” CALCIO E ACCIAIO- Dimenticare Piombino ” di GORDIANO LUPI- ACAR EDIZIONI
9 Agosto 2014” CERVI MAIGRET CAMILLERI: I MOTIVI DI UN SUCCESSO
6 Settembre 2014George Simenon è stato uno dei più grandi scrittori del xx secolo, Gino Cervi fu attore di teatro, di cinema, di televisione, anche lui ha lasciato il suo segno nel ‘9oo. Una
cosa li accomuna: il più popolare personaggio creato dallo scrittore fu il commissario Maigret e Gino Cervi ne dette una interpretazione sublime alla televisione negli anni
’60. Ma un’altra cosa li accomuna quest’anno: quest’anno cadono i 25 anni dalla scomparsa di Simenon, ma anche i 4o anni dalla morte del grande attore.
L’attore bolognese offrì magistrali interpretazioni in vari ruoli, forse però nell’immaginario comune passerà come Don Peppone, il sindaco rosso antagonista di Don Camillo,
ma anche come Jules Maigret. La sua particolarità è stata non solo di calarsi ma di ” diventare ” quel personaggio.
Ma come è nato Maigret ? Secondo Francis Lacassin ( La vera nascita di Maigret) prima di arrivare a Maigret ci sono qualcosa come diciotto personaggi che si trovano in
quella sterminata serie di romanzi e racconti popolari scritti con vari pseudonimi. Invece secondo la versione ufficiale avallata dallo stesso Simenon Maigret nasce a
Delfzijl in Olanda, nel mentre la barca di Simenon era in riparazione in quel piccolo porto. Nell’attesa della riparazione lui inizia a scrivere ed ” ecco pararsi dinanzi a
lui la massa possente e impassibile di un signore che poteva essere un commissario di polizia”. Lo fornì di pipa, di bombetta, di un soprabito pesante con il colletto di
velluto e immaginò anche una vecchia stufa di ghisa da ufficio per ripararsi dal freddo. Qui nasce Pier il Lettone, primo romanzo della serie ufficiale. La leggenda fu del resto
celebrata nel 1966 proprio a Delfzijl con l’inaugurazione di una statua dedicata al celebre poliziotto, alla presenza di quattro degli interpreti di Maigret (compreso il mostro
Gino Cervi)e dello stesso Simenon.
Per Lacassin c’è invece un giovane scrittore 26nne che vuole andare oltre quella letteratura popolare che sente sempre più stretta, ma prima di passare alla Letteratura
con la L maiuscola si vorrà cimentare con il poliziesco, con tante storie gialle e tanti investigatori. Perfino un russo, Serge Polozvif, e un americano, l’ispettore Jackson.
E ancora l’antipatico Torres, il matematico Aubier, il giudice Froget, e altri ancora. Non mancherà una donna, la Givone (” Bandito o angelo custode ?”). Con Jean Tavernier
e Joseph Boucheron cominceremo a trovare caratteristiche che serviranno a fare…Maigret. Addirittura si fa conoscenza con un giudice Comelieu, con un ispettore Torren-
ce, con Lucas…. Tutti romanzi firmati Christian Brulls o George Sim. Anzi sarà proprio Sim che in quattro romanzi comincia a dare spazio a un poliziotto di nome Maigret,
dandogli sempre più un ruolo di protagonista. Ma Simenon rinnegherà questi esperimenti, li considera solo come tali. E così torniamo all’estate 193o e a Pietr il Lettone.
Usciranno ancora due investigatori, Sanchette e 47, ma il successo di Maigret sarà immediato e consolidato nel tempo da 80 romanzi e 28 racconti pubblicati.
Una curiosità, anche Simenon sentirà il peso del personaggio, come del resto era accaduto a Conann Doyle con Sherlock Holmes. Lui non lo…ucciderà ma lo manderà in
pensione con Maigret (1934). Solo nel 1939 l’editore Gallimard lo convincerà a tornare al suo Commissario, ma la…riconciliazione completa avverrà solo nel dopoguerra.
Sino al 1972 scriverà 117 libri, 53 i Maigret, tutti con il nome del commissario nel titolo. Ormai certo del suo valore di scrittore, riprenderà anche la sua vena poliziesca.
Sarà magari un Maigret molto riflessivo, fedele al motto ” comprendere e non giudicare”, perché al mondo “non esistono colpevoli ma solo vittime”.
Certamente nei tempi più vicini a noi al successo del commissario hanno contribuito non soltanto gli attori che lo hanno impersonato da Cervi a Jean Richard, da Jean
Gabin a Rupert Davies a Bruno Cremer.Importanti sono state anche le attrici che hanno impersonato M.me Maigret, nella versione italiana ebbe un grosso successo Andrei-
na Pagnani.
