IL TURISTA – DI MASSIMO CARLOTTO – RIZZOLI
16 Novembre 2016” NELLE FAUCI DEL MOSTRO” -Antologia- AA.VV. – A cura Andrea Gamannossi
22 Novembre 2016Il commissario Cataldo ha corso il rischio di morire per la ferita provocatagli da una pallottola che lo aveva colpito
durante la sua ultima indagine. Ora finalmente può lasciare l’ospedale di Modena, ma è solo, Alice lo ha lasciato
trasferendosi in Calabria con i bambini. Lui ora deve riposarsi e recuperare le sue forze. E così decide di andare a
Serramazzoni, località dell’Appennino modenese, aria buona, atmosfera rilassante, belle passeggiate, un alberghetto,
pasti in trattoria, insomma il posto ideale per rilassarsi e passare una buona convalescenza. Quattro chiacchiere con
l’avvenente padrona della sua pensione, poi fa amicizia con il maresciallo Regneni che comanda la locale stazione dei
carabinieri.
Ma tutta questa pace viene bruscamente interrotta da un duplice omicidio. Il proprietario di una villa e la sua avvenente
ospite vengono trovati barbaramente uccisi. L’uomo era molto ricco, aveva ereditato la villa dall’ex-podestà del luogo,
un suo zio; la donna era una ricercatrice universitaria di storia ed era stata chiamata da lui per studiare un diario scritto
nel 1943 dal suo parente.
L’indagine si presenta assai complicato, e allora il maresciallo chiede l’aiuto del famoso poliziotto di città, questi accetta
di slancio stanco com’è di fare il convalescente. Ma si tratterà di una indagine assai complicata, troppi i filoni da seguire,
dai misteri del passato alle tante ambiguità del presente.
Avevamo lasciato Cataldo in Paesaggio con figure morte, colpito da un proiettile e gravemente ferito. Luigi Guicciardi ce lo fa ritrovare in Giorni di dubbio, in licenza di convalescenza a Serramazzoni, località di villeggiatura dell’Appennino che sovrasta Modena.
Va in una pensione, anche perché non vuole restare solo in casa, dopo che sua moglie lo ha lasciato, portando via i figlio-
letti. Anche se il loro rapporto si era deteriorato nel tempo per lui è stata una brutta sorpresa trovarsi così abbandonato.
Eccolo quindi nella calma Serra, ma la pace dura poco, una serie di efferati delitti fanno sì che il locale comandante dei
carabinieri lo coinvolga nell’indagine.
Guicciardi ha scritto un libro a metà tra il giallo classico, con i delitti, l’indagine, la caccia al colpevole e il giallo storico,
perché le due prime persone assassinate custodivano un diario sugli ultimi anni di guerra e come erano stati vissuti nel
Paese emiliano.
Appunti questo duplice omicidio, a cui ne faranno seguito altri, farà coinvolgere Cataldo nell’indagine relativa, una
storia aspra, violenta, forse anche troppo cruda, Guicciardi la racconta in maniera diretta, senza indulgere a descri-
zioni inutili, forse la violenza è sin troppo accentuata, ma probabilmente è voluta anche per creare un certo clima
su cui poi il lettore userà il suo discernimento e la sua capacità investigativa. D’altra parte i comportamenti umani
sono sempre al centro delle storie del poliziotto di Guicciardi, e questi comportamenti sono sempre legati a passioni
e sentimenti che portano anche a reazioni esasperate, mai ovviamente da giustificare ma in qualche modo comprensi-
bili.
Cataldo ormai è un personaggio sin troppo radicato nella passione dei suoi lettori, ma il merito dell’autore è di aver
in questi anni fatto crescere fatto crescere insieme il personaggio e la città di Modena, co-protagonisti di tutte le storie.
In questo nuovo capitolo della serie una new-entry ambientale Serramazzoni, ma il segreto di Guicciardi è di non ada-
giarsi mai sul già visto, c’è una evoluzione in linea con il trascorrere dei tempi, storie quindi mai avulse dal contesto
temporale in cui si svolgono, e in questo senso anche la localizzazione è importante ma nei limiti detti.
La maggiore novità del romanzo è proprio legata al suo personaggio principale, il commissario Cataldo, perché alla
ferita fisica inflittagli nel romanzo precedente adesso abbiamo davanti un uomo ancor piu ferito ma nell’anima , dopo
che la maglie l’ha lasciato portando via i bambini. In lui una duplice sofferenza, fisica per i postumidell’operazione, e
morale perché gli sembra di aver perso il senso della vita. Ma la vita va avanti, il suo è un mestiere che inizia quando
gli altri la perdono e così riavremo un Cataldo più che mai in sella.
Una storia di fantasia pur se via via che ci si immerge nella lettura ti sembra di vivere una storia reale, che potrebbe
benissimo essere stata presa dalla vita di tutti i giorni.
Il romanzo è ricco di personaggi, spicca la figura del maresciallo Regnani, una figura che cattura l’attenzione del lettore,
anche perché, seguendo un certo ragionamento di Cataldo, sembra che gli sia stata conferita una certa dose di ambiguità,
ai lettori il piacere di verificare il tutto…..
GIUSEPPE PREVITI