” GUIDA ALLA LETTERATURA HORROR ” DI GIAN FILIPPO PIZZO – ODOYA
12 Gennaio 2015” LEONARDO SCIASCIA E LE IMMGINI DELLA SCRITTURA -Il poliziesco di mafia dalla letteratura al cinema “-di ROSSANA CAVALIERE-FELICI EDITORE
27 Gennaio 2016In occasione di un incontro con un gruppo di appassionati del genere vogliamo anche lasciare traccia della breve carrellata compiuta sul giallo scandinavo, con
una narrativa di genere che è un vero concentrato di tensione, delitti, intrighi e mistero. ” Il giallo alla svedese” o più in generale ” Il giallo del Nord” è più cere-
brale ma meno sanguinario di quello americano.
HENNING MANKELL: nato a Stoccolma il 3 febbraio 1948 è noto per i romanzi polizieschi con protagonista Kurt Willander, commissario di polizia a Ystad. Oggi
è sicuramente il più noto fra gli autori sveesi, anche per la pubblicità datagli da una serie TV, chissà perché arrivata da noi molto in ritardo. Pubblicato da Marsi-
lio dagli anni ’90 con cadenza annuale ecco le varie storie imperniate su Willander che dirige la squadra omicidi ed è apparso in una diecina di romanzi. Ora si sta
imponendo anche il personaggio della figlia Linda, anch’essa agente di polizia, protagonista in alcuni romanzi. Mankell nei suoi romanzi ri riferisce molto all’attua-
lità inividuando i problemi della società svedese e costruendovi sopra gli espisodi della serie: Razzismo ( Assassinio senza volto), La nuova mafia criminale sovie
tica ( I cani di Riga ), L’alta finanza che domina il mondo ( L’uomo che sorrideva ). Attorno a questi elementi costruisce una indagine poliziesca che risolve il caso
ma anche evidenzia le contraddizioni di una terra che non è più l’isola felice di un tempo.Diciamo che i suoi possono anche essere considerati romanzi a tesi, ma-
gari discutibili in quanto tali, ma comunque superati dalla cura con la quali siamo confezionati. Molto azzeccata è sempre la contrapposizione tra il poliziotto e
l’uomo ( divorziato, figlia lontana, solo con pochi amici e in un mondo che capisce sempre meno) e invece il lavoro di poliziotto fatto sempre in squadra, molto
diluito nel tempo, un lavoro continuo, certosino, a lui la sintesi di questo metodo d’indagine aggiungendo il suo intuito e la sua logica.
Mankell è oggi uno dei massimi esponenti della letteratura svedese, come giallista la sua fama è ormai mondiale,il successo gli è venuto con L’assassino senza
volto. Ha scritto anche di teatro.
LIZA MARKLUND: autrice considerata negli anni ’60 il ” nuovo fenomeno del thriller”, giornalista, moderatrice in TV, ha già venduto oltre dieci milioni di copie.
La Marklund ha creato una serie poiliziesca con Annika Bengzton, giornalista con il vizio delle indagini. TRa i romanzi pubblicati Delitto a Stoccolma, Studio se,
Lupo rosso, I dodici sospetti.Il personaggio della Bengzton è simpatico se confrontato a tanti investigatori nordici e risulta anche molto umano.
MAI SIOWALL PER WAHLOO: Del 1935 lei, del 1926 lui poi scomparso nel 1975, moglie e marito nella vita, hanno scritto la serie dei romanzi con protagonista
l’ispettore Martin Beck. 1o i romanzi tradotti in oltre trenta Paesi, e molto sfruttati anche da cinema e televisione. La caratteristica di questi libri era di avere
uno sfondo politico,, con la denuncia della neocapitalista società svedese.
I due autori furono definiti i ” Simenon scandinavi “, altri parlano di ” Giallo socialdemocratico” ribadendo la valenza politica del loro pensiero che non poteva non
riverberarsi nelle loro opere. Martin Beck è un buon poliziotto, ma nella vita privata è vessato dal rapporto ormai sfiorito con la moglie e da un continuo mal di
stomaco. L’intento dei due autori era di sfruttare la chiave del giallo per rappresentare la società del loro paese, in sintesi una sorta di ” commedia umana” vis-
suta in chiave poliziesca. I loro gialli erano molto lenti, niente colpi di scena, solo il lavoro giornaliero dei poliziotti, con un approccio e ai protagonisti e ai lettori
molto tranquillo e che raramente ha deluso.
