“IL FUMO UCCIDE”- AA.vari- Antologia a cura di Riccardo Parigi e Massimo Sozzi- EDIZIONI EFFIGI
11 Aprile 2012“STORIA di MATILDE”DI GIOVANNI MARIOTTI-ADELPHI
16 Aprile 2012La notte del 28 maggio 2011,a Wembley,il Barcellonam conquista la Champions League battendo il Manchester United per 3-1.E’ un successo importante perché sembra tracciare
l’avvio di una nuova stagione per il gioco del calcio. Ma possiamo anche considerarlo il punto terminale di un lungo periodo che parte addirittura da Rinus Michels e Johann Cruyff,profeti del “calcio totale”che poi negli anni si identificherà in un calcio più dinamico e più offensivo,quindi più propositivo e costruttivo.
Sandro Modeo è un saggista e un giornalista che si occupa di scienza e di calcio, tra l’altro un altro suo libro importante che riguarda il mondo del calcio è L’alieno Mourinho. In questa nuova fatica letteraria “Il Barça” affronta le ragioni storiche e culturali del “calcio totale“(totalvoetbal)non trascurando gli apparentamenti con altre discipline assai lontane da quelle sportive.
Il Barça è un libro totale come quel calcio che ricorda,interessante perché ci parla di una disciplina sportiva con lo stesso rigore con cui si discetta su una scoperta scientifica.In sintesi potremmo dire che come non è necessario parlare solo per pochi iniziati se si vuole diffondere cultura,altrettanto vero è si può discutere di calcio anche in maniera non grossolana o volgare.
Ci sono eventi sportivi,e il successo del Barcellona fu uno di quelli che segnano un’epoca, sono una sorta di “attimo fatale”che poi riverbera le sue conseguenze nel futuro.Modeo cita a tal proposito il William Gibson di “Neuromante” “si avverte la sensazione definitiva che qualcosa si sia spostato nel cuore delle cose”.
Ma Modeo parte anche da un omaggio doveroso alla Catalogna,da sempre terra di innovazioni tecnologiche e di tanti altri capolavori sin dai tempi della pittura rupestre.E in questo clima
di grande inventività ripetuto nei secoli ben si colloca il fenomeno del Barcellona dove si fondono a meraviglia capacità tecnica,organizzazione tecnica,talento e disciplina.Ecco quindi che questa bravura calcistica dei rossoblù catalani può fare parte di diritto della cultura catalana.
Vedere giocare il Barcellona è una festa per gli occhi,e per chi ama il calcio è anche appassionante ripercorrere tutta la strada del club.Ma questo percorso non è altro che tracciare una storia del calcio,ricordando maestri ed esecutori di una sinfonia che si perfeziona negli anni. Potremmo partire dall’Olanda del 1974,squadra incantevole che raccoglie meno del previsto,con quel Cruijff che poi guiderà il Barça alla sua prima Coppa dei Campioni.Quest’Olanda che lascia un segno indelebile nel calcio iberico, sono gli anni settanta quando la coppia Michels-Cruijff lascia l’Ajax pe i blu-granata.
Ma vi sono altri fenomeni calcistica da ricordare dal Liverpool di Shankly,che propugna alla squadra la sua idea socialista persino nella tattica di gioco,ai belgi Goethals e Thys che firmeranno i successi del Marsiglia e della nazionale belga. C’è un altro santone, il viennese Happel,che guiderà l’Olanda nella famosa finale nella Argentina dei militari e proprio contro
l’Argentina. Un nome che forse è sconosciuto ai più è quello del russo Maslov,inventore del pressing con la Dinamo di Kiev.E ancora un nomer che ci è caro,Arrigo Sacchi,altro propugnatore di un calcio totale. E per tornare agli olandesi ecco il Barça di Van Gaal e Rijkaard che nel 2006 riconquista la Champions per poi lasciare il posto a Guardiola.
Tecnica e scienza per spiegare il fenomeno blu-granata,Modeo ricorre alla meccanica quantistica dove la vera sostanza della squadra è nell’interazione tra giocatori “l’interferenza quantica”.Ma nel team catalano la geenralità del sistema non nega l’apporto del singolo,anzi lo esalta.Il modello Barça imposta un suo sistema a prescindere dall’avversario.,con un calcio “selezionista” che anticipa e spiazza l’avversario, non più atteso ma prevenuto nelle sue mosse.
Ma per il nostro autore non c’è solo la scienza, numerosi i riferimenti a Gaudì,ai Pinkfloyd,ai Radiohead. Tutte sensazioni e impressioni che si possono avere vedendo giocare i barcellonesi.
Né manca un accostamento a Calvino e Le Lezioni americane, di cui si evidenzia il concetto della “molteplicità”, che è poi alla base del calcio totale.E tutti,a iniziare dal genio Messi,si integrano e si esaltano in questa rigorosa organizzazione.
“Una lettura entusiasmante ma non semplice”dice Paolo Condò nella sua prefazione,la meccanica quantistica che spiega il gioco del Barcellona è una metafora affascinante anche per la sua complessità,ma niente è semplice quando si vuole interpretare un fenomeno di vita che esclude ad esempio un Ibrahimovic o altri venerati santoni della pedata preferendo dei ragazzini.
Ma a Barcellona sono tutti felici,il calcio buono di cui Guardiola è il profeta,collima con l’idea di una vita migliore.
GIUSEPPE PREVITI