” LA VERA NASCITA DI MAIGRET” DI FRANCIS LACASSIN- MEDUSA
7 Settembre 2014” IL RITRATTO SCOMPARSO” DI PATRIZIA DEBICKE VAN DER NOOT- MELINO NERELLA EDIZIONI
24 Settembre 2014Siamo a Firenze nel dicembre 1967, ancora visibili nella città le tracce dell’alluvione con una pressoché indelebile traccia nera che ricorda il passaggio sui
muri delle acque maleodoranti. La città si sta riprendendo, con qualche elemento di comparazione con il commissario Bordelli, anche lui abbastanza in
crisi e per i cattivi ricordi di una brutta faccenda che l’ha coinvolto in tutti i sensi e per l’amore struggente per una donna che l’ha lasciato. Balsamo a questa
inquietitudine il dolce ricordo della madre scomparsa.
Nel frattempo in una villa sulle colline sovrastanti la città viene trovato ucciso con un fioretto il proprietario, un uomo molto ricco e benvoluto da tutti.Bor-
delli si trova alle prese con un caso assai difficile, mancano gli indizi e la Firenze ” bene” non parla. Bordelli continua a fare la sua solita vita, frequenta gli
amici di sempre e ritrova anche il colonnello Arcieri, un altro….fantasma di un passato che non lo vuole abbandonare.
Bordelli al sesto episodio di una saga che procede nel tempo. Un omicidio misterioso avvenuto in una bella villa alle porte della città scuote Bordelli dai
fantasmi del suo passato, compreso quello di Eleonora la giovane donna che aveva conosciuto e amato in Morte a Firenze. Ma in lui si agitano altri ricordi,
la madre deceduta che sembra vegli su di lui, la città ancora piena di ferite, i tanti ricordi della guerra, i rimorsi per quanto ha fatto recentemente. Più si occupa
del presente e più sente il richiamo del passato.
Ancora una volta Marco Vichi fa centro con questo personaggio che è molto vero nelle sue disillusioni quanto nel suo desiderio di vivere ! Bordelli è ormai
un uomo con il suo destino, i suoi ricordi, i rimpianti per i troppi fallimenti, le sue amicizie, che non sono certo tra gli altolocati. Ma è sempre un buon poli-
ziotto e pur se è mezzo perso,almeno con il pensiero, dietro delle bellissime donne, va avanti nella nuova indagine, anche se ha ben poco di concreto in mano.
Con lui un giovane poliziotto sardo, Piras, a cui Bordelli fa un pò da padre.
La vittima si chiamava Antonio Migliorini, un uomo molto ricco, tranquillo e generoso, gli piacevano le donne e il commissario intuisce che deve indagare in
quella direzione, Ma sembra ossessionato da tutta una serie di ricordi, ora belli, ora brutti, trascina un po’ stancamente la giornata. Ma quel che interessa
maggiormente l’autore è sviscerare la vita del vecchio commissario, e quindi se da una parte il lettore può seguire lo svilupparsi dell’indagine, dall’altra è anche
una ricerca all’interno di se stesso con sullo sfondo una Firenze sempre tanto affascinante quanto pericolosamente oscura.
Fatto singolare, nel romanzo si incontrano due figure ” letterarie”, il Bordelli di Marco Vichi e il colonnello dei carabinieri, Bruno Arcieri, personaggio creato da
Leonardo Gori, altro noto scrittore fiorentino. Ed ecco che i nostri eroi si incontrano, Bordelli da una grossa mano all’amico che attraversa un momento difficile,
fanno lunghe chiacchierate che serviranno da stimolo per risolvere il caso.
Nel romanzo incontriamo molti altri personaggi, ora reali ora parto delle varie fantasie in un clima di passioni che sono poi la vita stessa.
Fantasmi del passato vede Marco Vichi proseguire la sua carriera di scrittore, non diciamo di…giallista perché è un termine che lui non ama molto, lui si sente
un “indagatore di uomini” , l’omicidio gli interessa ma man mano che si addentra nel caso rivive fatti e atmosfere del suo passato. Rievoca i fatti di guerra, del
resto lui l’ha vissuta personalmente, passa di ricordo in ricordo, va detto che la simbiosi tra Vichi e Bordelli sembra sempre più accentuata, specie quando
si ricorda il passato.
Molto vario il gruppo di amici del nostro commissario, il ladro rinsavito, la ex-prostituta, l’inventore, il medico, il suo “doppio” (Arcieri): tutti mangiano, bevono,
parlano. Molto incisivo l’ingresso nel gruppo di Arcieri che del resto aveva già fatto comparsata in Morte a Firenze , qui il ruolo è più importante, diventa una
specie di consigliore del commissario.
Ed ecco che Bordelli si agita, si muove, non disdegna di andare a letto con qualcuna di quel circo di donne che lo circonda, pensa di aver sempre agito con rettitu-
dine, anche quando si è fatto giustizia da solo.Un vero combattente che non si perita di usare il…letto pur di ottenere una confessione.
Le ricerche per inquadrare la morte del Migliorini lo portano negli ” ambienti-bene” della città, ma sembra assai difficile venire a capo della morte di quest’uomo
di cui tutti parlano bene. E così siccome qualcosa di funesto è comunque avvenuto Bordelli comincia ad occuparsi di chi gli era più vicino. IL tutto con sullo
sfondo una Firenze viva, pulsante ma anche cinica, cupa, che tende a chiudersi in se stessa. A Bordelli e i suoi uomini il compito di andare avanti per infrangere
quel muro di omertà.
Probabilmente il vero segreto della serie di Bordelli è che Vichi non accontenta solo gli appassionati di polizieschi ma anche chi vuole rivivere, attraverso la
lettura, le atmosfere particolari di una città simbolo come Firenze che vediamo cambiare di anno in anno sulla scia delle avventure del commissario.
In questo Fantasmi del passato la città è in crisi, si lecca ancora le ferite del post-alluvione, la natura non ha rispettato una delle più belle città del mondo, sconvol-
gendola e infliggendole varie ferite. Ma anche Bordelli si sente ossessionato dai ricordi, intanto Eleonora la donna che ha amato e ora non sa dove sia, poi la madre
che gli appare quasi per richiamarlo all’ordine. E intanto lui deve trovare un assassino, e dovrà impiegare tutto il suo acume per capire veramente come sono
andate le cose.
Ma intanto ancora una volta Vichi h saputo creare la giusta atmosfera per seguire le vicende del poliziotto che però non possono prescindere dalle atmosfere che
vive la città.
GIUSEPPE PREVITI