” MOLTO PRIMA DEL CALCIO DI RIGORE ” di GIAN LUCA CAMPAGNA- edizioni DRAWUP
3 Febbraio 2015DEDICATO A MARCO VICHI
13 Febbraio 2015La lunga carriera di giallista di Maurizio De Giovanni, iniziata nel 2005, procede con la pubblicazione ormai a tempi alterni di un ciclo
di romanzi che hanno come protagonista il commissario Ricciardi e un ‘altra serie dedicata ai ” Bastardi di Pizzofalcone ” ovvero la squadra
investigativa di un commissariato situato nel centro della città di Napoli. Questi sono gialli di attualità temporale, ma perché i “Bastardi”?
Perché la squadra era composta da tutta la…feccia della polizia cittadina, almeno così ritenevano i vertici dei vari commissariati che li
avevano silurati. Dopo ” I bastardin di Pizzofalcone” e ” Buio” esce quindi ” Gelo per i bastardi di Pizzofalcone “.
IN una città invernale fustigata dal vento e dal gelo viene compiuto un feroce omicidio a danno di due giovani,fratello e sorella, e se ne
occuperanno i Bastardi di Pizzofalcone contro tutto e contro tutti.
Un giovane ricercatore di grande talento e la sorella di una bellezza che toglie il fiato vengono trovati brutalment assassinati nel loro
appartamento. Le indagini vengono condotte dall’ispettore Lojacono e all’agente Di Nardo, mentre il commissario Palma avvisa tutti che il
caso va risolto e nel più breve tempo possibile altrimenti il commissariato verrà chiuso perché nelle alte sfere qualcuno lo vuole.
Nel frattempo gli agenti Romano e Aragona risolvono in breve tempo il caso di una ragazzina senza scrupoli e così tutto il commissariato
può impegnarsi a fondo sul duplice delitto. E se ognuno di loro mantiene i propri fantasmi nel cassetto,con le proprie insicurezze, le
proprie ferite, ognuno per un attimo ha la sensazione di essere un buon poliziotto….
L’ispettore Lojacono e tutta la squadra di Pizzofalcone sono tornati in azione. “Gelo” è ambientato in una Napoli prettamente invernale
con un gran freddo aggravato dal vento di tramontana che non dà tregua. I nostri poliziotti indagano su un duplice omicidio avvenuto in
un appartamento del centro storico dove sono stati trovati i corpi didue fratelli calabresi che vi vivevano.La ragazza, una diciannovenne
indossatrice dalla bellezza mozzafiato, è stata strangolata, mentre il frello, un brillante biologo ricercatore, è stato colpito selvag-
giamente in un’altra stanza al capo e anche massacrato di botte. Il caso si presenta subito assai difficile anche per l’efferatezza
del crimine e tutti vogliono che sia risolto alla svelta.ma i pezzi grossi della questura sono assai scettici sulle capacità dei bastardi.
Ma a parte questo contesto prettamente seriale della vita e delle peripezie del gruppo e dei singoli componenti, colpisce questa Napoli
assolutamente inedita, una Napoli dove non c’è amore, dove c’è questo vento che spira assai forte dal mare e che schiaffeggia i visi dei
nostri poliziotti, ma non sembra assolutamente portare vie le colpe o quanto meno rassenerare. E’ un gelo, ripetiamo, non solo presente
nell’aria, ma ormai è entrato anche nelle famniglie implicate nel caso. Era gelo nella famiglia dei ragazzi calabrsi, con il padre finito
sedici anni in galera per aver ucciso un uomob e la madre morta poco tempo dopo. Era gelo in un’altra famiglia dove una ragazzerta invi-
diosa non esita ad accusare il padre di molestie perché non le può permettere un certo tenore di vita. Ed è gelo nel cuore dei nostri
protagonisti ognuno alle prese con la propria coscienza, con le proprie turbative, con i propri fantasmi.
IL primo sospettato del delitto non può essere che il padre delle vittime, è appena uscito di galera, è quindi il colpevole ideale, c’è
anche il movente, vendicare l’onore della famiglia disonorato dalla ragazza venuta a Napoli a fare la modella. Ma un altro colpevole
ideale potrebbe essere il fidanzato di lei, geloso e possessivo…..
Ma alla resa dei conti sono motivazioni confutabili, non è semplice scovare chi ha ucciso,ma un grande lavoro di squadra unisce questi
poliziotti e ne fa un tream investigativo formidabile.
Il romanzo è ben strutturato, ha i ritmi narrativi giusti, con i suoi colpi di scena e le sue sorprese. Tutto sommato è un noir ricco
di sentimenti, che sono alla base di quanto accade e nel bene e nel male.
Gelo climatico, gelo interiore, gelo dovuto alla solitudine, alla disoerazione, alla facile illusione. Un gele che va combattuto, non
gli si deve soggiacere, unito al disagio del singoli sarebbe la morte, occorre avere voglia di riscatto e di ritrovare la serenità.
Ad un certo punto del libro c’è un bell’inciso: “Bisogna stare attenti al freddo perché il freddo alla lunga entra nelle ossa e si insi-
nua nelle anime. E quando si insinua nelle anime le cambia; ecco le sorgenti del sorriso, riempie col ghiaccio i luoghi che prima consenti-
vano di passeggiare sull’orlo dei sentimenti incantandosi davanti al panorama.Stare attenti al freddo.”
DE Giovanni corrabora la storia di tanti intercalari, i ” corsivi£” che servono ancora di più a esaltare òa sua facondità nello scrivere.
De Giovanni è anche abile nello svelare via via i sentinmenti, i segreti.le confessioni dei personaggi che così acquistano un’altra dimen-
sione.Basterebbe pensare a quel fraticello. tutto sommato un personaggio di contorno,amico del vice-commissario, che ” aiuta” la gente a
suicidarsi, perché se lo facessero da sè commetterebbero un peccato dinanzi a Dio, e tutto questo lo apprendiano ascoltando i sussurri
della sua anima.
E che dire di quel capofamiglia che è salito a Nord per ritrovare i figli che invece lo rspingono, non lo vogliono perché ha rovinato
la loro famiglia, e lo si ritrova talmente solo e disperato da cercare conforto solo nella solitudine più assoluta e più nera.
Una caratteristica comune a tutti è la disperazione, la paura di vivere e di sbagliare, nessuno escluso, buoni però tutti a nascondere
le proprie sofferenze.
E cos’ la casa, la famiglia non sono più l’approdo sicuro alla fine della giornata tormentata. Per Alex la casa è simbolo di quel padre
che la opprime con le sue premure.Non lo è per Ottavia, per lei la casa è simbolo di una vita senza sbocco per la malattia del figlio
che non accetta. Per Romano e Pisanelli la casa senza più la donna amata è simbolo di un freddo, di un gelo ben più forte di quello
atmosferico. Per Lojacono con l’arrivo della figlia, se lui non rovinerà tutto con una assurda gelosia, la casa potrebbe invece essere
il simbolo di una vita che ricomincia. Per Aragona la casa non c’è può essere sostituita dall’albergo dove ha scelto di vivere, lui
ha paura della casa simbolo di solitudine e allora si illude di essere in mezzo a una famiglia numerosa e la sua più grande gioia
è quando la cameriera del ristorante ogni giorno gli chiede ” Caffè, signore ? “, ormai lo considera un messaggio di amore…..
GIUSEPPE PREVITI