“L’AMARO DELLA IMMORTALITA’- Le metamorfosi dell’immortalità ” DI MASSIMO TALLONE- FRATELLI FRILLI EDITORE
18 Aprile 2014” SINDROME DA CUORE IN SOSPESO ” DI ALESSIA GAZZOLA- LONGANESI
20 Aprile 2014Cast: John Turturro Woody Allen Sharon Stone Vanessa Paradis Sofia Vergara Lev Schreiber
Un libraio costretto a chiudere la sua libreria antiquaria perché i guadagni sono sempre più scarsi;
un fioraio solitario, casto, senza particolari slanci, anche lui a corto di soldi.WOODY ALLEN e JOHN
TURTURRO sono rispettivamente il vecchio e colto libraio ebreo e il grigio fioraio newyorckesi. Al
libraio viene in mente un’idea folle, trasformare il suo amico in una macchina del sesso, un gigolò
a pagamento. Manhattan sta perdendo le sue caratteristiche, i mestieri tradizionali non rendono più e
allora ci vuole inventiva, fantasia, e perché non provare con un particolare tipo di offerta ? In
tempi di sesso sfrenato e senza perché non pensare a clienti che esigono un tipo di approccio e di amare
più tranquillo, meno assatanato, più gentile e garbato. E chi meglio di questo compassato e gentile
personaggio da collocare presso signore che cercano qualcosa di nuovo e di più personale ?
E così uno strepitoso Woody Allen, qui tornato veramente ai massimi livelli, grazie anche all’azzeccatissimo
doppiaggio di Leo Gullotta, si da da fare per “piazzare” il suo amico, contrattando e strappando prezzi
assai alti per le sue prestazioni, si che si possano dividere il compenso con reciproca soddisfazione.
La prima cliente sarà la dermatologa di Woody, una sempre avvenente SHARON STONE, dalle mosse da maliarda
con un vestito mozzafiato e dei tacchi altissimi: donna dalle esigenze particolari, assai viziata, ma che
rimane colpiti dalle garbate attenzioni di quest’uomo gentile, che non sembra magari divertirsi particolar-
mente ma che usa tutto il suo tatto e anche quella delicatezza che riserva alle sue composizioni floreali,
tanto che la viziatissima signora ne rimane incantata, sì da proporre addirittura un incontro a tre con
la focosa SOFIA VERGARA.
Questi incontri non tolgono certo all’improvvisato playboy la sua aria mesta e compunta ma forse è proprio
questo che colpisce queste arrapate signore….
Succede che Woody, sempre a caccia di soldi per mantenere la numerosa famiglia, nel portare i figli a spidoc-
chiarsi presso una giovane vedova, che vista la tristezza di questa le offra un incontro con il suo amico
facendolo passare per un massaggiatore. La donna, VANESSA PARADIS, è assai graziosa nonostante abbia sei figli
ha perso il marito, un rabbino, due anni prima e vive in quel particolare quartiere hassidim a Brooklyn dove
la comunità ebraica è molto chiusa e governata da regole assai rigide. Allen, che è un ebreo suigeneris, inventa
che l’amico è un ebreo sefardita, la bellissima Vanessa non è mai stata baciata dal marito in diciotto anni di
matrimonio, deve portare la parrucca sui suoi bellissimi capelli, unico suo peccato avere letto dei libri proibiti.
Al primo tocco, del resto assai casto, del finto massaggiatore, lei si scioglie in un pianto dirotto, che come
rivelerà agli implacabili giudici del povero Woody accusato di scarsa ortodossia, lei risponderà che ha pianto
non per vergogna ma ” per solitudine”.Ed è veramente toccante questo incontro tra due…solitudini.
John Turtutto ha scritto, diretto e interpretato questo film, con l’apporto di un ispirato Woody Allen, che
potrebbe benissimo avere scritto questo soggetto impostato come una commedia romantica ma anche assai ironica
in questa New York di donne sole e un ebraismo esasperato.
Turturro imposta il suo personaggio non tanto sul sesso quanto sull’aiuto, sulla solidarietà che si può dare
ad altre persone, questo ci sembra importante sottolineare, poi ovviamente c’è anche il sesso, ma certo siamo
assai lontani dal drammatico e ben più duro carattere del Gigolò di Richard Gere.
IL nostro è un playboy controvoglia, che riesce a dare alle signore emozioni nuove, non necessariamente fisiche,
sotto la guida di un altrettanto improvvisato quanto cinico manager del sesso.
Una coppia perfetta, ricca di humour, al servizio di un film che colpisce a volte ridendo a volte con maggiore
perfidia su tre bersagli, i gigolò, il sesso, e la comunità ultra-ortodossa troppo chiusa nella difesa del comune
senso del pudore.
E li per li sembra che per i nostri amici sia la fine di questo singolare commercio, pur se l’ultima scena del
film si presta a più soluzioni…..
Tutti gli attori rispondono al loro ruolo, Turturro dirige con soffice leggerezza mai scadendo nel volgare,
avvalendosi anche di vari apporti italiani, dalla fotografia assai godibile di Marco Pontecorvo al montaggio di
Simona Paggi,alle tante musiche del repertorio di casa nostra.
GIUSEPPE PREVITI