IL FILM DEL GIORNO: C’ERA UNA VOLTA IN AMERICA
6 Luglio 2015IL PERSONAGGIO DEL GIORNO: VERONICA LAKE
7 Luglio 2015Conosciuto come attore, regista e autore teatrale Giancarlo Gori dopo aver esordito con un giallo storico “La sentenza di Marc’Aurelio” resta nel campo della nerrativa con
Flamencoroc. E’ la storia di un giovane fiorentino che sul finire degli anni sessanta va a paassare le sue vacanze in Spagna per diventare un ballerino di flamenco. Una storia
che inizia a Firenze e poi prosegue in Andalusia.Qui il nostro eroe si trova catapultato in un paesino della proivincia di Granada, entrando così nel mondo dei gitani e del
flamenco. E quando ritornerà a casa ormai sarà un ” vero bailor di flamenco “:
Ci troviamo a leggere un libro di difficile etichettatura, è ambientato nel mondo del flamenco, un racconto tragicomico. A volte concreto, a volte surreale, ci narra di Moreno
Porosi, un ventunenne che vive ancora con la mamma, una furbona che sfrutta la sua presunta malattia per tiranneggiarlo, spalleggiata anche da Luigina, la fidanzata, brut-
tina e un po’dispotica.
Moreno ha un lavoro sicuro a Careggi, frequenta i corsi serali per diventare ragioniere, non gli mancherebbe niente, si è fatto anche la moto, una Guzzi 500 Fallone con side-
car, senonché lui ha una grande ambizione, diventare un ballerino di flamenco.
Giancarlo Gori è autore teatrale, qui ci narra con mano felice e una struttura di scrittura che sembra già una sceneggiatura questa storia surreale di un fiorentino che addirit-
tura sogna di diventare un vero bailor.
Chi ne è al di fuori pensa sempre che il mondo dello spattacolo sia un mondo di sogno, fatto di figure mitiche così come le vediamo quando si esibiscono. L’autore ci fa vedere
come può nascere una possibile stella della danza, addirittura un italiano che si affermerà nella terra del flamenco. In realtà era esistito veramente un ballerino italiano di fla-
menco di livello internazionale, José el Camborio, che non era nè spagnolo nè gitano. In realtà era nato nei pressi di Rovigo, si chiamava Elvezio Brancaleoni, aveva iniziato
come ballerino classico, poi era andato in Andalusia aggregandosi a una compagnia di gitani per diventarne ben presto il primo ballerino, conquistando fama e celebrtità in
tutto il mondo.
Non sappiamo quanto il nostro autore si sia ispirato a questa figura reale, lui gioca molta sulla fiorentinità di Moreno, un imbranato nella vita e nel lavoro, succube della
madre, della fidanzata, dei superiori. Ma anche pronto a trasformarsi quando torna a casa, mette in funzione il giradischi e si mette a ballare. Musica a tutto gas, lui che
salta sul pavimento provando le varie figure e lanciando dei grandi ole, tutto con finestre aperte, figuratevi lo spasso degli inquilini del piano di sotto e il divertimento della
strada…Ma il nostro ha una sua vita, lui la considera poco interessante, ma sa fare bene i suoi interessi. Del resto la passione è tanta e così appena può pianta tutti e con la
moto parte verso la Spagna. Anche qui non tutto fila liscio, un guasto alla moto lo blocca in un paesino e questa sarà la sua fortuna, diventerà un ballerino provetto e troverà
anche l’amore….
Una propensione per tanti ritratti, brevi bozzetti ma tanta freschezza e un po’ di allegria. Per carità, Gori sa anche parlarci del mondo in cui Moreno vive, se l’Italia è quella
del boom dei consumi, la Spagna vive ancora l’oppressione del regime franchista, nella storia ci sono anche alcune sfumature di giallo tanto per dare una certa suspense alla
vicenda.
Alla fin fine, pur se scritto in terza persona, possiamo pensare a un diario di una vita di un personaggio scanzonato, ma non troppo….. E d’ora in avanti, avendo scoperto
il mondo del flamenco quando assisterete a qualche esibizione ricordatevi di Manuel Moreno…..flamencoroc !
GIUSEPPE PREVITI