” DELITTI A CINECITTA’ “- DI UMBERTO LENZI- IL GIALLO MONDADORI
19 Settembre 2013” L’UOMO DEI TEMPORALI” – DI ANGELO MARENZANA- RIZZOLI
2 Ottobre 2013Luca Pagnini è nato e vive a Firenze, dove lavora, è scrittore, ha pubblicato anche due raccolte di poesie, si è messo a scrivere racconti polizieschi, che ora sono
usciti in una prima raccolta dal titolo Guardie e ladri.
Quindici racconti a mezza via tra il giallo e il noir, ora a tinte forti, ora giocati sul filo dell’ironia. Tante storie, filo conduttore quasi sempre la presenza di un poli-
ziotto,, una categoria del resto che il Pagnini facendolo di lavoro conosce bene e che gli permette quindi di ben caratterizzare le sue storie, scritte oltretutto
con un linguaggio e uno stile narrativo assai scorrevoli e di buona fattura.
Così molti racconti ci fanno vedere come di conduce una indagine, in altri invece l’investigazione è di tipo interiore, psicologico. Sullo sfondo, ma non troppo, la
coprotagonista dei racconti, la città di Firenze.
Questa pubblicazione scaturisce dalla volontà di raccogliere una serie di racconti sparpagliati nel tempo tra concorsi, premi, prove di scrittura. Per inciso, oggi
vi è una tendenza che sembra prendere sempre più campo, dalle antologie di più autori si sta passando a quelle con raccolte di racconti di un solo autore.
In Guardie e ladri le storie passano dal giallo al noir al poliziesco, non sono mai banali, ma scritte con una certa originalità di stile e una maniera di scrivere
assai appropriata, chiara e limpida per un esordiente. I toni usati variano dal drammatico al grottesco, dalla pura cronaca all’ironia. Un pregio di questi racconti
è quella di contenere, pur nella loro generale brevità, delle storie sempre finite e ben definite.
Luca Pagnini ha fatto certamente tesoro della propria esperienza professionale, vedi come si conduce una indagine, vedi certi caustici ritratti di poliziotti sul
campo d’indagine, vedi anche l’immedesimarsii tradizionali avversari delle guardie, ovvero i…ladri ci cui al titolo della raccolta.
E spiccano anche vari ritratti o situazioni, dagli agenti dei servizi segreti agli infiltrati, dal poliziotto innamorato alla moglie terrorista, dall’ispettore capo della
scientifica tutto pieno di sè al giudice che deve giudicare in non sempre splendida solitudine. E poi i due ladri che progettano colpi su colpi, Ciuga e Gange, alla
ragazza masochista che si inventa nemici invisibili ( o visibili solo a lei…)sino alla bellissima e scaltrissima Claudia, delinquente di alto bordo.
Insomma una galleria variegata di personaggi e situazioni che Pagnini ci offre e che se volete conoscere meglio voi rimandiamo alla lettura dell’intera raccolta, per
arrivare così a compiere una sorta di viaggio all’interno di chi difende la giustizia e di chi invece la oltraggia in continuazione. Pingpong tra il bene e il male, con
lo scrittore che vi si applica in modo abbastanza disincantato, non gli interessa fare la morale. Infatti più che fermarsi sui canoni dell’eterno conflitto tra guardie e
ladri ha cercato di mostrarci delle ” persone” con le loro passioni e le loro paure, unica concessione lo svelare le procedure delle “guardie”. Di queste nel libro ne incon-
triamo parecchie, probabilmente lui ha infuso in ognuna di esse un quid delle sue esperienze. Quello che resta il più vivace e il più originale è il personaggio dell’ispetto-
re Vegliardi, con una garbata presa in giro delle tante maniere di esercitare una professione.
E come rimangono sempre nell’immaginario le barzellette sui carabinieri senza mai venire meno il rispetto per l’Arma, così questo ritratto di poliziotto pieno di
massime e di luoghi comuni serve a sdrammatizzare e rendere meno pesante l’approccio a vicende mai allegre e spesso a tinte forti.
Esistono anche personaggi che soffrono, che si ribellano, che infrangono la legge, ma tutti sono in possesso di una loro verità di cui l’autore cerca di farci partecipi
e lo stesso titolo della raccolta ci richiama del resto a quello che parte come un gioco dell’infanzia, dove magari a volte, anche casualmente, si scelgono i ruoli, ma
nella vita è un po’ diverso. Non sempre si può scegliere, è la vita stessa che poi ti conduce ad essere di qua o di la della barricata, ma Pagnini osserva che potenzialmente
siamo un po’ tutti guardie e un po’ tutti ladri.
Da tutto questo sono stati ricavati quindici racconti, mai banali, ricchi di colore e di patos. Si passa dall’indagine vera e propria alla reazione psicologica di personaggi
che subiscono crolli psicologici più o meno accentuati.
GIUSEPPE PREVITI