POIROT
15 Dicembre 2014LA TESTIMONIANZA DI NORMAN LLOYD SU ALFRED HITCHCOCK
31 Dicembre 2014Si continua a parlare di quel grande regista che fu Alfred Hitchcock, uno degli autori di cinema più famosi, più sorprendenti per un suo modo di
realizzare i film, mescolando azione, inventiva, sorpresa. Eppure il suo cinema che era molto inventivo risulta molto legato alle fonti letterarie.
La carriera di Hitchcock dura circa cinquant’anni e appunto comprende una cinquantina di pellicole delle quali sulle quaranta fanno riferimento
a un testo letterario. Senza contare che in molte sceneggiature sono intervenuti degli scrittori di chiara ama come John Steinbeck e Thornton Wil-
der.
In verità non è che il regista si ponesse particolarmente il problema della fedeltà al romanzo, per lui era una sorta di canovaccio su cui lui si muove-
va abbastanza liberamente. Recentemente il Saggiatore si è interessato de IL cinema secondo Hitchcoch e verranno presentati una serie di libri
da Marnie di Winston Graham a Rebecca di Daphne du Maurier, da Psycho di Robert Bloch, da Caccia al ladro di David Dodge a The house of Dr.
Edwardes di Francis Boeding da cui venne tratto Io ti salverò.
Se ci soffermiamo sul celeberrimo Psyco questo fu il libro che ci fa ricordare uno scrittore che deve a questo romanzo la sua notorietà.Robert Bloch.
Nel film Hitchcock girò una delle scene che fanno la storia del cinema, ci vollero ben sette giorni e settanta posizioni di macchina per realizzare 45
secondi di film che dovevano terrorizzare lo spettatore e nel contempo non mostrare il nudo di Janet Leigh che viene accoltellata nuda sotto la doccia.
Nel libro invece la morte della ragazza non ha la morbosità che il regista le riserva nel film, in contrasto abbiamo Norman che dorme in balia dei suoi in-
cubi.
IL libro non fu considerato un prodotto di prima grandezza, a differenza del film che sconvolse letteralmente le platee e piacque tantissimo, tra l’altro
è il film che ha abituato gli spettatori a vedere i film dall’inizio e non a proiezione in corso.
Sempre dalla letteratura è tratto Marnie, film che registrò molti malumori nel corso delle riprese per i violenti scontri tra Hitchcock e la Tippi He.
dren protagonista, bionda ovviamente ma che non entrò mai in sintonia perfetta con quello che voleva Hitchcock per questo personaggio di una ladra
che mente anche a se stessa. Nel libro di Winston Graham è la donna in prima persona che racconta tutta la storia e francamente l’effetto sul lettore è
notevole, il film rende assai meno le sfumature di un carattere instabile e portato sempre a mentire.
Ma ci sono tantissimi altri romanzi a cui il nostro regista s è riferito. Ad esempio si era” innamorato” de I Diabolici” il film che Clouzot aveva tratto dal libro
di Pierre Boileau e Thomas Narcejac ma per ragioni editoriali e contrattuali non riuscì ad avere questo libro, ed allora commissionò ai due autori un roman-
che che doveva essere scritto appositamente per lui, il risultato fu D’entre les morts da cui Hitchcock ricavò La donna che visse due volte.
Dalla pièce Rope di Patrick Hamilton , ispirata a un fatto reale, Hitchcock ricavò Nodo alla gola, ma la storia vera per il regista fu solamente fonte d’ispira-
zione per una trama cinematografica completamente differente.
Dall’Agente segreto di Joseph Conrad Hitchcock ricavò Sabotage, poi c’è l’approdo a Rebecca di Daphne du Maurier con l’omonimo film, da due racconti di
William Somerset Maugham realizzò L’agente segreto o Amore e Mistero. E ancora Io ti salverò da un romanzo di Francis Beeding The house of Dr Edwardes.
Ma tanti altri autori o appunto realizzando film da loro romanzi o ricevendo collaborazione come sceneggiatori hanno fatto parte della “fortunata” galassia
Hitchcock da Patricia Highsmith aArthur La Bern, da Cornell Woolrich a John Steinbeck.
Un nome che poi va assolutamente fatto è quello della moglie Alma Reville che è sempre stata una sua collaboratrice preziosissima nella ricerca e nella riela-
borazione dei romanzi secondo quelli che erano i temi a lui più congeniali, l’innocente sotto accusa, le verità nascoste o prefabbricate, il delitto come inevita-
bile conseguensa.
Il fatto vero è che a Hitchcok non interessava che in minima parte il testo scritto, ma non soltanto il romanzo, anche il copione che viene manipolato, sezionato,
inventato e reinventato, sino ad arrivare a quel prodotto ” hitchcockiano” doc basato sulla forza assoluta delle immagini. Del resto se andate a rileggere la celebre
intervista che rese a Truffaut Hitchcock dichiara più di una volta che a lui non interessavano i testi che prendeva sotto mano, per lui quello che fa testo è il suo
cinema. Lui pensava che al pubblico non ìnteressavano i grandi attori, nè l’eventuale messaggio, meno che mai i celebri libri da cui i film prendevano ispi-
razione ” ….Quello che ha commosso il pubblico è il film puro….”.
GIUSEPPE PREVITI