” L’ORO DI SARAH ” DI ANNAMARIA FASSIO -MONDADORI
2 Dicembre 2014” NUBI DAL PASSATO ” DI MARIELLA BIAGINI-MARY WILSON EDIZIONI ATELIER
8 Dicembre 2014Avevamo lasciato Marco Innocenti con Borderlife, una sorta di noir dove si parlava di coloro che vivono ai margini della società, anzi hanno varcato quel
limite che li rende invisibili alla massa che cammina, va , viene, ,loro ci vedono ma sono talmente emarginati che ormai sono fuori di quella sorta di circo
magico in cui viviamo.
Marco Innocenti per chi non lo sapesse è nato a Pisa ma da anni vive e lavora a Firenze, e allora ci fornisce una singolare visione (più che guida)di Firenze,
una visione molto personale di luoghi, locali e anche delle persone che li animano, cioè una Firenze “reale” e non da cartolina. E a differenza dei protagonisti
di Borderlife qui uomini e donne sono tutti ben visibili, sono tutti quelli che noi incrociamo tutti i giorni per le scale di casa, nelle strade, nei bar, negli
uffici.
Tanti i luoghi visitati da Porta Romana a San Lorenzo, da via Dalmazia al Poggio Imperiale, dall’Osmannoro al Ponte alla Vittoria, da Piazza Ognissantu a
Santa Maria Novella, da piazza Beccaria all’Isolotto, altri posti ancora e poi una passeggiuata a piedi per la Città del Giglio.
Un giovane uomo, in realtà l’autore medesimo, che si è trasferito a Firenze per lavoro si diverte a ” ciondolare” per le vie della città assaporando il gusto ora
dolce ora amaro della vita, ore di ozio, ore di amore, ore di lavoro, ore di amicizia, il tutto contribuisce a una visione anche “umorale” dei vari luoghi della
città.
E mentre ci racconta tutto questo traccia anche una mappa ideale della città, una città conosciuta e apprezzata ovunque, ma Marco Innocenti vuole farcela
vedere nei suoi scorci più nascosti, o meglio, negli scorci che il nostro autore/visitatore predilige, i suoi ” luoghi dell’anima “. E si vaga da posti celebrati
come Borgo Ognissanti, Piazzale Michelangelo, San Lorenzo a posti abbastanza insoliti per una guida turistica, come l’Isolotto, l’Osmannoro, via Baracca.
Ma sono tutti luoghi in cui il fil rouge che li lega sono i ritratti della gente che vi vive o vi transita, gente comune, colleghi d’ufficio, coinquilini, avventori,
bariste, cuochi, pensionati, innamorati.
Ognuno di noi ha una sua vita, in questa sono compresi anche i percorsi che si compie all’interno della propria città, percorsi magari casuali e legati a un ufficio
da raggiungere, una scuola, una trattoria, un bar, un cinema, Poi magari si cambiano le abitudini, le professioni, gli amori, alcune strade non le percorriamo
più, magari ne attraversiamo di nuove ed ecco che le nostre immagini della città vengono fatte oltre che dai luoghi anche dalle facce delle persone che incon-
triamo o che incrociamo, dalle loro storie, dai loro rapporti intercorsi con noi. E incontri anche i più banali capaci però di restare impressi nella nostra mente.
Marco Innocenti ha voluto così disegnare una mappa ideale della sua Firenze, ma non soltanto dandoci brevi tracce storiche dei posti ma ” colorandoili”, “ren
dendoli “vivi” con tutta una serie di ritratti i chi vive queste zone, che lui via via ci racconta. E lo fa attingendo alle sue memorie personali, ma anche riela-
borando e arricchendo brani già apparsi nei suoi romanzi. Quindi più che una guiva una serie di racconti con al centro Firenze e le persone che vi vivono,
amdosi, litigando, camminando qua e la.§
Una scrittura quindi molto ” partecipata” e sentita dall’autore, un libro che non è solo per i fiorentini, tutti lo possono leggere e gustare. Ai non fiorentini
servirà oltre che per l’elenco dei luoghi anche per comprendere il vero spirito della città.
Racconti ora d’amore, ora d’amicizia, un poì si ride un po’ ci si commuove, ma questa, signori miei, è la vita !
19 i racconti che Marco Innocenti ci offre per portarci in giro per la città, lui, pisano d’origine, è vari anni che vi abita e la conosce ormai a menadito, e
in questa sua recherche personale ci parla anche di strade e di piazze fuori delle tradizionali rotte turistiche. Con gli occhi di un sognatore ma anche a volte
di un nostalgico ci fornisce i ritratti di tanta gente comune, con storie ora amare ora dolci. Leonardo Gori lo definisce un libro ” scritto da dio”, e pensiamo
che il giudizio vada oltre la scrittura, del resto Innocenti scrive sempre con bello stile, ma qui il ritmo narrativo è particolarmente caldo, è l’auore che ci
fa partecipe dei suoi ricordi, delle sue impressioni. Dato che il nostro scrittore è anche un buongustaio la parte finale del libro la dedica a vari locali eno-ga-
stronomici di Firenze che lui ha frequentato.
La parte del leone la fanno le sue predilizioni personali, le schiacciate farcite che possiamo gustare a Porta Romana o in Ognissanti, il cuscus in Samt’Ambrogio,
altri ricordi sono ancora più poersonali, l’agriturismo del signor Bodoni, la casa del popolo di Poggio Imperiale. E poi dove sono sorti e sfioriti gli amori, i
” barrocciai ” di San Lorenzo, il barbone di Santa Maria Novella.
Fatti, cibi, bevande, figurine che danno vita a quello che se no sarebbe un elenco più o meno ben descritto di luoghi !
GIUSEPPE PREVITI