“SGUARDI BRUCIATI DI SIENA”DI MARCO CATOCCI-MAURO PAGLIAI EDITORE
18 Ottobre 2011“MALASTAGIONE”DI FRANCESCO GUCCINI-LORIANO MACCHIAVELLI- MONDADORI
3 Novembre 2011In “Eikoness” Oscar Montani ci presenta una nuova avventura del suo skipper Corto, un Corto che si deve recare a San Pietroburgo per verificare lo stato di una nave ,
l’Eikon,che il suo capo intende acquistare.Fa questo con lui Rampino,un marinaio greco con….passato da ladro e sul posto troveranno una enigmatica guida turistica.
Dopo la citta russa ritroveremo Corto a Lucca, dove farà appena in tempo a vedere Rampino morire accoltellato in piazza San Martino,ma prima di morire riuscirà a tracciare dei misteriosi segni con il suo sangue.
Per indagare su chi l’ha ucciso Corto si reca a Istanbul, dove con l’aiuto di un vecchio amico, l’ex-lottatore olimpionico Fathim ,cercherà di scoprire cosa è successo.
Si troveranno coinvolti in una indagine insolita e pericolosa che porterà Corto nei labirinti delle cisterne sotterranee, nel frattempo lo skipper è impegnato in una crociera e quindi altre tappe a Creta e alle grotte di Gortina.
Non mancherà allo skipper l’aiuto dei suoi compagni viareggini, anch’essi in trasferta a Istanbul, e alla fine riuscirà a risolvere un caso intricato e irto di ostacoli.
Il nostro Corto cambia spesso ambiente in questo libro ambizioso che trasforma il marinaio viareggino con la mania dell’investigazione in una sorta di James Bond che passa indifferentemente da Viareggio alle grandi città come Istanbul,San Pietroburgo,in un crescendo di colpi di scena.
Oltre le avventure mozzafiato ricorre spessp in questo volume il tema del labirinto, inteso come simbolo del male, come un percorso legato al succedersi di fatti criminosi.
Il primo labirinto in cui ci si imbatte è quello che riguarda la mente, la psicologia del protagonista che cerca di trovare la soluzione di un caso e quindi è come se ci si addentrasse in un labirinto dalle tante direzioni ove poi risulterà difficile trovare la via d’uscita.Montani ci ricorda la vecchia leggenda di Teseo alle prese con il Minotauro che sconfiggerà per poi uscire dal labirinto grazie al filo di Arianna.E Corto troverà il suo filo d’Arianna nell’amico Fathim che gli traccerà le linee per risolvere il caso.
Ma se il labirinto ideale è la mente umana, il motivo del labirinto sembra imprescindibile in questa storia, Corto nel suo cammino ne troverà altri, questi ben più materiali, dai giardini Puskin di San Pietroburgo alle viuzze di Lucca sino a Istanbul,dove tutto è un labirinto dai cantieri Tuzla ai grandi bazar ai sotterranei della città.
Un percorso quello di Corto e C. dove aggiungendo anche Creta e Gortina si nota sempre il parallelo tra le difficoltà di cui venivano disseminati i labirinti creati dall’uomo o anche trovati in natura e le difficoltà delle situazioni in cui il nostro eroe si deve muovere tra pericoli a volte anche mortali.
L’uscita da tutti questi labirinti significherà per il nostro autore la risoluzione dei tanti misteri, e la possibilità di confezionare un’avventura ricca di colpi di scena,ricca di agguati,misteri,inseguimenti,delusioni e fughe all’ultimo momento.
Non mancano delle splendide descrizioni,le più belle riguardano Istanbul dove si possono vedere i gabbiani volare anche di notte,sopra i minareti della moschea blu.
Qui arriverà un Corto pieno di dubbi,smarrito nel “suo”labirinto, e per trovare l’uscita si confronterà con l’amico Fathim a cui racconterà tutti i passsaggi di una storia che si rivela sempre più oscura, in un crescendo di fatti e eventi che lo hanno immerso in loschi traffici internazionali legati a torbide vicende del passato.
Non ha più intorno a sè la calma confortante di Viareggio,ora è in un mare aperto di intrighi e violenze,spesso rischia la morte,tutti lo consigliano di farsi da parte,
di “non fare niente”,ma lui sentendosi minacciato e seguito decide di rispondere.E agirà trovando l’appoggio della ciurma, degli amici di sempre e di quelli acquistati via via.Necessari per Corto cole l’aria che respira,lui non può vivere facendone a meno e isolandosi dalla sua realtà quotidiana.
Un giallo ricco di colpi di scena, di enigmi e di tante sorprese, raccontato,e non guasta,con una punta di ironia che nei toscani-e Montani lo è-non manca mai.
GIUSEPPE PREVITI