“UNA LAMA DI LUCE” DI ANDREA CAMILLERI-SELLERIO EDITORE
5 Settembre 2012“TERRORISTI”DI MAI SIOWALL E PER WAHLOO- SELLERIO EDITORE
10 Settembre 2012“Giudici”tre racconti su una materia sempre scottante e anche ardua,cioè il difficile mestiere del giudice che deve agire secondo giustizia.La affrontano tre famosi autori, Andrea Camilleri,
Giancarlo De Cataldo e Carlo Lucarelli.
Tre racconti che sono una indagine sulla figura del giudice considerandola in tre periodi temporali diversi:l’Italia appena unita nel 1861,con un giudice che da Montelusa viene trasferito a Torino dove dovrà battersi contro una progenitrice della mafia, la Fratellanza; l’Italia delle stragi,anni’Ottanta,con una giudice alle prime armi in mezzo ad una autentica guerra; infine i giorni nostri,corruzione, tangenti,ed altro,un procuratore che lotta senza successo contro un “intoccabile”….
Tre storie narrate dal punto di vista del giudice,protagonista abbastanza insolito, di solito i romanzieri non lo fanno mai personaggio principale e meno che mai simpatico.Nei romanzi d genere di solito gli “eroi”sono il detective ed eventualmente l’imputato,il giudice rappresenta l’istituzione e forse per questo è considerato una figura di contorno.
Ma la magistratura e chi la rappresenta ha un ruolo importante,la sua funzione richiede equilibrio e coscienza, comprensione e umanità.
I nostri tre scrittori,uno dei quali,De Cataldo,è un magistrato,hanno voluto quindi rendere un tributo alla figura del giudice. Camilleri ha scritto Il giudice Surra,un uomo solitario e di poche parole che si vede catalputato nella grande Torino capitale con il compito di organizzare il Tribunale,e lui si dedicherà con serietà e spirito del dovere a questo compito.Sarà il simbolo dell’Italia di chi lavora, di chi vuole costruire nei fatti l’Unità del Paese e non si farà certo piegare né dai politici né dai malavitosi,coscienza e coraggio sono da lui ben simboleggiati.
Lo stesso coraggio lo dimostrerà,nel racconto di Lucarelli La bambina,la giovane giudice istruttore Valentina Lorenzini, che nella Bologna degli anni Ottanta non esita a schierarsi contro i poteri occulti,i servizi deviati, e lei non ascolta chi vorrebbe che lasciasse perdere ma andrà a fondo all’indagine, rivelandosi buon magistrato e cittadina esemplare.
Infine Giancarlo De Cataldo con Il triplo sogno del procuratore affronta lo scontro tra un procuratore che vorrebbe fare giustizia e un Sindaco convinto di essere al di fuori della legge.Si potrebbe dire che è un conflitto impari tra un vincente nato e un…Don Chisciotte della giustizia, ma leggete il racconto e vedrete che forse le cose non stanno proprio così….
Tre racconti dalla parte dei giudici, certo non visti come esseri infallibili, anche loro sono soggetti ad errori, ma i nostri autori ci tracciano il ritratto di due veri uomini e di una vera donna
che dimostrano che ci si può anche sacrificare per una buona causa.
Esiste una discreta simbiosi tra scrittori e giudici,entrambi sono i padroni assoluti del destino degli uomini.Il tema della figura del magistrato è infatti ira i più trattati nella letteratura, da Eschilo a Balzac, da Manzoni a Durrenmatt, da Dostoevskij a Sciascia ,il giudice è spesso l’alter ego dell’autore, il poliziotto indaga, scruta, si sporca le mani,il giudice dispone e poi giudica.
In questa raccolta a sei mani troviamo dei giudici inquirenti, dei giudici che conducono le indagini, dei giudici che per la loro funzione non sono particolarmente ben visti, vista anche la campagna di odio che si riversa sulla loro figura.
E allora Camilleri,De Cataldo e Lucarelli costruiscono tre eroi crepuscolari,degli ingenui,dei romantici, forse anche dei perdenti, ma tre personaggi che restano impressi perché non
arretrano difronte a trame anche più grandi di loro.Ma non crediamo neanche che i nostri scrittori abbiano voluto rappresentare degli eroi, semplicemente hanno offerto il ritratto di giudici deboli,non onnipotenti, uomini vivi come tutti gli uomini che ci circondano, con i loro problemi,i loro dubbi,ma anche con la volontà di esercitare al meglio la propria funzione.
GIUSEPPE PREVITI