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30 Settembre 2014Il 28 settembre 1924 nasceva uno dei più’ grandi attori del cinema e del teatro italiano, Marcello Mastroianni a cui vogliamo dedicare
questa puntata, ricordando un celebre romanzo giallo e un altrettanto celebre film, La donna della domenica. Era stato pubblicato nel
1972 da Fruttero e Lucentini, una coppia di autori torinesi, autori di molti romanzi di successo, alcuni anche gialli, ma nessuno ha mai
raggiunto l’ironia, l’intensità’, la carica satirica e sociale di questo romanzo oltre tutto ottimamente strutturato e nella creazione dei vari
personaggi e , visto che si trattava di un giallo, anche nella perfetta rispondenza ai canoni del genere.
Oggi quando si parla di letteratura gialla in Italia si mettono nei capisaldi da ricordare Scerbanenco e Camilleri, anche per la serialita’ della
loro opera, ma riteniamo che Carlo Emilio Gadda con Il pasticciaccio brutto di via Merulana e Frutterò Lucentini con La donna della
domenica abbiano veramente indicato due modelli letterari originali e fondamentali nella storia del giallo italiano.
Nel 1975 Luigi Comencini ha tratto un ottimo film dal libro, mantenendosi abbastanza fedele alla sostanza dello stesso, film ben riuscito anche
grazie a un ottimo cast di attori.
La storia si svolge in una Torino un po’ sonnacchiosa, alla vigilia di un’estate che si preannuncia calda, quando l’architetto Garrone( un buon
Claudio Gora), individuo laido e viscido, viene trovato ucciso con un colpo di pietra( un pesante fallo)nel suo studio. L ‘indagine viene condotta
dal commissario Santamaria( un eccellente Mastroianni) che ben presto si troverà’ di fronte a un caso delicato perché’ coinvolge personaggi della
Torino bene, quali una bellissima e inibita signora(Jacqueline Bisset) che finira’a letto con il commissario e il suo amico Massimo, rampollo di
una nobile famiglia, omosessuale ,legato a un giovane geometra(Jean Luis Trintignant e Aldo Reggiani). La donna, moglie di un grosso dirigente
Fiat, e il Massimo, un po’per noia e un po’per incoscienza finiscono nei giochetti e nei ricatti del Garrone, e alla sua morte finiscono tra gli indiziati.
Non sarà ‘facile venire a capo di tutto, ci vorrà’ un altro morto, molta diplomazia ma anche un po’ di maniere forti e di….fascino personale , ma
alla fine Santamaria troverà’ la soluzione del caso.
In una storia molto “torinese”,il libro accentua ancora di più’ questo aspetto, Marcello Mastroianni, ormai all’apice della sua carriera, ci regala
il ritratto di un poliziotto non convenzionale, di bell’aspetto, fedele al suo mestiere perché’ quando è’ il. momento non guarda in faccia a nessuno,
ma abbastanza disincantato e sempre pronto a cogliere i lati positivi della vita…
Ecco perché’ abbiamo voluto ricordare, nell’anniversario della sua nascita, questa godibile escursione nel campo del giallo.
Giuseppe Previti