Sicuramente Siowall e Wahloo sono i padri nobili del noir scandinavo: loro, come del resto Mankell una diecina di an ni dopo, partono con un programma ben de-
finito, pubblicare una serie di libri, 10 nel loro caso, che vogliono fotografare le insufficienze del sistema capitalistico ( loro erano socialisti di sinistra) in Svezia e>
i loro eroi erano gli uomini della squadra mobile di Stoccolma, in testa quel Beck promosso poi commissario. Romanzo su un crimine era l’indicazione base com-
pletata poi dal titolo del singolo libro, nel 1965 iniziarono con Roseanna, dove si fa la conoscenza com Beck un investigatore che ” non pensa mai”. Tra i titoli
Un assassino di troppo, L’uomo al balcone, Il poliziotto che ride,L’autopompa fantasma, Omicidio al Savoy. Accanto alla realtà dell’indagine i nostri scrittori
hanno voluto fare vedere ai lettori una certa pesantezza e oppressività della Polizia.
HAKAN NASSER: Scrittore svedese. Insegnante poi dedicatosi interamente alla letteratura dopo il successo ottenuto dai suoi gialli con protagonista il commis-.
sario Van Veereten. Anche per lui grandi riconoscimenti in patria e all’estero, un ovvio susseguente interesse della televisione, con adattament dei romanzi ma
anche con episodi inediti scritti appositamente dallo stesso Nasser.
Nasser ha ambientato le sue storie in una immaginaria cittadina ( più di impronta olandese che svedese)Madadaan. Il libro che lo ha lanciato fu Carambole (
Chiave di vetro),anno 2000, che fu premiato con lo Glasnycheln euivalente al nostro Scerbanenco noir. In questo libro il commissario è in pensione, ci sarà
un’inchiesta condotta dalla sua e-squadra e lui si limiterà a un ruolo di supporto esterno dando qualche dritta ai suoi ex-colleghi. L’importanza dei noir di
Nasser è che sono angoscianti perc hé evidenziano l’angoscia di una società che, indicata per anni come la culla del benessere, so è rivelata alla resa dei conti
completamente vittima dei suoi stessi miti e priva di qualsiasi speranza. Nasser ha saputo trasmettere in pieno queste sensazioni e questi limiti di un popolo solo
apparentemente felice. Insomma ancora una volta il noir al servizio della realtà ! Una donna segnata, Il commissario e il silenzio, La rete a maglie larghe,
Carambole, L’uomo senza un cane, tra i principali titoli di Nasser.
LEIF GW PERSSON: insegna analisi del crimine alla scuola supoeriore di polizia, è esperto in medicina legale, è un criminologo ed è stato anche consulente dei
Servizi Segreti. Ma è anche un quotato autore svedese di polizieschi, esordisce con Tra la nostalgia dell’estate e il gelo dell’inverno, che segna anche l’inizio
d un ciclo di tre volumi con In caduta libera, Un altro tempo, un’altra vita, Come in un sogno. Dovevano formare la triologia ” La caduta dello stato sociale”.
Leif Gw Persson aveva in mente questa opera che temporalmente culminerà con l’assassinio del primo ministro Olof Palme, anche se poteva essere letta separa-
tamente. Ma i punti fermi erano il periodo 1960-1970, periodo che appunto per la Svezia culmina con l’attentato mortale al primo ministro. La sua morte segnerà
la fine dello stato sociale. Da allora sono aumentati gli indigenti e i senza tetto, ha trionfato lo stato materialista.
Persson ci confeziona dei noir che sono lo specchio della società e del suo malessere, senza appunto dare soluzioni, ma i suoi romanzi rivaltano un luogo comune
cioè che nell’Europa del Nord vi siano stati degli ideali.
Un altro argomento che lo ha interessato molto è stata l’uccisione di Palme, intanto perché vi aveva indagato personalmente, ma anche perché la dinamica dei
fatti era stata talmente perfetta da rendere impossibile l’arrivo alla verità. In virtù della sua posizione Persson ha avuto libero accesso ai documenti ufficiali cosic-
ché ne è uscito un libro, in parte di verità documentata, in parte di “pura invenzione” e da questa fusione è nato In caduta libera, come in un sogno.
