CHIACCHIERANDO CON L’AUTORE. CARLO PARRI
20 Marzo 2013” IL BARONE SANGUINARIO ” DI VLADIMIR POZNER – ADELPHI
28 Marzo 2013Debutto editoriale per la scrittrice genovese Nadia Morbelli con Hanno ammazzato la Marinin.
La storia si svolge a Genova, una Genova assai piovosa nonostante si avvicini la Pasqua. E conosciamo così una certa…Nadia Morbelli, appena rientrata in casa, zuppa
che di più non si può, e che quindi troverà refrigerio in un bagno caldo. E questo nonostante vada via la luce. Passa qualche giorno, Nadia per Pasqua è andata via, al
suo rientro a Genova riceve la visita della polizia che la informa che in quella serata famosa era stata ucciso nell’appartamento vicino al suo la vicina di casa, una vecchia
petulante, conosciuta da tutti come “Marinin”, certamente poco amata per i suoi modi e la sua linguaccia.
Le indagini sono guidate dal vicequestore Prini, con cui la Morbelli entrerà ben presto in sintonia, lui è di buone maniere, è appassionato di letteratura che del resto è la
professione della ragazza. Ma non c’è solo questo, Nadia prende a cuore la cosa, ha la sindrome dell’investigatore in gonnella, e quindi un po’ perché attratta dal poliziotto e
un po’ per predisposizione assume sempre più un ruolo importante nell’indagine, sino ad arrivare a scoprire una pista risolutiva.
Questo romanzo, a parte la storia dell’omicidio che è di pura fantasia e dei personaggi pure loro inventati, si basa su fatti reali, su piccole vicende che normalmente avvengono
nella vita delle persone comuni, fatti anche insignificanti, a volte bizzarri, a volte ripetitivi, ma per il solo che avvengono nella nostra vita di tutti i giorni meritano di essere
raccontati. E l,a nostra autrice associa quindi a una storia gialla con delitto e relativa ricerca del colpevole anche una scrittura che ci faccia vedere come oggi vivono giovani
signore, single o accompagnate cambia poco la prospettiva, come vivono la loro vita, i rapporti sentimentali, quelli professionali, quelli con le amiche.
Hanno ammazzato la Marinin è comunque un giallo e la nostra autrice esordiente si unisce alla lunga schiera di sue colleghe celebri o no, a dimostrazione che il genere giallo
conta su una vasta componente femminile. Per tanti il giallo è donna, io aggiungerei il giallo è “anche” donna, gli ingredienti di una buona trama non è che siano legati tanto
al sesso dell’autore, ma alla sua capacità di scrivere.
Ovviamente poi ogni scrittore/trice ha un suo approccio alla suspense e alla tensione tipica del genere. La Morbelli Nadia autrice( la protagonista del romanzo ha lo stesso
nome…)mescola la parte più legata al fatto criminoso (l’uccisione di Marimin) con un excursus su vizi e valori di una giovane dei nostri tempi. E la parte più interessante
della storia infatti non è tanto quella legata al delitto e relative indagini, quanto l’analisi su pensieri, propositi e tormenti delle donne di oggi. Un modo quindi abbastanza
inusuale di usare la chiave del giallo per approfondire un tono nettamente più rosa, insomma un mix tra giallo e rosa che risulta abbastanza gradevole.
Il romanzo è femminile anche nella scelta della protagonista principale, infatti se pur abbiamo un vicequestore a dirigere le indagini il deus ex machina della situazione sarà
Nadia, una paleografa che lavora per una casa editrice, e che si trova implicata nel caso in quanto vicina di casa di una donna assassinata. Se il primo incontro con il poliziot-
to è quindi in relazione ai fatti sui quali lei viene chiamata a testimoniare, se poi il dott. Prini continua ad incontrarla ma con evidenti secondi fini, lei invece si incaponisce nel
cercare la verità di quanto accaduto.
Nadia è un tipo singolare, certamente assai intelligente ma anche un po’ maldestra e sempliciotta. La storia prosegue tra maldicenze e gossip vari, tra cene e apertivi, tra puntate
in boutique e negozietti. C’è anche un “sano” tributo alle bellezze dell’entroterra ligure, con un’occhiata di riguardo a degustazioni e piatti “ruspanti”. Ma visto che chi scrive è una
scrittrice non ci fa mancare neppure un accenno a qualche pietanza dietetica….
Un tono quindi che a volte scivola sul comico, sul folcloristico, e questo è un po’ la forza ma anche il limite del testo. Queste oscillazioni del resto si riflettono anche nella soluzione
della indagine che può apparire un po’ forzata.
Oggi i gialli di tono “leggero” vanno molto di moda, alcuni autori si sono imposti autorevolmente a giudizio e dei critici e dei lettori, per cui non c’è da meravigliarsi che altri
si vogliano cimentare. Nadia Morbelli ha anche il merito di allargare gli orizzonti, puntando più che sul comico sul rosa, e approfittando per mettere in scena i vizi e le
manie della provincia italiana. Ovviamente per una classificazione più marcata l’attendiamo ad altre prove.
GIUSEPPE PREVITI