“DAL GIALLO AL NOIR E OLTRE DECLINAZIONI DEL POLIZIESCO ITALIANO” DI ELVIO GUAGNINI- Ghenomena
24 Ottobre 2012“L’UOMO LASER” DI GELLERT TAMAS -IPERBOREA
29 Ottobre 2012Paolo Ciampi è un giornalista e scrittore fiorentino,già redattore di varie testate di livello nazionale, attualmente redattore dell’agenzia di informazione del governo regionale toscano.
Ha pubblicato vari romanzi, di generi svariati , con “Di diverso parere” approda al giallo.
Abbiamo citato la professione di Paolo Ciampi perché nella sua storia il protagonista è Paolo Bianciardi che faceva il giornalista di nera, per poi passare a lavorare nell’ufficio stampa del
Palazzo Comunale,al seguito quindi di sindaco e assessori. E’ un uomo abbastanza disincantato, abituato alla routine e ormai rassegnato a “galleggiare” tra le notizie. Un tempo era stato un
grande appassionato di libri gialli, adesso per lui non hanno più interesse, forse anche perché alla fine in queste storie tutto deve tornare,mentre nella vita reale non è mai così.
Una mattina di sabato,per lui lavorativa,Paolo attraversa gli uffici deserti e nella stanza che condividevano scopre un collega assassinato con un colpo di mazzuolo,mazzuolo poi
messo tra i suoi schedari.
Un delitto vero,non più di carta come quelli dei gialli, e nella realtà inevitabilmente non tutto corrisponde, lui addirittura sarà il primo sospettato….
“Di diverso parere” è quasi un libro autoreferenziale essendo stato scritto da un giornalista, Paolo Ciampi, che ci narra la storia di un giornalista, addetto stampa al Comune di Firenze, tale Paolo Bianciardi. Un personaggio comune che vive solo, immerso in un lavoro quotidiano che gli segna la vita, gli scandisce le ore, tra ufficio,qualche puntata al bar, una vita da solitario senza particolari sorprese. Ma tutto cambierà quando Paolo scopre il cadavere di un collega, Walter, con cui divideva l’ambiente di lavoro. Walter era un grande divoratore ed esperto di
gialli, un tempo lo era stato anche Paolo. Un’altra cosa che li poteva accomunare, la moglie di Walter era stata la ex di Paolo.
Il Bianciardi dovrà indagare su quanto è successo per sfuggire ai sospetti di un saccente magistrato. Seguendo gli indizi che Walter gli ha lasciato alzerà il velo su una storia di corruzione e malaffare all’interno del Palazzi comunale.
Una storia ben scritta,una vicenda che si sviluppa in maniera interessante, Ciampi la affronta su piani diversi, pur non rinunciando mai a quella vena satirica che è propria della sua scrittura.
Da una parte una storia molto moderna e attuale di assessori e funzionari corrotti o collusi raccontata con le cadenze tipiche del giallo, ci sono le vittime, c’è il protagonista che si trasforma in detective per scacciare da se i sospetti.
Dall’altra la denuncia del malaffare che purtroppo è comune a tante pubbliche amministrazioni, Paolo Ciampi, usando la chiave del poliziesco, si leva la voglia di scrivere un libro di denuncia, sembra un lungo articolo di nera che potremmo trovare in qualsiasi quotidiano riflettente fatti che purtroppo avvengono tutti i giorni in questo strano Paese.
Costruzione da libro giallo, denuncia sociale, ma poi c’è il…Ciampi/Bianciardi giallista, tutto il romanzo è un inno al giallo, si citano autori, storie, regole(quelle canoniche di SS.Van Dine che ogni appassionato dovrebbe conoscere). Paolo-quale dei due??- ci offre una riflessione, è più facile scrivere,immaginare, dare una soluzione, questo è il ruolo degli autori di romanzi gialli. Ma poi aggiunge “Provate a trovarvi dinanzi a un cadavere, con il sangue tra le dita…..”e allora tu sarai tra i sospettati,dovrai giustificarti,ti porrai tante domande,certo non ti sembrerà
tutto così liscio come nei libri.
