“UNA FAMIGLIA PERFETTA” DI PAOLO GENOVESE
3 Dicembre 2012RISCOPRENDO VECCHI FILM: “SENZA SCAMPO” (1954)- DI ROY ROWLAND
8 Dicembre 2012Cast: Daniel Bruhl, Jane Fonda, Geraldine Chaplin, Claude Rich, Guy Bedos, Pierre Richard, Camino Texeira, Pierre Chaine.
Durante la festa del suo 75° compleanno Claude racconta agli amici di una vita, Jeannie e Albert, Annie e Jean, che il figlio lo vuole mettere in una casa di riposo e la cosa non lo €
alletta per niente. Anche la figlie di Jeannie, che tra l’altro è gravemente malata, vorrebbe fare lo stesso con i genitori.
A questo punto i cinque anziani decidono di vivere tutti insieme, contando anche sull’aiuto di un giovane studente tedesco di etnologia, Dirk, che va a vivere con loro dovendo pre-
parare una tesi di laurea sull’invecchiamento.
Due coppie e uno scapolone impenitente. I cinque sono amici da una vita, ma ora sono a una svolta della loro vita. Gli anni pesano, gli acciacchi pure, ed ecco la geniale idea di cui
al titolo, si riuniscono tutti sotto lo stesso tetto, magari con motivazioni diverse, ma importante è ritrovare e riaffermare uno spirito comunitario. E’ inevitabile che riaffiorino i ricordi dei vecchi tempi, e magari si scopre qualcosa che sarebbe stato meglio ignorare. Anche perché l’amicizia sacra che sia non può certo cancellare gli irrigidimenti dell’età avanzata.
E se vivessimo tutti insieme? è un film che unisce vari valori proponendo una riflessione sulla vecchiaia dolce e serena ma anche graffiante e vogliosa di essere vissuta. E prende a spunto
un gruppo di settantenni alle prese con le problematiche della loro età.
Il giovane regista Stéphane Robelin può contare su un cast fantastico che da l’impressione più che interpretare di “vivere” l’argomento. Già il titolo, nato a quanto pare durante la lavorazione, rivela il desiderio di convivenza di questi arzilli e maturi signori, quasi un ritorno alle comune sessantottine dei lor0 anni più verdi.
Robelin ha scelto un gruppo di attori che per la loro età sono un po’ sottoutilizzati e loro lo hanno ripagato con una grande prova interpretativa. Si può anche aggiungere che il regista
ha tratto l’ispirazione per scrivere questo soggetto dai suoi bisnonni paterni che vedeva ogni domenica quando il padre si recava a far loro visita.
I cinque protagonisti si portano dietro i loro acciacchi, c’è chi è seriamente malato di cuore, c’è chi sta perdendo la memoria, c’è chi è divorato dal cancro. E poi hanno le loro
storie personali. E c’è anche chi si ritrova a scoprire gli antichi tradimenti delle consorti .In mezzo agli anziani un giovane, lo studente, forse la figura più debole anche se è stato evidentemente inserito come necessario “osservatore esterno” del quintetto,, abbastanza turbolento tra donne sempre vive, un impenitente sciupafemmine, e due mariti ormai usi
a subire.
Nel cinema di oggi vanno di moda questi quadretti sugli anziani, vedi il recentissimo Amour, ma il tono di questo film è diverso, più corale, qui si analizzano cinque personaggi e la loro vita,
e di conseguenza come accade nella vita di tutti i giorni, si alternano momenti ora ironici, ora drammatici, ora commoventi.
Un film che ha un suo valore e un suo significato, costruito in maniera assai solida con toni che paiono spassosi ma lasciano il segno, e da apprezzare anche per i problemi che
affronta, il disfacimento della carne e della psiche, il desiderio sessuale, la volontà nonostante tutto di fare gruppo, intesa alla fin fine come la migliore terapia.
Da citare infine gli eccellenti attori, da Claude Rich a Jane Fonda, da Pierre Richard a Geraldine Chaplin, da Guy Bedos a Daniel Bruhl.
GIUSEPPE PREVITI