“ALICE E I GIOCHI PERICOLOSI” DI AMBRA PELLEGRINI libro/mania 27.03.2020
27 Marzo 2020“IL GIALLO DI VILLA NEBBIA” DI ROBERTO CARBONI – NEWTON COMPTON EDITORI-2.04-2020
2 Aprile 2020Dopo una breve malattia il maresciallo dei carabinieri in pensione, Giovanni Bottai, muore in ospedale davanti ai suoi cari, il figlio Giorgio, la nuora e l’adorata nipote Sara.
Negli ultimi giorni di vita a volte è come se fosse stato scosso da lontani pensieri , mormorando anche con toni sempre più accorati ” La busta…la busta …”
Dopo la morte del nonno Sara comincia a mettere ordine tra le sue cose e tra le carte trova una lettera che incrina l’affetto e la fiducia che ha sempre avuto per lui. Sara
in quel periodo sta preparando la tesi di laurea con una ricerca su una dama fiorentina del Trecento ed è quindi sempre in giro per gli Archivi, ma la sua attenzione sembra§
ora rivolgersi a un altro tipo di ricerca, ovvero su chi fosse veramente il maresciallo Bottai.
E cosa avesse fatto di veramente terribile, ammesso che poi avesse veramente commesso qualcosa. Dagli incartamenti ufficiali che trova, e disubbidendo al padre che le aveva
detto di non rovistare nel passato perché non sempre la verità che si trova è quella che vorremmo noi, viene alla luce un episodio avvenuto a San Marcello dove il maresciallo§
prestava servizio e che riguardava la deportazione di una famiglia di ebrei. Ormai Sara vuole arrivare in fondo alla ricerca, trova aiuto addirittura in un discendente di quella
famiglia deportata, e la lasceremo a un passo dalla verità.
Due professoresse di una scuola media dei dintorni di Pistoia, FRANCESCA BANCHINI E SILVIA MANNELLI, debuttano nella letteratura gialla con un romanzo, che però
ci risulta di difficile classificazione.ECHI LONTANI infatti non sappiamo giusto se chiamarlo un giallo perché un giallo dovrebbe corrispondere a un delitto su cui indaga un
investigatore che da la caccia a un colpevole. E nemmeno è un noir dove si guarda principalmente alle motivazioni che spingono un individuo a commettere un crimine, e nem-
meno questo fa al caso nostro. Non possiamo parlare di mistery o thriller o thrilling perché qui il mistero, la tensione, il thrilling sono alla base di tutto.Potremmo dire che in questo romanzo(e del resto così lo definisce la casa editrice)troviamo magari uno o l’altro degli elementi sopracitati, ma nessuno appare come il principale. A pensarci bene oggi
queste definizioni appaiono abbastanza gratuite, la tendenza moderna in chi scrive è in primis di avere delle storie da raccontare e poi di raccontare delle storie che possono anche tingersi di giallo o di noir ,ma quel che conta alla fine è l’avere qualcosa da dire, da narrare, insomma avere “la Storia”.
Ecco, le nostre autrici( a proposito oggi è sempre più una rarità trovare libri scritti a quattro mani)hanno avuto il dono di azzeccare una storia, una bella storia, ora malinconica,
ora nostalgica, ora misteriosa, ora piena di sentimento, riuscendo a innestare in un brutto fatto sulle nostre montagne ai tempi della seconda guerra mondiale quando i tedeschi
rastrellavano gli ebrei un’altra storia, quella di una ragazza che ama il nonno, ne ha fatto un’esempio,un culto ma poi improvvisamente scopre un qualcosa che mina le sue certezze.
La storia qui raccontata è vera, le nostre scrittrici hanno attinto a un episodio realmente accaduto,quando il maresciallo dei carabinieri Giovanni Bottai in servizio a San Marcello, fa riparare lassù una famiglia di ebrei,promettendo loro che li avrebbe avvertiti quando arrivavano i tedeschi,. Stanno per arrivare proprio quando lui deve andare
a Firenze e allora affida a un ragazzino una busta da consegnare a quella famiglia, è il segnale convenuto per dire che stanno arrivando, Ma qualcosa non funziona, la busta non
arriverà mai e la famiglia sarà deportata. Questo è l’antefatto , alla fine della guerra il maresciallo verrà processato ma Sara dalle carte del processo vede che risulta amnistiato.
Lui si era difeso dicendo che aveva mandato i patti e mandato quel ragazzo a dare l’avviso di scappare.
Sara continua nella sua ricerca, a lei si unisce un giovane neo-laureato, ebreo e discendente di quella famiglia che aveva cercato invano rifugio sui monti, e questa ricerca li porta nei luoghi dove erano accaduti questi eventi e poi ancora alla ricerca di quel ragazzo, che doveva essere il latore di un messaggio che poteva salvare quelle persone.
Un romanzo strutturato a più facce, Sara, la sua famiglia e il nonno, Sara che improvvisamente dubita di lui ed è proprio questo il rimprovero che le farà una sua amica con cui
si è confidata ” Sara, ma che fai, dubiti di tuo nonno, di uno come lui ?”.
Piano piano Sarà sarà aiutata da Davide, che ha il dono di non prendere mai una posizione netta, e andrà avanti verso la verità.” Già, ma è poi veramente necessario arrivare alla “verità ? Se il paragone non è troppo ardito, ci viene in mente una delle parabole su Gesù, quando lui è risorto e incontra Tommaso che non era presente alla sua prima appari-
zione e aveva dubitato di lui, e gli dice :” Perché mi hai visto hai creduto, beati quelli che pur non avendo visto crederanno”
In questo romanzo si compie un viaggio nel tempo,intercalando momenti di oggi ad altri del passato, facendovi partecipare una serie di personaggi che, ora ai giorni nostri, ora
ai tempi della guerra, fanno da coro a quanto via via Sara viene a scoprire.
A conclusione e tornando alle “etichette” si è parlato per ECHI LONTANI pure di Giallo storico, forse neppure questa definizione è da scartare,ma rimaniamo sempre
dell’idea che cvi è stata raccontata una storia dei tempi nostri vista da una ragazza di oggi, con riflessi sul passato, ecco perché forse è eccessivo parlare di giallo storico,
resta una storia con tanti motivi. Poi alla sostanza di tutto qui da una parte è in discussione la fiducia di uno nell’altro, o c’è o non c’è, e dall’altra parte non esiste neppure§
una verità assoluta. puo’avere anche più facce.
GIUSEPPE PREVITI