“LACRIME DI CRISTALLO”- DI MARIO PINZI- CAMBIAMENTI
1 Febbraio 2011“E’SOLO L’INIZIO COMMISSARIO SONERI” DI VALERIO VARESI-FRASSINELLI
4 Febbraio 2011II PARTE
Va ribadito il concetto che ancora una volta uno scrittore di gialli è capace,attraverso un grande noir,teso e tagliente,di darci un impietoso ritratto della società attuale con i prodomi nei fallimenti della società del passato.
E’anche azzeccato e forse meritevole di approfondimento il titolo del romanzo. Parma è flagellata dal maltempo,
un tempo da depressi, guai ai meteopatici, ma Soneri non è nè l’uno nè l’altro, certo è incazzato per questo maltempo che ostacola ogni attività, ma ecco che i due morti quasi arrivano al momento giusto, gli permettono di
muoversi, di agire, di pensare in barba a quella sorte di diluvio universale che sta infuriando sulla città.
E’ solo l’inizio…di un romanzo avvincente, con personaggi ben disegnati,vivi.,ricchi di umanità, e questo vale, a ulteriore titgolo di merito,per i buoni e per i cattivi.
Varesi racconta fatti,registra emozioni, rimpianti,illusioni e disillusioni, non si arroga il compito di giudicare, certo ha le sue simoatie, i suoi credo, ma nonn influenzano la sua opera di narratore.Non era facile approntare una storia incentrata sulle generazioni del ’68, un’epoca questa ricca di contraddizioni più che di cambiamenti e che
quindi non ha potuto trasmettere a chi è venuto dopo un qualcosa di veramente positivo.Varesi ha usato l’arma del giallo per entrare in tutti questi mondi tracciando così un ritratto sociale e civile del nostro Paese in maniera lucida quanto impietosa.
Varesi vi arriva prendendo le mosse dai “lati oscuri” delle vite dei tanti reduci del’68 e così può entrare nei meandri
di una pagina non recentissima ma ancora “calda” nella storia italiana. E la chiave sarà l’omicidio del Boselli, un disincantato ex-trascinatore di folle, un cinico ormai lontano da quegli ideali che avevano acceso tanti giovani e che nel presente si ingegnava per fregare il prossimo. Insomma un percorso di vita quanto mai deludente, Soneri lo ricostruirà nel suo andirivieni dentro Parma, interrogando ex-compani di lotta,familiari, ex-poliziotti, e poi spostandosi verso le zone costiere dove la vittima possedeva una casa. Ma ben presto il commissario si farà
l’idea che di politica c’è ben poco nin quella brutta fine che ha fatto.
Tutto questo lo possiamo vedere, e qui è la forza dell’autore e in generale del genere che affronta questi argomenti,grazie alle indagini di Soneri, rendendosi altresì conto del naufragio degli ideali di una generazione
e del fallimento dei “sogni rivoluzionari”.
Nebbie e pioggie,colline sul mare, azzurro accecante, ma anche anolini in brodo, il grana, la trippa,lo sburlon.
Beh trovateci Simenon, ma massimamente trovateci un originale e ineguagliabile Valerio Varesi.
Va ribadito il concetto che ancora una volta uno scrittore di gialli è capace,attraverso un grande noir,teso e tagliente,di darci un impietoso ritratto della società attuale con i prodomi nei fallimenti della società del passato.
E’anche azzeccato e forse meritevole di approfondimento il titolo del romanzo. Parma è flagellata dal maltempo,
un tempo da depressi, guai ai meteopatici, ma Soneri non è nè l’uno nè l’altro, certo è incazzato per questo maltempo che ostacola ogni attività, ma ecco che i due morti quasi arrivano al momento giusto, gli permettono di
muoversi, di agire, di pensare in barba a quella sorte di diluvio universale che sta infuriando sulla città.
E’ solo l’inizio…di un romanzo avvincente, con personaggi ben disegnati,vivi.,ricchi di umanità, e questo vale, a ulteriore titgolo di merito,per i buoni e per i cattivi.
Varesi racconta fatti,registra emozioni, rimpianti,illusioni e disillusioni, non si arroga il compito di giudicare, certo ha le sue simoatie, i suoi credo, ma nonn influenzano la sua opera di narratore.Non era facile approntare una storia incentrata sulle generazioni del ’68, un’epoca questa ricca di contraddizioni più che di cambiamenti e che
quindi non ha potuto trasmettere a chi è venuto dopo un qualcosa di veramente positivo.Varesi ha usato l’arma del giallo per entrare in tutti questi mondi tracciando così un ritratto sociale e civile del nostro Paese in maniera lucida quanto impietosa.
Varesi vi arriva prendendo le mosse dai “lati oscuri” delle vite dei tanti reduci del’68 e così può entrare nei meandri
di una pagina non recentissima ma ancora “calda” nella storia italiana. E la chiave sarà l’omicidio del Boselli, un disincantato ex-trascinatore di folle, un cinico ormai lontano da quegli ideali che avevano acceso tanti giovani e che nel presente si ingegnava per fregare il prossimo. Insomma un percorso di vita quanto mai deludente, Soneri lo ricostruirà nel suo andirivieni dentro Parma, interrogando ex-compani di lotta,familiari, ex-poliziotti, e poi spostandosi verso le zone costiere dove la vittima possedeva una casa. Ma ben presto il commissario si farà
l’idea che di politica c’è ben poco nin quella brutta fine che ha fatto.
Tutto questo lo possiamo vedere, e qui è la forza dell’autore e in generale del genere che affronta questi argomenti,grazie alle indagini di Soneri, rendendosi altresì conto del naufragio degli ideali di una generazione
e del fallimento dei “sogni rivoluzionari”.
Nebbie e pioggie,colline sul mare, azzurro accecante, ma anche anolini in brodo, il grana, la trippa,lo sburlon.
Beh trovateci Simenon, ma massimamente trovateci un originale e ineguagliabile Valerio Varesi.
GIUSEPPE PREVITI