” LA MILITE IGNOTO” di LUCIA FOCARELLI BUGIANI- EDIZIONI ATELIER
20 Ottobre 2016” IL GIOIELLO CHE ERA NOSTRO” – di COLIN DEXTER- SELLERIO EDITORE
2 Novembre 2016Corto, skipper di professione e detective per vocazione, viene coinvolto in una storia dove avvengono due morti misteriose. Apparentemente sono fatti diversi e senza legami tra loro, tanto più che sono avvenuti a mille chilome-
tri di distanza. Questa fase della vicenda lo ha visto sempre al comando del suo Delta navigando fra Viareggio e Bar-
cellona, dove appunto avviene il secondo decesso. Rientrato in Italia Corto viene incaricatyo da un facoltoso russo di
Forte dei Marmi di ritrovare un gioiello, ma ormai sono passati due mesi dal furto, Corto comincia a indagare, e ben
presto si rende conto che qualcosa di misteriso lega delitti e furti.
Allora, due morti.Un uomo è stato trovato carbonizzato sulle colline che sovrastano Camaiore, l’altro invece era precipi-
tato da una torre di un monumento di Barcellona.
Poi un anello, chissà perché si chiede Corto, vengo incaricato di cercarlo a due mesi dalla scomparsa.
Nella vicenda entrano molti personaggi, e tra questi spiccano quattro donne, avide, senza scrupoli, ciniche , belle e*
opportuniste. Il detective viareggino se le trova sulla sua strada e per lui non sarà facile sottrarsi al loro fascino, alle
loro seduzioni, ai loro inganni, tanto più che seminano la storia di tanti indizi “arcani”. Ma Corto non dimentica che
fortunatamente può contare su tanti amici viareggini, poi vi è Cinzia la fidanzata-magistrato, e con l’aiuto di tutti loro
ritrova la sua energia, la sua abilità, la sua ironia il che lo poerterà spezzando queste trame oscure a risolvere il caso.
Nell’ottobre di dieci anni fa con La delta velata nasce un nuovo personaggio nella galassia del giallo, dovuto alla penna
dello scrittore toscano Oscar Montani. Il vero nome del personaggio non lo conosciamo, per tutti è Corto, un omaggio
evidente a un grande personaggio dei fumetti. Il nostro Corto di mestiere fa lo skipper, pilota appunto la Delta, ma ha
un’altra grande passione, l’investigazione. La sua fidanzato è in magistratura, ha una buona eloquenza, una bella pre-
senza, sa farsi volere bene e sa raccogliere le confidenze altrui,è persona fredda e misurata, tutte qualità che gli sono
state sempre di grande aiuto nelle sue indagini. E’ poi circondato da un gruppo di fedelissimi, tutti o quasi abitanti
della vecchia Viareggio, non tutti degli stinchi di santo, ex-malavitosi, poliziotti un po’ fuori le righe, sfaccendati,
e nel novero dei suoi fedeli va pure indicato Berto, il suo “maestro” skipper e anche angelo custode.
Oscar Montani con Donne d’arcani minori celebra il decennale del suo personaggio, facendolo trovare implicato
in due morti misteriose, avvenute a distanza siderale l’una dall’altra e apparentemente senza legami. Senonchè quan-
do gli viene affidata la ricerca di un gioiello rubato due mesi prima intuisce che i tre casi sono strettamente legati.
Stimolato anche da un congruo onorario Corto si butta a capofitto in questa storia, che ben presto si rivelerà assai
ingarbugliata e tortuosa, correrà vari pericoli, oltre a sentirsi ossessionato da una musica misteriosa che gli sembra
decisamente iettatoria, una sorte di deguello, una musica che annuncia la morte.
La storia ha un suo risvolto internazionale svolgendosi tra Spagna e Italia, e mescolando nuovi e vecchi misteri,
tanto che nelle terre versiliesi si ipotizzano intrusioni della mafia georgiana e russa.
Fondamentale il ruolo svolto nella vicenda da quattro donne affascinanti quanto misteriose, ambigue nei loro com-
portamenti, cattive, vendicative, fanno di tutte per seminare intralci sul cammino di Corto.
Solo l’intervento di Cinzia e degli amici viareggini farà ritrovare a Corto la necessaria forza morale e materiale per
interpretare gli “arcani” e risolvere i misteri di questa sua ultima avventura.
Dieci anni ma non li dimostra. Corto e la sua corte ci offrono sempre nuove avventure, con nuovi protagonisti, nuovi
temi. Rilevante come sempre l’apporto degli amici viareggini, capaci di tener testa anche ai più incalliti criminali.
E Corto, pardon Oscar Montani, ci tiene a dire ” altro che vecchietti del Bar Lume….qui si devono fronteggiare ben
altri delinquenti “,
Importante come sempre il ruolo delle donne nello svilupparsi della trama, qui abbiamo quattro donne, la donna di
denari, la donna di coppe, la donna di bastoni, la donna di spade, così le simboleggia l’autore, nessuna di loro è come
appare, tutte cercano di imbrogliarlo, ma lui i 10 anni addosso non se li sente minimamente e……beh, leggete il finale
sul libro !