Alcuni dei personaggi di Pewrssons sono assai sgradevoli, vedi il poliziotto Backstrom ma Persson dice che nella realtà nella polizia si trovano anche di queste
persone e così lui è contrario a idealizzare i personaggi.
Tra la nostalgia dell’estate e il gelo dell’inverno, Un altro tempo, un’altra vita, Anatomia di una indagine.
STIEG LARSSON: Scrittore e giornalista, era nato il 15 agosto 1954, per morire il 9 novembre 2004. Grafico e poi giornalista, fa il critico letterario di romanzi
polizieschi e di fumetti.Era un esperto di organizzazioni di estrema destra e neonaziste fonda la rivista antirazzista Expo e si batterà molto su questi temi. Tiene
conferenze in tutto il mondo e diventa consulente di Scotland Yard. Malagauratamente un infarto tronca la sua vita a soli 5o anni. Ma il suo nome resterà vivo
perché tra il 2005 e il 2007 usciranno postumi dei romanzi polizieschi, la c.d.triologia Millenium, Uomini che odiano le donne, La ragazza che giocava con il
fuoco, La regina dei castelli di carta.
ARNE DAHL- Nato nel 1963, pseudonimo di Jan Arnald, editore, scrittore, critico letterario,vive a Stoccolma. Ha creato la serie del ” Gruppo A”, unità di poli-
zia specializzata contro crimini violenti di natura internazionale, serie che si componeva di 10 episodi. Dahl è definito il ” nuovo Chandler”.
Anche Dahl rientra iun quello che è un po’ il leit-motif del noir svedese dell’ultimo decennio, cioè il decadimento di questa società, la ” perdita dell’innocenza.
Non c’è il paradiso fiscale, non c’è più l’isola neutrale al di fuori della guerra fredda, la criminalità giovanile inquina il Paese.
Nella serie diu Dahl protagonista è un serial killer a cui il Gruppo A da la caccia ma a pensarci bene non è lui il vero protagonista, all’autore interessa piuù evi-
denziare la crisi nei rapporti familiari e svolgere anche un’analisi sulla politica estera internazionale.
Il Gruppo è formato da sette elementi tutti con problemi personali, tutti con le loro ossessioni, però sono capaci di fare squadra. Scene molto violente ma in-
trise di un umorismo molto british che fa da contraltare alle scene più raccapriccianti.
La linea del male
ASA LARSSON: è una scrittrice svedese quarantenne che racconta le avventure dell’avvocato fiscalista Rebecka Martinsson che non sarebbe una investiga-
trice ma sembra che i delitti facciano a gara a andare a ….cercare lei. Altro person aggio fisso l’ispettrice di polizia Anna Maria Mella. Un giallo ambientato
al circolo polare artico in una comunità che vive tra tradizioni arcaiche e soffi di modernità e in un clima assolutamente ” diverso ” per un giallo.
Tempesta solare- Il sangue versato
LARS KEPLER: Pseudonimo di Aleander AAnhodoni e Alexandra Coelho Ahnodoni, coppia di scrittori svedesi. Vivono a Stoccolma, scrivono ognuno in
proprio, 15 anni di matrimonio, tre figlie, decidono di sperimentare la scrittura a quattro mani, scrivendo un giallo. Adottano lo psudonimo di Lars Keppler
e arrivano subito al successo con L’Ipnotista (2010) e presto scalerà dalla vetta delle vendite la triologia di Larrsson. Prootagonista Joona Linna commissa-
rio della polizia di Stoccolma e con lui Bark, l’ipnotista. Molto truculenti i loro gialli, e dire che Alexander si occupava di Bergman , e Alexandra di Pessoa.Loro
amano il cinema e la letteratura che procurano emozioni forti e amano nei loro scritti seminare la tensione pagina dopo pagina. I loro testi non sono certo como-
di, loro vogliono far risaltare le infelicità e le difficoltà del paese. Anche se ritengono che la Svezia sia un posto tranquillo, gradevole, e quindi possono avvenire
dei crimini orrendi ma troviamo anche amore, amicizia, buoni rapporti tra i familiari e anche deve emergere quando si parla della Svezia. Ma non va dimenticaya
la lunghezza dell’inverno, il buio dura a lungo, se guardi fuori dalle finestre…vedi buio ! Molti dei personaggi sono dei depravati ma i nostri autori dicono che è il
processo creativo a portare a questi risultati.
