” SPIA CONTRO SPIA” DI DUSKO POPOV- SELLERIO
24 Settembre 2018” LA FRAGILITA’ DEGLI ANGELI ” DI GIGI PAOLI – GIUNTI
9 Ottobre 2018Questo libro dedicato a Graziano Braschi fa riferimento a suoi disegni e scritti scelti e commentati da Berlinghiero Buonarroti e Roberto Pirani.
Braschi nasce a Campiobbi(Firenze) il 19 aprile 1937, dopo alcune esperienze lavorative
nel 1967 è assunto al Gabinetto scientifico letterario Viesseux di Firenze. Prima si occuperà
del restauro dei volumi alluvionati nel 1966, poi svolgerà varie mansioni, quali bibliotecario,
gestore del Centro Rex, il primo servizio di biblioteca provinciale di Firenze, per curare poi il
primo corso professionale regionale per bibliotecari. Curerà l’allestimento di varie esposizioni
al Viesseux, curandone in particolare la grafica, e altre varie manifestazioni culturali. E’ molto
attivo anche politicamente sino agli anni ’80.
Una grande passione per la grafica, forma il Gruppo Stanza (1967) che si occupa delle vignette
umoristiche, della satira politica, della serigrafia , e della fotografia artistica. Nel 1971 fonda Cà
Bala, rivista mensile di umorismo grafico e satira politica, che uscirà tra il 1971 e il 1980. Varie
le esposizioni delle sue serigrafie e dei suoi disegni umoristici. Dopo gli anni ’80 esplode la
sua “passione” per la scrittura, sia come critico che come narratore. Collabora con vari giornali
tra cui La Nazione,, con riviste cinematografiche e anche di letteratura gialla. Cura anche varie
collane, è giurato di premi importanti , ha una lunga collaborazione con la rivista Thriller Magazine con più di 150 interventi. Pubblicherà recensioni, saggi ma anche racconti, romanzi,
inoltre è anche tenutario di due blog.
Graziano Braschi è stato anzitutto un uomo di grande cultura.Andando nel dettaglio si può poi
parlare di lui come di critico letterario, scrittore, grafico. Una vita ricchissima di impegni, di iniziative, di elaborazioni appunto di disegni e di scritti. Hanno provato a tracciarne un profilo
in questo suo ritratto,Graziano Braschi, quell’uom dal multiforme ingegno,Berlinghiero Buo-
narroti e Roberto Pirani. Ma lui è stato anche un autentico animatore culturale, attivissimo in§
Toscana ma anche nel resto d’Italia, aperto a tutti i generi, dall’avventuroso al fantastico, ma
principalmente si è occupato di giallo e di noir.
Ha proceduto su questa strada iniziando dal disegno per poi passare alla scrittura, ma se si vuole parlare di chi è stato Graziano Braschi, indagando su tutta la sua opera vediamo che il disegno e la scrittura sono due facce complementari della sua
maniera di esprimersi.
Graziano è stata una figura “instancabile”, perchè non si è mai negato a nessuno nè a nessuna esperienza. Ha avuto una buona parola e un interesse per tutti, il mondo
della cultura è assai variopinto, al suo interno esistono ovviamente delle graduatorie
di merito ma Graziano si è sempre prodigato per tutti, indistintamente.
Ma questo era anche conseguente anche a una sua curiosità innata verso ogni forma di espressione, libro, cinema, scrittura, disegno e da queste visualizzazioni deriveranno una serie di progetti che, ecco un altro tratto del suo carattere, gli ispireranno il condividere, il coordinare il legare con altri. Ed eccolo curatore di antologie, critico letterario ( o “recensore” come definiva chiamarsi)e finirà per diventare per vari anni il riferimento sicuro per il Giallo Toscano.
Si dice che prediligeva i generi dove si accumulavano parola, anche scritta, e immagine(fantasy, horror, fantascienza, giallo, noir, fumetto, grafica, satira, cinema.
Berlinghiero Buonarroti ci parla del Braschi umorista, nato dall’approccio con una antologia Antologia dell’humour nero che lo indirizzò nel suo cammino di umorista.Nel 1965 cominciò a cimentarsi nel disegno umoristico e il suo fu un apprendistato assai veloce e redditizio. per arrivare qualche anno dopo alla rivista Ca Balà, un grande contenitore di umorismo grafico e satira politica. Il tutto
all’insegna di un Umorismo nero che contraddistinguerà tutta la sua opera. E gli va
allora riconosciuta anche la capacità di fare satira politica,che non può essere solo caricatura, allora vivrebbe ben poco ne tempo,ma un qualcosa che rifletta costumi,
caratteri,idee di un’epoca.
