” IL SENSO DELLE PAROLE ROTTE” di MASSIMILIANO GIRI- il GIALLO MONDADORI 29-11-2020
29 Novembre 2020” UCCIDO CHI VOGLIO” di FABIO STASSI- SELLERIO 5.12.2020
5 Dicembre 2020Una storia, se vogliamo semplificare, del fumetto in Italia,ma osservato dal punto di vista della storia editoriale dagli anni Trenta all’immediato dopoguerra.
IL volume è diviso in tre grandi sezioni, iniziando con la storia editoriale dei periodici scritti per i giovani, e con riferimento a tre grandi case editrici, Mondadori,
Nerbini e Vecchi. Il primo capitolo rivela come si sono mosse queste testate, anche in base al loro rapportarsi con Guglielmo Emanuel, grande Guru del fumetto in Ita-
lia. Il secondo capitolo si sofferma su Topolino e i diritti per distribuirlo in Italia. Poi si tratta del clima tra i comics e lo Stato, che peggiorerà progressivamente nella se-<
conda parte degli anni Trenta. Poi ci si sofferma su due case editrici essenziali allo sviluppo del fumetto in Italia, cioè Mondadori e Nerbini, con particolare riguardo agli
autori italiani. Con lo scoppio della guerra l’intervento censorio si fa particolarmente forte tra il 1941 e il 1942, poi entriamo negli anni più bui, ma la storia continua con §
il riaffermarsi del fumetto nell’immediato dopoguerra.
Fabio Gadducci, Leonardo Gori, Sergio Lama si sono uniti per scrivere una grossa opera Eccetto Topolino-Lo scontro culturale tra fascismo e fumetti., che principalmente
ci vuole raccontare l’impatto e la storia dell’editoria legata al fumetto. Ci danno anche una nitida testimonianza dei rapporti che il mondo politico di allora quando addirittura§
si arrivò a sfiorare l’incidente diplomatico con gli americani che non….capivano il bando contro Flash Gordon e altre strisce.Un’altra perla che si ricava da questa storia/saggio/
cronaca è che il regime fascista proibì Disney ma- e qui si parla di un intervento del Duce- il bando del Minculpop precisò “ Eccetto Topolino” (di cui al nostro titolo), sembra per intervento dall’Alto….
Una cosa importante da mettere in evidenza in questa voluminosa e esauriente pubblicazione è che se si vuole parlare della cultura e della sua evoluzione è necessario parlare dell’editoria, cosa fondamentale nella storia della cultura popolare e quindi anche del fumetto. L’editoria del fumetto è stata molto attiva con una vasta massa di pubblicazioni,
albi, strisce, giornali e giornaletti,riviste specializzate senza contare il cinema, il tutto con alla base gli “eroi”americani del genere. I nostri autori alludono anche al comics craze,
cioè il grandissimo successo che ebbero da noi i fumetti d’oltreoceno.
Dopo le restrizioni e il bando dei comics a partire dal 1938 le case editrici, ma in particolare la Mondadori,iniziano un percorso di valorizzazione del fumetto, con molti collaboratori italiani di valore, da Pedrocchi a Zavattini, da Albertelli a Molino, con molti intrecci con il mondo del cinema.
Dopo gli anni Trenta e arrivando agli anni Cinquanta/Sessanta si assiste a un autentico fenomeno di pubblicazione, si può arrivare a parlare anche di una nuova cultura di massa, che, nonostante tutto, si manterrà valida nei tempi a seguire. Questo lavoro di ricerca meticoloso e assai approfondito vuole colmare anche una certa lacuna rilevabile
nella mancanza di uno studio più accurato sullo sviluppo del mercato negli anni Trenta. E quindi i nostri autori hanno seguito le vicende del mercato seguendo il percorso delle§
principali case editrici del ramo,, Mondadori, Nerbini, Vecchi,, le disposizionin del Ministero della Cultura Popolare e il ruolo assai importante delle agenzie di stampa americane. E qui si avverte l’importanza del King Features Syndacate di William Hearst. Avvalendosi di quanto riportato dalla stampa sul tema, dei materiali di archivio o ricavati da fonti varie si è potuto risalire a quanto è stato effettivamente prodotto. Intanto si nota che tra il 1933 e il 1938 il fumetto fu “Zona franca”, e questo pone l’interrogativo
sui rapporti tra il regime e le agenzie Usa,d’altra parte era notorio che Mussolini scriveva per la catena Hearst articoli a pagamento. Un’altra curiosità è che furono proibiti tutti i
comics di origine americana eccetto Topolino ( c’è chi dice che fosse un regalo del Duce ai suoi figli fan di Michy Mouse).che continuò a uscire sin o al 1943, mentre erano scomparsi tutti gli altri personaggi Disney. Insomma un oscuro scambio tra potere politico ed economico.
I nostri autori hanno riportato alla luce l’archivio di Federico Pedrocchi,, grande figura dell’editoria del tempo, ma ancora più importante è stato l’accesso all’archivio di Guglielmo Emanuel, che nel dopoguerra diresse il Corriere della Sera, ma fu nei decenni precedenti la guerra fu l’agente italiano dei King Features Syndacate.Nel libro si parla
molto di uomini e di relazioni umane, con protagonisti i grandi editori del tempo, Vecchi, Nerbini,Mondadori.
In conclusione un brillante saggio storico-culturale questo scritto dal trio Gadducci/Gori/Lama , che partendo degli anni’30 raccontano l’arrivo e il grande successo del
grande fumetto americano in Italia sino a quando nel 1938 si abbatte su Topolino & C. la mannaia dei censori del regime che le consideravano delle storie antieducative. E
così tanti personaggi, amatissimi dal pubblico, quali Braccio di Ferro, Ciccio e Franco, Flash Gordon, L’uomo mascherato, Mandrake scomparvero. Tutti via, insomma….
eccetto Topolino. Una storia di personaggi, di riviste su cui venivano pubblicati questi fumetti, vedi l’Avventuroso,e in questa storia compaiono tanti nomi della cultura oltre che del fumetto.Zavgattini,Molino, Bonelli,, e poi ancora quell’Emanuel che è l’uomo adatto per trattare con gli Stati Uniti.Poi la storia si complica, iniziano le proibizioni per ciò
che arriva dall’estero. Giovanni Gentile chiederà invano che si attenuino le misure, d’altra sembra ispirate dallo stesso Mussolini. Va ricordato che sll’epoca erano stati messi al
bando anche i libri gialli, Erano considerati letteratura negativa e fuorviante per gli italiani.
Uno studio quindi molto interessante, con molte notizie inedite su quanto era accaduto e chez arriva praticamente all’immediato dopoguerra.
Un romanzo-saggio che segna un punto fermo negli annali del fumetto italiano di cui racconta la storia editoriale con le implicazioni culturali, commerciali,politiche.
E tutto questo è sfociato in un’opera che va al di là del naturale interesse degli appassionati dl genere per divenire ” Storia”.
GIUSEPPE PREVITI