozionante e ricco di aneddoti dei DETECTIVE DELL’ARTE che per prima cosa vanno elogiati per la passione che mettono nel loro lavoro.
Fu costituito nel 1943 un gruppo di specialisti di vari paesi, meglio conosciuti come i MONUMENTS MEN.Loro compito, durante la seconda guerra mondiale, fu di salvare i
capolavori dell’arte. Non erano militari in senso stretto, piuttosto era un gruppo composto da restauratori, archivisti, esperti di arti figurative, direttori di musei-La loro opera
durò sino al 1951 e contribuì al recupero di opere anche molto famose. E in ricordo di loro fu proiettato nel 2014 il film di grande successo Monuments Men.
In verità la distruzione o la spoliazione dei beni artistici e culturali risale alla notte dei tempi dal tesoro di Priamo a Napoleone, alle guerre coloniali, alle primavere arabe, ai
colpi inferti a tanto patrimonio d’arte dai Talebani e dall’Isis. Nel tempo sono state firmate delle convenzioni internazionali, ma le guerre, i distastri naturali, le malefatte degli
uomini non hanno mai risparmiato i patrimoni dell’umanità. E quando si parla di traffici illeciti di antichità e di beni culturali si allude a un giro di oltre sei miliardi di dollari
all’anno.
L’Italia ha affrontato il problema in maniera più organica dal 1969 quando l’Arma dei Carabinieri ha creato un apposito reparto dedicato alla salvaguardia dell’arte. Oggi
questo nucleo si chiama comando per la Tutela del Patrimonio culturale, il TPC, con sede in Roma, costituito da quindici nuclei sparsi in tutta Italia, e con un reparto operativo
diviso in tre sezioni, specializzate in Antiquariato, Archeologia, Falsificazione e Arte contemporanea,più un ufficio con compiti di studio e di catalogazione.
In un libro scritto da ROBERTO RICCARDI DETECTIVE DELL’ARMA si ricordano i più importanti ritrovamenti e recuperi effettuati appunto dai carabinieri del comando di tutela del patrimonio culturale, coadiuvati ovviamente dai loro colleghi.§
Un lungo racconto che ha in sè elementi del romanzo storico, del romanzo d’avventure, del giallo, della spy-story, della cronaca. fortunatamente spesso a lieto fine.§
ROBERTO RICCARDI oltre che scrittore di vaglia con all’attivo vari romanzi di genere e storici qui va anche considerato nella sua veste ufficiale di Generale dei Carabinieri,
(si dice sarà il prossimo comandante del TPC) e quindi persona informata sui fatti. E in questo libro ci racconta appunto storie fatte di eventi e personaggi, non si limita a
parlare solo delle opere d’arte da salvare ma ci parla anche degli uomini e delle donne dell’Arma, che per giorni, settimane,mesi operano instancabilmente per raggiungere i
risultati sperati.
E appunto con questo libro RICCARDI vuole ricostruire le più importanti operazioni dei carabinieri e l’occasione è data appunto dal cinquantenario dell’istituzione del nucleo
della cultura. Così si parte dall’ottobre del 1963 quando fu rubata la Natività del Caravaggio, registrando un primo incrocio tra arte e mafia, tra furti di grande risonanza e
affermazione del potere criminale. Senza dimenticare che Cosa Nostra si arricchisce con questi traffici d’arte.
I ritrovamenti dipendono da tante cose, certo dall’abilità dei nostri investigatori, dall’attenzione costante all’attività ad esempio dei tombaroli, e, perché no, talvolta anche al caso. Ma quel che viene fatta risaltare è l’opera dei nostri carabinieri che seguono senza sosta galleristi, mercanti, collezionisti, esperti, appassionati. Sempre più evidente,
seguendo i vari casi,l’importanza del lavoro di relazione, di conoscenza, di approfondimento, ma non vanno trascurati i pedinamenti, le intercettazioni, le indagini che ti possono
portare nei punti più lontani dell’Universo.
Un protagonista suo malgrado del libro è Modigliani di cui si ricorda la beffe delle teste nella natia Livorno o anche dei falsi attribuitigli alla Mostra di Genova, ma anche si possono citare Caravaggio, Van Gogh. Leonardo da Vinci, accanto a questi nomi altrettante matasse da dipanare…..per i nostri Monuments men, di cui dobbiamo ricordare la
grande competenza che sanno esaminare dettagli e prospettive, analizzare perfino le polveri di un quadro, insomma quel che colpisce è la loro grande professionaltà.
Ma l’opera dei nostri eroi non riguarda solo i falsi dei grandi autori o i furti o le scomparse delle loro opere, ma anche certi ritrovamenti di opere ritenute minori ma che hanno
un grande significato affettivo per chi ha subito questi furti, magari anziani o esponenti di piccole comunità, per lui quell’opera ha lo stesso valore di un Caravaggio.
Seguire, per il mondo grande o piccolo che sia, le tracce di un’opera trafugata è una grande avventura, ma anche un compito spesso arduo e anche pericoloso, che non può che essere svolto da grandi specialisti, cioè da veri e propri ” DETECTIVE DELL’ARTE”
GIUSEPPE PREVITI