L’Ipnotista, L’esecutore, La testimone del fuoco L’uomo della sabbia Nella mente dell’ipnotista
Abbiamo sin qui parlato di autori di gialli svedesi, passiamo ai norvegesi.
ANNA HOLT; scrittrice, avvocato, giornalista, ha lavorato per l’azienda radiotelevisiva norvegese, poi è stata in polizia, infine giornalista e anchorman per
la televisione. Poi ha fatto l’avvocato ed è stato ministro della Giustizia.
Ma anche autrice di gialli e noir, in Italia ha iniziato con Hobby&Work e poi ha pubblicato con Einaudi.I suoi romanzi più famosi Quello che ti meriti e La porta
chiusa , della serie con protagonisti Johanne Vik, ex-agente FBI e Yngvar Stube,mentre in un altgruopo di racconti conosciamo Hanne Wilhelmsen, una po-
liziotta. In venti anni di attività una ventina di titoli polizieschi, oltre tre milioni di copoie vendure. Oggi è la ” regina del giallo nordico”, una scrittura ” facile ”
la sua, una grande abilità nel ìl’inquadrare sempre nuove storie, e con tempo sempre casi piuù complessi e più impegnativi Il Giallo Nordico come era nella
tradizione della coppia Sjovall-Wahloo assegnava alla letteratura di genere una funzione di critica sociale. Ma secondo la Holt non è un dogma assoluto, il
giallo deve poter giocare con le nostre paure. Lei ha svolto molte attività anche pubbliche e di questo ha tenuto conto nelle sue storie. Ma ha anche sempre
affermato che la scrittura ha la forza in se stessa di sondare l’animo umano.
JO NESBO: Giocatore di calcio, giornalista, brooker, passato poi alla scrittura di romanzi gialli e subito con Il pipistrello conquista fama e successo (1997). Due
le serie da lui create, quella di Harry Hole e quella del dottor Prottor quali protagonisti. Scriverà libri per ragazi, ma è anche cantante, compositore e chitarri-
sta.
Un ciclone di attività, ma dal nostro punto di vista resta uno scrittore ormai di culto, celebre in tutto il mondo, in Italia ha poubblicato con Piemme e Einaudi.
Autore da 23 milioni di copie, che trasforma tutto quello che racconta in best seller, osannato ovunque, anche perché è il meno nordico degli autori scandinavi
con uno stile che viene definito ” chandleriano”.
Della serie Harry Hole Il pipistrello Il pettirosso Nemesi La stella del diavolo La ragazza senza volto L’uomo di neve Il leopardo,Lo sprttro, Polizia, altri
romanzi Il confessore, Il cacciatore di teste.
ARNALDADUR INDRIDIASON (Islandese): scrittore, autorev della celebre serie poliziesca con protagonista , l’ispettore Erlendur Sveinsson.
Giornalista, critico cinematografico, vincitore di numerosi premi, vive a REjkjavyk. Il suo è uno stile originale, i suoi libri sono brillanti e incentrati sulle respon-
sabilità del protagonista. L’Islanda non registra moltissimi crimini e allora l’attenzione si sposta più sulla psicologia dei personaggi. Lo stesso autore afferma
che nel suo paese il problema dello scrivere un giallo non è tanto su ” chi è stato ” o sulla trama mozzafiato, quanto sulla caratterizzazione, sulla scrittura volu-
tamente lenta, il suo forte sono le storie e i personaggi.
Del resto in uno dei suoi libri (La voce) descrive l’Islanda come terra di Elfi, ma anchu un luogo dove si vive con una certa noia. Ne La signora in verde prende
di mira il clima di violenza che c’è all’interno della famiglia, ma tutti i suoi romanzi vertono sulla famiglia e sui rapporti all’interno della stessa.
Infine il protagonista, Elendur, un bravo poliziotto ma un incapace nella vita.
Sotto la città, La signora in verde, La voce, Un corpo sul lago, Un grande gelo, Un caso archiviato, Un doppio sospetto, Un cielo nero, Le abitudini delle
volpi, Sfida cruciale, Le notti di Reykyavik.
GIUSEPPE PREVITI