” KANUN – La nuova indagine del commissario Cesari- ” EDIZIONI ATELIER
2 Dicembre 2015” PAESAGGIO CON NATURE MORTE ” di LUIGI GUICCIARDI – CORDERO EDITORE
5 Dicembre 2015Gli…..spettri ( e ogni riferimento al film Spectre è puramente casuale, o no ?)del passato tornano con sempre maggiore vigore in libreria e al cinema.
Di questi giorni il rendiconto di una partenza bruciante nelle sale cinematografiche di Spectre che in pochi mesi di programmazione ha raggiunto incassi
favolosi, mentre assai buona è stata la partenza di Holmes, un film con protagonista Sherlock Holmes, tratto però non da un Conan Doyle, ma dal romanzo
di Mitch Cullin Il mistero del caso irrisolto.
Ma torniamo a Bond, che comparve nel lontano 1953 in Casino Royale 007. Un Bond freddo il ghiaccio, ironico al punto giusto, violento secondo le circo-
stanze, ma essenzialmente grande amatore, pur se sempre teso e promto a battersi con il cattivo di turno.
D’altra parte un personaggio s’impone e resta nell’immaginario per piccoli particolari, quelli che lo rendono umano, la pipa e la birra per Maigret,
Sherlock Holmes la pipa, James Bond la sigaretta, la pistola.
Nel caso di James Bond il personaggio viene creato da Ian Fleming, con una serie di avventure giallo-erotico-spionistiche che in Italia apparivero in una
interssante collana edita da Garzanti, che fece conoscere anche altri autori importanti, uscendo un pò dai “classici” Mondadori, non solo per le copertine
marroni ma per un taglio narrativo più moderno, ricco d’azione, molto venne concesso anche alle spy story. Ma in verità il veroi grande successo di 007
venne dal cinema. Un cinema che ne ha perpetuato il mito, legato proprio al personaggio Bond, tant’è che vi sono tantissimi attori che si sono cimentati
nel ruolo, ma non è che si ricordi loro in particolare, è il personaggio che va oltre la “maschera” che lo raffigura. E questo potrebbe già essere una risposta
a un quesito che si sente fare spesso, era migliore il Bond della letteratura o quello del cinema ?
Ian Fleming è stato un grande protagonista nella letteratura d’azione, il suo personaggio è andato oltre il singolo episodio, tant’è che ancora oggi viene
pubblicato in collane editoriali di successo, ultimo a proporlo è stata l’Adelphi.
Fleming è stato senza dubbio un grande scrittore, e quella che poteva essere una pecca cioè l’eccessiva spettacolirazzazione del personaggio, troppo bravo, troppo bello, troppo forte, ha finito invece per creare una figura mitologica, un Mito deglli anni 2000, che piace proprio perché affascina il lettore con
quel suo mondo fantastico, oltre la norma, che però vede sempre il nostro eroe uscire sempre lindo e immacolato e a testa alta. Un personaggio , come
tutti i grandi personaggi, inimitabile, creato con certosina pazienza si da rendere realizzabile l’irrealizzabile.
Nel cinema è diverso, come già detto vari sono i James Bond che si sono avvicendati sullo schermo, si è cercato di mantenerlo sempre giovane in linea
con l’immascescibiità del personaggio, e quando dico giovane non mi riferisco tanto all’anagrafe quanto a una maniera sempre nuova e ” verde” di affron-
tare il personaggio.
Molti critici hanno osservato che il filo che lega i due Bond, il letterario e il cinematografaro, si è fatto sempre più tenue, il Daniel Craig di Spectre non
ride mai, non fuma, anche se è una meravigliosa macchina schiaccia-tutto, forse però più componente di una trama mozzafiato che protagonista assoluto.
Certamente oggi si è in grado di realizzare scene di alta spettacolarità, veri spettacoli nello spettacolo,ma è chiaro che così ci si allontana per forza dallo
spirito del libro, che si deve muovere su altri piani. Chiaramente nel film ci sono inseguimenti, fughe, scontri, torture, incidenti , tutto all’insegna della
grande tecnologia, non si parla molto, anche le scene di sesso sono abbastanza contenute.
Il Bond di Daniel Craig è assai statico, una macchina da guerra , tutto muscoli, una espressione sempre seriosa, ma agli spettatori di oggi piace visto i risul-
tati del botteghino.
Ma alla fin fine perché voler creare un dualismo tra i due Bond ? E poi il cinema continua a essere un grosso traino, nelle librerie ricompaiono i romanzi
di James Bond, anzi c’è la possibilità di leggere e conoscere quindi la figura originale, a cui poi i tempi moderni .
Ian Fleming era stato un ex agente dei Servizi, ha poi saputo creare questo personaggio che si è esteso nel tempo.-Ricordiamoci anche quel filo di ironia
tipico della scrittura di Fleming, e auguriamoci che non se ne dimentichino i James Bond di oggi,
GIUSEPPE PREVITI