IL PERSONAGGIO DEL GIORNO: TINO BUAZZELLI
13 Settembre 2015BOOM LETTERARIO( MA NON SOLO) DELLE SPIE VENUTE DAL FREDDO
19 Novembre 2015John Le Carrè era un formidabile costruttore di spy-story, a lui si deve l’indimenticabile Smiley, a lui si devono tante storie di spionaggio che avevano il sapore della
realtà.Ma al giorno d’oggi, anche per le mutate condizioni politiche dopo la caduta del Muro, ma principalmente in questa era dominata da internet e dai suoi derivati
sarebbe possibile scrivere quelle storie ? Il problema chiaramente non è tanto nella scrittura in sè o nella qualità dello scrittore, del resto Le Carrè è vivo e vegeto e
scrive ancora ma anche lui si è progressivamente distaccato da quelle storie, da quei personaggi.
Nella realtà chi faceva la spia poteva essere mosso da vari motivi, finanziari, ideologici, spirito d’avventura, ma molti erano anche obbligati a fare le spie perchè vittime
di ricatti. Ma poteva anche darsi che la spia facesse il doppio gioco oppure era una falsa spia, era un infiltrato.
Ora nell’era dei tablet, degli smartphone, della tecnologia più sofisticata non è semplice sfuggire a tecniche di controllo assai perfezionate, viaggiare in incognito non
è facile, se uno di loro viaggia sotto copertura anche l’identità assunta deve tenere conto che conti bancari, tabulati telefonic i, fonti di corrispondenza devono apparire
rigorosamente autemtici.
Se lo Sciacallo di Forsyth avesse dovuto attentare a Hollande e non a De Gaulle nel lontano 1963 sarebbe stato rintracciato quasi subito con la localizzazione pressoché
istantanea della sua auto mentre i circuiti televisivi piazzati a Parigi avrebbero inquadrato i suoi movimenti,per non parlare poi della rintracciabilità nel caso dell’uso
del cellulare.
Ovviamente la narrativa ha dovuto tenere conto di tutto questo, si può giocare sul funzionamento di questi strumenti, ma la credibilità è alla base del successo di una
qualsiasi storia, per cui l’autore deve forzatamente essere ben aggiornato e capace di saper utilizzare in tutti i modi possibili quel che presenta la tecnologia moderna.
In tutto questo va detto che non tutto vien per nuocere, allo scrittore anche la possibilità di raccontare le storie di spionaggio in una maniera nuova e aderente ai tempi
in cui viviamo.
Per dovere di cronaca se esaminiamo la produzione di di thriller di spionaggio vediamo che gli autori hanno ambientato le loro storie in anni abbastanza lontani da questi
e comunque prima che la nuova tecnologia assumesse un ruolo preponderante nelle relazioni umane. E del resto nel film che Tomas Alfredsson dedicò nel 2011 a La Talpa,
un classico dello spionaggio anni ’70, il regista non ha snaturato quella che era la realtà di quell’epoca, e infatti la scoperta della spia avviene per materiale cartaceo man-
cante nell’archivio dell’M16.
Uno scrittore che scrive un romanzo di spionaggio oltre che a una accurata e credibile inquadratura storica deve essere abile nella creazione dei personaggi, nell’eviden-
deziarne lo stato d’animo, i pensieri, le aspettative, le ambizioni, le paure, le fragilità psichiche. Uomini o donne con una naturale tendenza alla menzogna, al doppiogio-
chismo, abili nel mimetizzarsi o nell’assumere doppia personalità, insomma gente che ha in sè una carica di mistero, di segreto, e in un mondo attuale dove la tecnologia
è sempre più importante , più sofisticata, più invadente, il “mistero” ha tutto da perdere. Oggi basta andare su Google e sia tutto di tutti e di tutto, oggi con le intercetta-
zioni telefoniche, ambientali si arriva a smascherare qualsiasi cosa, i tempi per le spie, almeno quelle ” cantate” in letteratura, sono sempre più difficili.
Da un punto di vista letterario la letteratura di spionaggio è sempre stato un genere molto popolare, include oltre tutto opere molte diverse dal giallo al noir, dal thriller
al poliziesco, dalla fantapolitica alla letteratura d’azione e ha avuto anche un grosso incremento dalle produzioni cinematografiche e televisive.
Il problema quindi non è tanto letterario, ma è legato proprio alla possibilità di scrivere oggi qualcosa di realmente possibile e verificabile.
GIUSEPPE PREVITI
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