Ora al nostro protagonista niente torna più,, non sa più come comportarsi, l’atteggiamento degli altri verso di lui è mutato, comunque il mondo va avanti. Paolo,sia pure a tentoni, tra dubbi e rinunce, lui non è un cuor di leone, andrà avanti verso la verità pur se poi gli rimarrà il dubbio se sia preferibile vivere in questo mondo marcio, di squali senza morale, che non ti perdona niente, un mondo moderno, tecnologico al massimo ma arido, senza valori o pudori di sorta, oppure ritirarsi nella quiete della natura.
Un romanzo dove è forte la commistione tra la realtà e la fantasia,tra ricordi e finzione,tra persone reali e altre inventate dall’autore, a dirla in breve, tra i due Paoli, quasi a non voler
distinguere l’uno dall’altro. Ciampi ovviamente- del resto è il suo mestiere- ci parla, in tutto questo insieme,del giornalismo e della sua funzione, del suo rapporto con il potere.
I giornalisti per alcuni fanno il mestiere più belo del mondo,per altri sono una casta di intoccabili.Il protagonista del romanzo è un uomo disincantato, un pigro per natura, non ha forse
la stoffa del cacciatore di notizie o del fustigatore di costumi.Però non è uno sciocco,sa guardare e interpretare i fatti, sa coglierne l’essenza, semmai spesso sorvola,preferisce il
quieto vivere.
Lavora all’ufficio stampa, quello cioè che fa arrivare alla gente le notizie che il Palazzo vuole. Paolo Ciampi che conosce bene il meccanismo ci fa vedere come si sviluppa questo processo di comunicazione e come spesso lo stesso non rispetti le regole della trasparenza.
La vicenda che da corpo alla storia corre sulla doppia personalità del Bianciardi,un tempo cronista di nera,un tempo grande conoscitore di gialli e dei loro meccanismi,oggi un addetto stampa del comune senza più prospettive.Fa il suo lavoro accettando passivamente e con assoluta indifferenza di passare notizie corrette e altra….arrangiate.
Il delitto lo sveglierà forzatamente dal suo torpore e lo renderà più attivo e presente e gli verrà in soccorso anche la vecchia passione per la letteratura gialla.
Questo serve al nostro autore per puntualizzare le differenze tra chi fa il giornalista e chi fa lo scrittore. Le due maniere di scrittura sono infatti diverse, scrivere per un giornale significa essenzialmente dare,trasmettere una notizia, ma tutto si consuma in uno spazio assai bravo, già domani ci sarà un’altra notizia da comunicare al lettore, e quindi la scrittura dovrà essere essenziale,secca,stringata,necessariamente breve, destinata com’è ad esaurirsi in uno spazio breve, d’altra parte il fatto è che si devono riportare dei fatti accaduti per farli conoscere al
lettore.
Scrivere un libro comporta una scrittura destinata a durare, sedimentata nel racconto di una vicenda, con fatti e descrizioni, ma anche con suggestioni,fantasie, approfondimenti, insomma un mix lontano dalla cronaca.
In “Di diverso parere” Ciampi alterna quindi passaggi da cronaca a tutta una serie di frammenti composte da fantasie e riflessioni. C’è anche un continuo sfoggio delle proprie conoscenze degli scrittori di gialli, a volte sembra quasi di scorrere le note di un saggio,ma il tutto è ben calibrato,non annoia il lettore,anzi lo stimola in una maniera originale a entrare nella
vicenda e a considerarla sotto vari punti di vista.
E proprio su questa ultima annotazione se ci ririamo al titolo del libro, ognuno sembra dire l’autore può trovare una sua verità, ma ci sarà senz’altro chi è di diverso parere….
GIUSEPPE PREVITI