” LA DODICESIMA NOTTE” DI WILLIAM SHAKESPEARE- REGIA DI CARLO CECCHI
2 Marzo 2015” LE SORELLE MACALUSO” – testo e regia di EMMA DANTE
15 Aprile 2015Cast: Gianrico Tedeschi, Ugo Pagliai, Franco Branciaroli, Massimo Popolizio regia di Franco Branciaroli
Dipartita Finale è la storia di tre clochard, Pol, Pot e il Supino che vivono in una sorta di baracca ricavata in una discarica, uno immobilizzato a letto, l’altro che nonostante la veneranda età gli fa da badante, il terzo non si sa bene se pensa o dorme o dorme pensando. Parlano e sparlano , discettano su tutto anche se poi
tutto prende un tono più concitato con l’arrivo di Totò travestito da Morte o Morte stessa.
Ma fondamentalmete Dipartita finale è una parodia dove si mescolano varie forme teatrali, dall’assurdo al drammatico, dal burlesco al musicale, una f rma di divertis-
sement che si richiama molto a Beckett, del resto anche il titolo è un omaggio all’autore di Finale di Partita. Ma per la gioia di chi ama le citazioni o i riferimenti in
questo testo di Franco Branciaroli troviamo di tutto da Skasperare a Sant’Agostino, da Calderon de La Barca addirittura ai Rolling Stones. Appare evidente che la forza
delllo spettacolo è nella parola, e qui entrano in ballo gli attori, tutti bravissimi, che appaiono l’ideale per un teatro di “parola”. Gianrico Tedeschi, 95 anni, è un arzillo
badante che non sta fermo un momento, su e giù per la scena, Ugo Pagliai, che riscopre la sua vena e la calata toscana, bloccato a letto ma sempre voglioso di vicere,
di discutere, pronto a improvvisarcj delle cantate per stare dietro ai suoi sogni, Franco Branciaroli, La Morte dalla calata napoletana, Massimo Popolizio, romano de’Roma, un poì tribuno un po’perso nella visione di un mondo che dovrebbe essere tecnologico e che dovrebbe attingere alle forze che provengono da altri mondi.
Sono tutti attori di solida formazione, ovviamente con stili recitativi diversi ma che si fondono nel calore e nel colore della vicenda. L’ambiente è una squallida zona di
periferia, tra lamiere, rifiuti, carrelli, un paio di poltrone, due letti, l’anima della baracca è il ” badante ” Tedeschi che salta, corre, balla dando così anima e forma a
questo personaggio che non vuole rinunciare alla vita ma che sembra anche provare pietà di se stesso e di chi lo circonda.
Branciaroli da un’occhiata all’amato Beckett, ma rende i suoi personaggi più ” umani”, sono delle persone anziane che dovreb la foo aspettare la morte e trovano nel-.
l’unirsi la forza, per affrontare la morte e tutti i problemi dell’umana esistenza. Già perchè questi discutono molto sul significato della vita, sulla rinunzia a ogni valore, Dio compreso, e se nella vita viene a mancare tutto, anche la speranza, tutto si annulla , morte compresa. Ma allo stesso tempo il mondo va avanti e ognuno
si regola come crede, chi si rifugia nella fede, che nel materialismo, chi aspetta aiuto da altri mondi.
Una rilettura anche ironica ma certamente tragica del mondo e dei suoi abitanti.
GIUSEPPE PREVITI