” COSA RESTA DI NOI ” DI GIAMPAOLO SIMI- SELLERIO
25 Febbraio 2016” GUIDA AL CINEMA HORROR- IL New Horror dagli anni settanta a oggi”- di WALTER CATALANO-ROBERTO CHIAVINI-GIAN FILIPPO PIZZO-MICHELE TETRO- ODOYA
8 Marzo 2016DI CARTE E DI COLTELLO di Lucia Bruni
Firenze capitale, onori e oneri. Aria pesante attorno al Parlamento, infatti i tempi non è che poi fossero diversi da quelli di oggi, e del resto l’imbroglio sulla Regia
dei Tabacchi non è altro che “la madre di tutte le tangenti “.
LA RAGAZZA DELLE CASE DI FERRO di Sergio Calaman
Siamo nel settembre del 1868, si vivono tempi difficili e tumultuosi, Garibaldi è appena passato da Firenze per puntare su Roma. In quei giorni dove le manifestazioni
si succedono c’è anche chi ne approfitta per i propri sporchi interessi.
IL GHETTO D’IRENE di Linda De Martino
Irene la ragazza di campagna, apparentemente sprovveduta e ingenua, ma una volta giunta in città ben presto scoprirà che ” il ghetto fosse adatto a lei quanto lei
al ghetto”. Una storia di ruoli, dove c’è chi è nato per dare ordini e chi per subirli.
ANCILLA di Alberto Eva
Un racconto che vuole provocare e quindi stimolare il lettore, qui non c’è un assassino da scoprire, c’è un protagonista semmai da identificare, e come è nelle buone
usanze del noir questo avverrà solo nelle ultime pagine.
UNA GROSSA FRITTURA di Leonardo Gori
La scienza di Artusi sperimentata dai grandi cuochi fiorentini, Carlo Lorenzini che scopre il cadavere ” fritto in padella” del cuoco Ceccone, e allora lui, Iarro e l?Ar-
tusi si improvvisano detective, mentre attorno a loro ribolle la Firenze degli affamati…
IL CAPPIO di Giacomo Napoli.
Un furto progettato con cura, addirittura ne dovrebbe essere oggetto la celebre collana appartenuta a Lucrezia Borgia, ai danni di uns centralissima gioelleria.
La committente, la ladra e …Lucrezia Borgia, un delito ben progettato, il committente. la ladra e …Lucrezia Borgia le protagoniste.
SARDIGNA CAPITALE di Maurizio Pagnini
Un delitto ben architettato per impossessarsi di una famosa ricetta. Il tenente Strami si occupa del caso dell’omicidio di un noto inventore fiorentino di formule medi-
cinali. Il delitto è avvenuto nella famosa Sardigna.
IL GRAN VISIR di Riccardo Parigi e Massimo Sozzi
Una partita di scacchi nella Firenze capitale,, il commendator Gherardi, noto e ricchissimo industriale ha sfidato nella sua ville Il Gran Visir, un automa imbattibile nel
gioco degli scacchi. O almeno così si dice….
LAMENTO DI MORTE DI UN CARDELLINO di Enrico Solito
Il grande avvocato Terenzio Morosini, la sua amante Luisa, una dama del gran mondo.Un giorno gli si presenta disperata, è perseguitata da lettere anonime. poi le ucci-
dono il cardellinop intossicandolo con il gas, stessa fine che farà lei….
Firenze capitale noir è st
A
ata, crediamo, l’ultima fatica letteraria portata a termine da Graziano Braschi, redattore satirico. scrittore, giornalista, recensore e tanto altro
ancora. Ci ha lasciato a suo ricordo nove racconti ambientati in quella Firenze che ebbe l’onore ma anche l’indubbio peso di essere capitale del Regno d’Italia per gli
anni che vanno dal 1865 al 1871. Quest’antologia è una raccolta di storie che ci presentano una Firenze dall’anima nera, grondante sangue, dove si mescolano gente
comune, popolani, nobili, benestanti, letterati, malfattori, poliziotti. E inconteremo anche nomi famosi della cultura, della storia, ma fondamentalmente incontreremo
una città che nelle sue varie anime può essere considerata il prototipo dell’unità d’Italia.
Nove racconti che ci portano in giro a esplorare la Firenze di quei tempi,la Firenze delle belle dimore, la Firenze del ghetto, delle piccole trattorie, della Sardigna.
Nove scrittori conosciuti ci raccontano le loro storie, e piace che tra essi sia compresa, e quindi se ne celebri il ricordo, Linda De Martino,una scrittrice di gialli che
ci ha lasciato troppo presto e che è giusto rammentare e far conoscere ai più giovani. Nel suo racconto (IL ghetto di Irene) come da un palco a teatro, due donne,
l’esperta donna Elisabetta e la giovane Irene osservano da una posizione privilegiata la vita del Ghetto, il nuovo mercato di Firenze, con i suoi traffici e le sue regole.
Leonardo Gori (Una grossa frittura) ci presenta un inedito trio di investigatori, tali..Lorenzini, Iarro, Artusi coinvolti in una di quelle storie nere che sembrani fatte
apposta per Firenze, sfondo naturale per un noir. E lo stesso possiamo ripetere per la partita a scacchi ideale del secolo, protagonista Il Gran Visir, il famoso automa
giocatore( Il gran visir, Riccardo Parigi e Massimo Sozzi). Atmosfera da giallo classico in Lamento di morte di un cardellino (Enrico Solito). Accennavamo alla pre-
senza di grandi personaggi storici, così Lucrezia Borgia primeggi ne Il cappio di Giacomo Napoli, mentre Sergio Calamandrei ambienta il suo racconto (La ragazza
della casa di ferro) nel 1867 quando Garibaldi passa da Firenze diretto a Roma. Abbastanza enigmatico Ancilla di Alberto Eva, dove il ricordo di una vecchia storia
d’amore ha per protagonista il granduca Leopoldo, ma il senso del giallo consiste nell’indagare su un dato momento storico.Pagnini Maurizio con Sardigna capitale ci
pressenta una bella trama ambientata intorno all’Arno, che tutto prende, tutto mescola e tutto fa sparire. Per Lucia Bruni Di carte e di coltello una storia di scandali
e di tangenti che segna il primo scadalo del parlamento italiano ( 1869), a cui purtroppo, come bem sappiamo, ne seguiranno tanti altri…
Al terime della raccolta Federico Napoli ci parla della Firenz dei misteri e dei delitti nel perido di Firenze capitale, quando la città si trasforma progressivamente
con Iarr0 (al secolo Giuli0 Piccini) scrive una serie di articoli che poi verranno raccolti nel libro Firenze sotterranea che denuncia il degrado morale e criminale
nella nuova capitale d’Italia.
Una Firenze dalla difficile situazione sociale ma che ora che ha il rango di Capitale vede il suo avvenire ancora più luminoso anche se inevitabilmente attirerà avventu-
rieri di ogni risma. E questi racconti lo dimostrano con il loro carico di gente che ruba, che truffa, che se ne infischia della cultura. Ma a pensarci bene è forse oggi cam-
biato qualcosa ?
GIUSEPPE PREVITI