“AL TRAMONTO DEL DECIMO GIORNO”- DI SANDRO ORI-MARCO DEL BUCCHIA DITORE
23 Settembre 2012“IL FANTASMA DI PIAZZA STATUTO”DI MASSIMO TALLONE- E/0
9 Ottobre 2012Al giorno d’oggi si parla molto di premi, di festival ed effettivamente ce ne sono tantissimi sparsi per tutta Italia. Alcune di queste manifestazioni sono veramente longeve e vogliamo giusto ricordare una di queste.
Ci è capitato per le mani un libro uscito nel 2003 per festeggiare il trentennale del premio “Gran giallo città di Cattolica“. Nel volume Giallo a Cattolica sono state raccolte tutte le opere premiate fino a quel momento, ovviamente il premio è proseguito negli ma ci sembra interessante ricordare e questo premio e questo libro importanti nel cammino della letteratura gialla in Italia.
Occorre fare un lungo passo indietro nel tempo, anni ’70,quando nel caldo dell’estate,a Cattolica,la maggior parte delle persone che affollavano la spiaggia leggeva i Gialli Mondadori.
La leggenda vuole che trovandosi là ne fosse particolarmente colpito Enzo Tortora che,poi parlando con il sindaco, propose l’istituzione di un premio dedicato a un genere assai seguito.
L’idea prese subito corpo e così nacque Il gran giallo città di Cattolica, dedicato al miglior romanzo giallo inedito.Era l’anno 1973, vincitore risultò Gaetano Gadda con Il vino la luna e il gatto.
Negli anni ottanta il Premio si allargò ai racconti inediti per poi nel 1979 rinunziare ai romanzi.Nel 1980 nasce il Myfest, festival internazionale del giallo e del mistero,che ingloberà il premio letterario.Scomparso alla fine degli anni ’90 il Myfest si interrompe e comincerà invece il Gran Giallo che continua sempre seguitissimo e ricco di partecipazioni a riprova di una
forma assai azzeccata.
Un premio da sempre dedicato agli scrittori di gialli e che in tutti questi anni ha permesso di scoprire e di lanciare tanti autori quali Macchiavelli,Pinketts,Gambarotta e tanti altri ancora.
Siamo a quasi quarant’anni di vita, quando fu pubblicato Giallo Cattolica era il 2003,erano trascorsi trent’anni esatti. In tutto questo periodo, ma anche naturalmente in quello che ci è più vicino,sono successe molte cose nel giallo e si sono aggiunte tante altre rassegne a premi.Come succede a tutto quanto è organizzato con passione e sincerità anche il Gran Giallo può essere citato per il suo importante contributo e a suo merito l’aver scoperto,consacrato,fatto conoscere il fenomeno del giallo e chi vi da vita.Da quel lontano 1973 la vitalità di questa parte della letteratura è stata tale, e lo è tutt’ora,e ciò significa che chi aveva ideato il premio ci aveva visto giusto.
Se si scorre la lista dei vincitori del Gran Giallo Cattolica si incontrano nomi che hanno segnato la storia del giallo italiano:ad esempio nel 1974 vinse Loriano Macchiavelli con Fiori della memoria, che segna anche l’incontro con i lettori di un personaggio ancora oggi sulla breccia, Sarti Antonio.L’investigatore e il suo creatore sono tra i progenitori del giallo italiano e non per nulla ancora oggi Macchiavelli lo tiene in vita.
Altro nome importante fu Secondo Signoroni, vincitore nell’anno 1975,ma tutti i premiati di quel periodo da Alberto Eva a Bruno Gambarotta, da Nino Filastò alla Iarrera, da Andrea G.Pinketts a Eraldo Baldini,da Danila,Comastri Montanari a Gianni Materazzo, da Riccardo Parigi e Massimo Sozzi a Roberto Santini( e ci scusiamo con chi per ragioni di spazio non
possiamo rammentare)sono nomi che hanno lasciato unp’impronta nella storia del giallo italiano.
In tutte queste stagioni che si sono succedute si è così formato un movimento, si è data una continuità che hanno costituito l’ossatura del movimento. Il Premio di Cattolica con i suoi romanzi e racconti ha da subito dimostrato che esisteva una schiera di scrittori originali e da far conoscere con altrettanti lettori pronti a seguirne le orme.Ovviamente vanno citati anche i promotori di queste iniziative e pure i critici che hanno contribuito a selezionare i partecipanti.
Come in tutti i concorsi ogni anno arrivano pacchi manoscritti ora belli ora brutti,prima erano dattiloscritti ora arrivano via internet,ma a parte le singole qualità servono anche a far vedere le evoluzioni e le tendenze del genere.
E tutte quelle sigle,apparentemente per iniziati, “classico”, “noir”,”hard-boiled”,”storico”, “horror”, “fantastico” si sono ritrovate via via in questi testi che sono il fulcro del premio. E chi per dovere di ufficio doveva leggere questi racconti poteva benissimo tracciare la storia del giallo italiano, pedrché si capiva subito quando un genere cominciava ad essere meno frequentato avendo esaurito la sua funzione mentre pervenivano altri racconti più originali e più sentiti ispirati ad altre tendenze.
Certamente tutti i passaggi e tutte le innovazioni non sempre sono stati accettati pacificamente,immaginatevi le discussioni nelle giurie,tra gli esperti,tra i lettori, i dibattiti nell’accettare questa o quella impostazione.E’ probabile che anche un premio come il Gran Giallo sia stato attribuito a scrittori di generi che in questo lungo scorrere del tempo non è che poi si siano particolarmente affermati, magari non essendo proprio in linea con il giallo vero e proprio.Ma va anche detto che talvolta certi racconti appaiono agli occhi dei giurati talmente belli e avvincenti che sono premiati al di là del genere, e del resto questo è avvenuto tante volte anche in occasione dei premi cinematografici.
Conta veramente che da quel lontano 1973 ad oggi si è verificato un processo di crescita costante sotto i segni della continuità e della vitalità,un percorso che segna in positivo tutta una era e i suoi protagonisti.
Oggi in Italia esistono vari premi che sono poi i “figli”di questo progenitore, non importa che esistano premi maggiori o minori, questo è nella natura delle cose, quel che va evidenziato è che questo legame tra scrittori,lettori e critici non è più venuto meno e fa del nostro Paese uno dei più importanti nella evoluzione di questa branchia della letteratura, e non per niente
sono proliferate tante iniziative.
Alla fin fine comunque la ragione maggiore di questo successo rimane in quella intuizione che ebbe Enzo Tortora vedendo che sotto l’ombrellone la gente leggeva per lo più i gialli.E da una iniziativa “vacanziera”nel tempo siamo arrivati a un fenomeno di volontà e di scelta popolare.
E possiamo immaginare che questa decisione di solennizzare l’evento con un premio non sia stata indolore, ricordando che negli anni settanta ancora si dibatteva se il giallo
fosse solo produzione di consumo e non meritasse la dignità letteraria della Serie A.
Una cosa che vogliamo infine citare è che tra manoscritti, cataloghi,saggi,documenti,carteggi,manifesti,locandine,cartoline,audiovisivi e quanto altro ancora presso il Premio Cattolica esistono circa 30000 documenti che fanno parte della storia del giallo italiano.
GIUSEPPE PREVITI