Maigret viene considerato da molti il lato buono di George Simenon che lo lanciò con un racconto a puntate su un giornale, ma visto il successo ben presto seguì il libro.
George Simenon nei suoi testi si riferiva molto alla realtà, già del resto a 16 anni si occupava di cronaca nera per la “Gazette de Liege”. Frequentava un gruppo di giovani
sbandati, uno si impiccò ed infatti il secondo romanzo di Maigret si intitolò ” L’impiccato di Saint-Pouhlen”.E la storia di questo gruppo la ritrovate nei ” romans durs” con
” Gli intrusi”.
Ma chi era Maigret ? Jules era nato a Saint Fiacre de Matignon, il padre faceva il fattore, lui non aveva potuto terminare gli studi di medicina. Alto m.1,80, 110 kg.di peso,
capelli folto-castano, sposato con Louise, non hanno figli, lei è un’ottima cuoca, vivono a Parigi in Bvd.Richard-Lenoir al 13o. I suoi piatti preferiti erano lo stufato di
montone con cipolline e patate, lo stufato di agnello, il galletto al vino, le salcicce calde, la bevanda preferita la birra. Amici il dr.Pardon e signora, hobby la pesca.
Maigret ci viene presentato come un borghese grosso e bonario, fuma tabacco popolare, odia gli ambienti di lusso, porta la bombetta d’inverno, il cappello di paglia
d’estate. Lui e la signora Maigret amano il cinema, i suoi uomini lo adorano, burbero in apparenza ma assai affezionato a loro. Fondamentalmente un…casalingo.
Simenon è famoso per l’uso ” parco ” delle parole nei suoi libri, non più di 2000 vocaboli venivano usati per un Maigret. Si inalberava quando gli chiedevano quale fosse
il suo stile, diceva che a inizio carriera i suoi racconti venivano respinti perché troppo letterari, e deve molto a Colette che gli fece capire che doveva andare “diritto
all’oggetto da narrare”, così ora i suoi libri si leggono tutto d’un fiato e anche la vita, che poi fornisce materiali per i racconti, va ” vissuta”, ” camminata”, ” annusata”.
Maigret è maestro in tutto ciò.
Molti ritengono Simenon il fondatore del ” romanzo poliziesco borghese”, nei suoi libri non c’è mai eccesso di terrore o violenza.
Molti eroi del giallo sono contraddistinti da un oggetto particolare, per Maigret indicheremmo la pipa. In Italia è stato molto considerato, tra i suoi grandi amici Fellini
e Camilleri.
A differenza della…sregolatezza che contraddistingueva la sua vita privata lo scrittore si era costruito un monumentale archivio di appunti, mappe, documenti,
dichiarazioni, Camilleri invece si affidava molto alla memoria e all’ordine. Simenon colpì molto con i suoi poliziotti i…,poliziotti veri, il celebre commissario Guichet
lo invitò al Quai des Orfevres per meglio imparare le tecniche di indagine. Montalbano è invece dovuto esclusivamente alla fantasia del suo creatore, lui i poliziotti
li ha conosciuti solo dopo il successo del suo personaggio.
Entrambi sapevano calarsi nella realtà quotidiana, tanti li hanno accusati di avere poca fantasia, ma sia Simenon che Montalbano sono sempre stati dell’idea che i fatti
reali sono più imprevedibili delle trame degli scrittori.
Detto che per Simenon l’attore ideale per impersonare Maigret era Jean Gabin, detto dei tanti pseudonimi usati, il più caro per lui tra quelli usati fu George Sim perché
forse gli ricordava i suoi 17 anni.
Molti i paragoni con altri autori da Raymond Chandler a Patricia Highsmith a Daniel Hammet. Lui se ne sentiva onorato, ma non convinto, perché lui riteneva i suoi
personaggi di uno spessore ben maggiore e ben più reale.
Infine alla tradizionale domanda su quale fosse ” il metodo di Maigret” lui non si arrabbiava nemmeno più, Maigret non aveva metodo, lui cercava di entrare nella psiche
dell’avversario, immergendosi in lui come una spugna, e poi cercando sempre di capire e non di giudicare, e arrivando alla soluzione ripercorrendo il cammino della
vittima.E questo gli valse anche l’appellativo di ” aggiustatore di destini” e di ” conoscitore di anime “.
Infine Simenon non riteneva che ci fosse differenza tra ” I Maigret” e ” I non Maigret”, semmai le storie poliziesche richiedevano delle regole da rispettare per arrivare
alla soluzione del caso.Lui era soddisfatto anche dei ” durs” romanzi diretti, essenziali, reali, molto sinceri, con lui orgoglioso dei giudizi che avevano raccolto.
Un Simenon prodigo di attività, dalla vita troppo intensa, ma questo è stato Simenon, non ce ne dobbiamo assolutamente lamentare.
GIUSEPPE PREVITI