Ma dai tempi di Ca Bala piano piano emerge un’altra faccia del Braschi, quella del Brasci scrittore. Possiamo partire da un suo romanzo appena abbozzato negli anni ’70 e poi ripubblicato nel 2013, Arrivederci mondo.Una sorta di parodia del brechtiano soldato Sweich
trasformato nel soldato Italo, che vive negli anni settanta.
Verso il 1985 si palesa il Braschi recensore e critico letterario, collaborerà tra l’altro a Il Giornale di Montanelli, si occupa di gialli, di noir, di avventure fantastiche. Profondo conoscitore del giallo e del poliziesco, non solo italiano, ma di tutto il romanzo giallo, dissertando e presentando i vari Simenon, Chandler,Hammett, Christie, McBain, sa scavare nella loro scrittura e tracciare profili di grande qualità.
Il giallo italiano non era allora di gran moda, nel 1985 recensisce un romanzo di Renato Olivieri, scrittore milanese,uno dei pochi autori italiani allora emersi e da qui inizierà una grande battaglia.
Si può pensare che il segreto di Braschi come critico stava nel fatto che lui stesso era un bravo
scrittore in possesso di una scrittura agile, lucida, raffinata e non noiosa….essenziale in questo campo, e poi la sua grande conoscenza di un numero impressionante di autori.
Questa sua grande conoscenza della materia lo porta ad esempio a confrontare la Milano di Scerbanenco con quella di Olivieri, portando a considerare la letteratura gialla al di là del fatto specifico che origina il singolo romanzo. Si interessò molto a Loriano Macchiavelli, scrittore in
piena ascesa negli anni ottanta, addirittura azzardando una paragone della sua struttura narrativa con il teatro brechtiano, e ancora evidenziando la nascita di un nuovo tipo di investigatore, il brigadiere Sarti,una figura abbastanza comica, un anti.eroe,una voce quindi fuori dal coro dei tradizionali “eroi” dei protagonisti.
Ma tutto il suo cammino di critico lo portò a scoperte continue,vedi il giallo napoletano dell’800, con Mastriani da alcuni ritenuto il progenitore del giallo all’italiana,, con la scoperta di una vena giallista in Carolina Invernizio. Significative anche le scelte fuori dei confini, da
Woolrich a Durenmatt sino a Stephen King.E addirittura arriverà a scovare delle vere e proprie chicche, ad esempio un raccolto di Colette del 1937, Hotel Bella Vista, dove vi sono tracce di suspense.
Poi il nostro Graziano inizia a scrivere lui stesso, da seguire un’antologia di racconti, da lui curata, Un breve brivido (1987), una serie di miniracconti polizieschi di grandi narratori oltre
che i migliori esponenti del giallo nazionale, e con una tipologia di racconti scritti in stile americano.
Scrisse anche racconti usando lo pseudonimo di Giuseppe Setti.
Ormai il nome di Graziano Braschi è più che una garanzia , intanto come scrittore nel 1988 arriva secondo al Gran Giallo Città di Cattolica con Senza Ammontillado,pubblicato sul Giallo Mondadori.
Come recensore e saggista collaborerà con altri giornali, riviste, parlando di autori italiani e stranieri, di metodi di scrittura, del perché dei successi del genere giallo negli anni ’80 e ’90
.E’tra i primi ad accorgersi dell’arrivo in libreria di tanti autori italiani, mentre scopre e apprezza un’altra tendenza del tempo l’horror.
Aumentano le sue collaborazioni con i maggiori quotidiani nazionali, al suo attivo oltre 350
tra articoli e recensioni.
Organizza una mostra al Viesseux su collezioni di polizieschi in lingua inglese, è giurato al Courmayeur noir e al Premio Orme Gialle di Pontedera, di cui diverrà anche presidente di giuria.
In seguito si dedicherà a promuovere il giallo italiano e ancor più quello toscano, è sempre in movimento, uomo disponibile e appassionato.
A lui è particolarmente legato il periodo felice delle antologie legate al giallo toscano.
E tornerà dopo 13 anni a scrivere, un po’ riprendendo vecchie opere un po’pubblicandone di
nuove.
Da ricordare il sodalizio con Renzo Martinelli, dal 2003 pubblicano le storie in giallo di un giornalista fiorentino, Paolo Giunti, firmandole con il nome di Franco Valleri. Ma in pratica Graziano non si è mai fermato, sempre un vulcano di proposte, di progetti, sempre disponibile al sostegno di altri.
” Quell’uomo dal multiforme ingegno…..ingegno sempre al servizio degli altri ! Ancora
grazie Graziano !!!!
GIUSEPPE PREVITI