” BUNNY BOY” di LORENZA GHINELLI- MARSILIO- 09-05-2021
9 Giugno 2021” MUORI PER ME” di ELISABETTA CAMETTI- PIEMME- 14.06.2021
14 Giugno 2021Bruno Manera e Federica Pesenti sono, o quanto meno sembrano , una coppia felice. Lui ha 50 anni, è un ricco imprenditore, lei, 35 anni, è l’erede di una importante dinastia industriale della valle., situata in un distretto del Nord, dove esistono grossi gruppi imprenditoriali composti da capitani d’industria, grandi lavoratori ma anche assai abili nel§
fare il proprio tornaconto.
Per amore di Federica Bruno è venuto a vivere in paese, ma ben presto viene preso di mira, la moglie lo tradisce, e l’unico che sembra disposto a dargli una mano è un uomo dalla vita solitaria, ha perso un figlio che si è suicidato, fa la guardia giurata. Si propone al Manera come un “aggiustatore” di torti conoscendo bene l’ambiente e tutto gli affari
e gli abitanti del Paese. Ma la vicenda s’ingarbuglia e ora saranno i maggiorenti a tessere i giochi.
Massimo Carlotto in E verrà un altro inverno ci presenta un quadro agghiacciante di una società di provincia apparentemente sana, mentre invece tutti custodiscono segreti,
anche inconfessabili e nessuno si salva.L’autore si diverte a mettere in fila uomini e donne dalle doppie vite, tutti sono nemici l’uno dell’altro. Una storia feroce dove nessuno è§
innocente e dove il vero atto di indagine alla fine è di scoprire chi siamo in realtà.
>La nostra storia parte da un matrimonio sbagliato tra un ricco imprenditore cinquantenne, che ha superato il dolore per la morte della prima moglie e che sposa una donna di
trentacinque anni, erede di una importante famiglia della valle. Lei sembra attratta da lui, ma presto si stanca e riallaccia la relazione con una vecchia fiamma. Questi manda due
balordi a intimorire l’uomo che scamperà a un agguato. Ma presto verrà ucciso da uno strano individuo, un vigilante che si è finto suo amico e amico di tutti, ma il cui intento è
ricattarli e crearsi una nuova vita.
Ci troviamo in una zona industriale del Nord Italia dove le famiglie che contano possono tutto, sino a inquinare le prove di un delitto, falsificare tracce e indizi, tacitare i testimoni. Una visione veramente dissacrante e preoccupante, che testimonia il degrado morale di questa società.
Uno strano gruppo di personaggi quello immaginato da Carlotto in E verrà un altro inverno. Da una parte i “Ricchi” con un imprenditore di successo che sposa una giovane erede di una grande dinastia industriale, Federica, che convince il marito a trasferirsi nella sua valle. Ma se lei è a casa lui è un perfetto estraneo, tutti lo snobbano, la moglie
finisce per tradirlo, lui verrà minacciato e poi addirittura ucciso, dopo che era stato anche accusato di avere fatto i soldi con la criminalità. L’unico che apparentemente lo aveva
difeso è Manlio Giavazzi, la guardia giurata, un uomo scottato dalla vita, che aveva offerto il suo aiuto al Manara per farlo uscire da quella situazione.
Di fronte ai “ricchi” il resto del paese, un paese di mezze figure, certi si improvvisano anche come criminali, certamente sono fortemente attaccati alla propria posizione e quindi
sono disposti a tutto pur di mantenerla . E escono alla ribalta le “donne”, pettegole, invidiose, arroccate sulle loro posizioni e quindi disposte a tutto pur di mantenerla. E alla fine si rivelano più capaci degli uomini e quindi saranno loro a prendere in mano la situazione. Possono essere simpatiche o meno, ma le danze le conduicono loro.
Carlotto traccia un profilo agghiacciante della provincia italiana, ma la rende molto veritiera, una modernità malsana, troppo chiusa in se stessa, e dove il Diverso, il Forestiero,
chiunque sia, non ha scampo. Ricordiamo che siamo nel profondo Nord, e certo non è un bel Nord….
Tanti i personaggi, forse non vi è un vero e proprio protagonista, tutti salgono r…scendono, alla lunga è indubbia l’importanza che l’autore da alle donne, veramente gli elementi
portanti della vicenda. Interessa pure l’ambientazione in questo distretto industriale, sempre in mano alle stesse famiglie.
In sostanza un noir di alto profilo, dove si da uno schiaffo a chi auspica dei cambiamenti, perché solo i “maggiorenti” si ritengono abili e abilitati a decidere il destino degli altri,
e siamo negli 2000……
GIUSEPPE PREVITI