L’UOMO CON IL SOLE IN TASCA- DI CESARE DE MARCHI-FELTRINELLI
26 Gennaio 2012“LA MANUTENZIONE DELLA MORTE” (I misteri di Mirafiori)-DI MASSIMO TALLONE-FRATELLI FRILLI EDITORE
10 Febbraio 2012In “I delitti della Fortezza Augusta” di Andrea Consorti e Alessandro Bedini ci viene raccontata una storia che si svolge nel settembre del 1325 quando Castruccio Castracani,signore di Lucca,sta approntando una guerra con Firenze in cui è in gioco il dominio sulla Toscana.Siamo dentro le mura di Lucca e mentre fervono i preparativi per quella che verrà conosciuta come la battaglia di Altopascio la Roccaforte è sconvolta da una serie di fatti.Viene sabotata l’armeria,vengono assassinati alcuni fidati collaboratori del condottiero ghibellino,infine viene ucciso un usuraio ebreo.Sarà lo stesso Castruccio a doversi far carico delle indagini che sveleranno un mondo di misteri pieno di complotti politici, con sullo sfondo anche la lotta tra Chiesa e Impero.
Si tratta quindi di un accurato affresco storico venato di giallo,in un susseguirsi di delitti,di intrighi,di sospetti pur se non mancano scene di amore e gesta cavalleresche.
In questa storia piena di morti e di avventure il racconto si snoda su due piani, quello più legato al “giallo”, con una serie di omicidi su cui indaga Castruccio, e quello
invece più storico legato ai preparativi della battaglia.Tra lucchesi e fiorentini, anche se nelle loro file si raccoglie un po’ di tutto,spicca questo personaggio di condottiero, un bel ritratto di uomo assai lucido e deciso, sempre pronto a fronteggiare qualsiasi situazione,ma anche profondamente umano nell’amore che lo lega alla bella moglie.
Il piano narrativo è incalzante,mai monotono,con vari personaggi che animano la scena.Tante domande affollano la mente del Castracani che pur non vorrebbe distrarsi dai preparativi per la battaglia decisiva contro Firenze.La posta in gioco è altissima:è il dominio sulla Toscana e la sicurezza e la pace per la sua città.Ma queste morti efferate che colpiscono i suoi uomini più fidati cosa vogliono dire?E cosa aveva scoperto Elias?E quali significati aveva uno strano fazzoletto?Magie,avvertimenti,depistaggi?Questa storia che si basa su un personaggio storico di rilievo quale il condottiero ghibellino si avvale per intrigare il lettore evidentemente della forza trainante del giallo,addirittura c’è un omaggio ai classici, con un delitto nella camera chiusa.
Consorti e Bedini ci offrono anche uno spaccato della Lucca trecentesca, con descrizioni dedicate anche all’Ospedale del Tau, al colle del Ceruglio,al castello di
Nozzano. Oltre che i…fidati compagni d’arme del condottiero abbiamo anche altri personaggi interessanti,dal mongolo Mar Quitlug al fiorentino Messer Torello degli Albizi al medico Pancio de Controni.Tutti innocenti,tutti sospettabili…
Nel leggere questo romanzo ci si può chiedere se è un giallo o un romanzo storico.Qui ci troviamo,sicuramente,dinanzi a un giallo “medievale”in quanto ogni libro va anche considerato per il momento che ci fa rivivere.Del resto Bedini e Consorti sono in buona compagnia,Dante Alighieri,Pico della Mirandola,Nicolò Macchiavelli non sono forse stati trasformati in investigatori in tanti romanzi di successo?
Nella nostra storia non mancano,come ogni buon giallo impone,fatti criminosi,addirittura la prima azione delittuosa,un sabotaggio nella sala dp’armi,apre il romanzo,poi seguiranno i delitti veri e propri.
I veri protagonisti del libro sono comunque Lucca e Castruccio,quindi giallo e storico si fondono mirabilmente. Va ricordato che gli autori ,lucchesi puro-sangue,uno insegnante,storico,giornalista, l’altro noto avvocato con il pallino della storia e del giallo non potevano che ideare un romanzo in cui si uniscono ricerca storica e trama gialla,del resto storici e avvocati svolgono in fondo un’attività che ha a che fare con l’indagine.Loro abilità è stata di costruire un intreccio che nel rispettare le regole del thriller soddisfa anche le esigenze del romanzo storico.Infatti la narrazione scorre fedele al momento e ai luoghi storici prescelti rendendo in maniera plausibile la vita,i personaggi,l’argomentare di quei tempi, sì che la verità non è cancellata dall’invenzione romanzesca.
Un romanzo storico lo si scrive perché si ama la storia, si è attratti da questo o quel personaggio:Ma gli autori non si limitano a descrivere quei tempi e che vi vive,cercano di immedesimarsi in Castruccio, di sentirsi suoi amici,di “vivere”quel momento nella città che poi è anche la loro .Ma sono anche impegnati a valorizzare l’aspetto più “giallo”della vicenda. E riescono anche in questo perché per gli amanti del genere sono disseminati i vari indizi che debbono portare e chi indaga(nel nostro caso Castruccio) e il lettore di scoprire il colpevole dei delitti, non mancando di seminare piste false.
Interessante è anche il lavoro svolto sul linguaggio,la vicenda si svolge nel Trecento,ma in concreto li si fa esprimere con il linguaggio di oggi e tutto sommato ci sembra la soluzione migliore.
D’altra parte questo tipo di romanzi sono sempre una via di mezzo tra il possibile e il verosimile,tra il reale e l’inventato.
In un libro scritto a quattro mani c’è sempre chi si diverte ad andare a caccia di chi ha scritto questo o di chi ha scritto quello,ma lo stesso avviene anche per le etichettature, storico?giallo?thriller?Importante ci sembra invece cogliere lo spirito di queste pagine che parlano di guerra,di tradimenti,di delitti,di spie e va detto che i nostri autori,al di là delle propensioni individuali sono riusciti a dare un tono e un senso a questa ricostruzione storica con venature di giallo.
Un ultimo cenno per Castruccio Castracani degli Antelminelli, era assai noto per la forte personalità, lo stesso Macchiavelli ne scrisse una breve autobiografia e del resto anora oggi è molto citato in varie pubblicazioni.. In questo libro però non si parla solo di lui come condottiero ma anche come investigatore.Ecco l’immaginazione,l’invenzione che prendono campo ma sempre dentro la cornice della realtà storica.Insomma una perfetta fusione tra il narrare e il rivisitare.
GIUSEPPE PREVITI