” SA MORTA SECADA” DI NICOLA VERDE- FRATELLI FRILLI EDITORI 7.O7.20
7 Luglio 2020“GIOBBE TUAMA &C. DI AUGUSTO DE ANGELIS – IL GIALLO MONDADORI – 12.07.2020
12 Luglio 2020A vari anni di distanza ritroviamo Pellegrino Artusi ospite di un antico castello di proprietà di un imprenditore agrario che lo ha acquistato in blocco servitù inclusa, trasfor-
mandolo in un’azienda agricola assai moderna. Tra gli invitati di un fine settimana che si prospetta assai intenso il nostro Artusi ormai celebre per Scienza in cucina e l’arte del mangiar bene . ma qui in veste di mercante di seta interessato al mercato ottomano, che è un po’il…convitato di pietra di questo week-end. Con il proprietario Secondo Gazzolo e
la moglie, il pr0fess0r Mantegazza, famoso fisiologo, e buon amico di Artusi;il banchiere Viterbo, molto ricco, gran mangiatore e molto ingenuo con le donne; il dottor D’Ancona,
responsabile dei rapporti finanziari con la Turchia; il giovane turco Kemal Aliyan, membro del consiglio; il ragionier Bonci, assicuratore un po’sospetto; sua figlia,Delia, che il
padre vuole assolutamente maritare. Un gruppo riunito per fini conviviali ma anche per definire affari, siamo infatti in un periodo in cui la finanza europea è molto interessata a impadronirsi del mercato del decadente impero turco.
Dopo una cena abbastanza concitata per vari attriti tra i commensali, nella notte la tragedia per la morte di uno di loro: è il D’Ancona che è stato trovato nel suo letto morto e c0n
la porta chiusa dall’interno. Il professor Mantegazza chiamato a vedere cosa può essere accaduto dichiara che è stato soffocato. E qui scatta l’inchiesta con l’arrivo dell’ispettore
Artistico, vecchia conoscenza di Artusi, ma non sarà facile risolvere l’enigma.Troppa gente che mente, passaggi segreti, clienti concorrenti,matrimoni combinati, relazioni clandestine, colombi viaggiatori.. Il tutto con personaggi che entrano e escono di scena in continuazione E tra scienziati del sapere, della cena e dell’investigazione è davvero una
bella lotta….
Ritorna nelle vesti di investigatore un personaggio d’eccezione quale il fondatore della scienza della gastronomia nazionale , Pellegrino Artusi, e naturalmente come è abile nel
confezionare manicaretti non lo è da meno nel propinarci intrighi d’alta cucina, e poi accanto a Artusi e al poliziotto deputato al caso, ecco un’altra figura importante, lo psicolo-
go e andropologo Paolo Mantegazza, grande seguace di Darwin. Naturalmente a muovere le fila, un altrettanto eccezionale raccontatore di storie,Marco Malvaldi, che dopo
Odore di chiuso, ci ripresenta la coppia Artusi/Artistico, il delegato di polizia. Ne Il borghese Pellegrino ancora una volta Malvaldi predilige l’unità di tempo e di luogo, ci con-
duce in un imponente maniero in Val d’Orcia dove una abbastanza composita brigata di uomini di affari più alcune donne si appresta a trascorrere un0 week-end che ben presto
prenderà una piega diversa dal preventivato.
Siamo alla fine di ottobre del 1900, anno in cui l’impero ottomano sta attraversando una profonda crisi economica e il suo debito pubblico è stato comprato dalle potenze occi-
dentali che ora controllano il Paese, cercando di ricavare il più possibile. E’stato creato il Consiglio di Amministrazione del debito pubblico turco ed è presieduto dal dottor D’An-
cona, un uomo molto serio e….diffidente, tanto che usa i piccioni per inviare i suoi messaggi personali o inerenti questi argomenti. Suo collaboratore un giovane turco il funzionario Reza Kemal Aliban, gran donnaiolo, molto pieno di sé e anche esperto di cucina. I due sono stati invitati dal proprietario del castello, Secondo Gazzolo, produttore
di carne in scatola che vorrebbe destinare all’esercito turco. Ma al castello sono attesi altri ospiti, il banchiere Viterbo, molto ricco, gran mangiatore, un po’obeso, a lui va il compito di verificare l’affidabilità delle imprese che vogliono lavorare con i turchi. Poi il ragionier Bonci, un assicuratore un po’ tignoso, che a tutti i costi vuole maritare la figliola ma vuole anche entrare in questo giro d’affari.Lo accompagna la figlia Delia, solo apparentemente remissiva ai voleri del padre che la vorrebbe maritare con il vecchio
banchiere. Poi c’è la moglie del padrone di casa, sempre vigile che tutto fili liscio ,naturalmente il maggiordomo, centro motore della casa, e poi la cameriera, la sveglia e astuta
Crocetta, una che sa e vede tutto, con dispetto della sua padrona che la vorrebbe più discreta. Completano il giro degli ospiti il buon Artusi e il professor Mantegazza,un’autorità
in vari campi.
La faticosa cena finisce a male parole,molte cose avvengono all’interno del cupo maniero, pieno di sorprese e di misteri, ma la sorpresa maggiore è il ritrovamento nella sua camera chiusa dall’interno del cadavere del D’Ancona. Si pensa a un malore, ma il professor Mantegazza dopo averlo esaminato parla di strangolamento. Allora Artusi suggeri-
sce che venga chiamato al castello l’ispettore Saverio Maria Artistic0 che avvalendosi della collaborazione dei due titolati ospiti c0mincia a muoversi in una situazione che appare
subito molto complessa. Tracce e indizi molto labili, caccia a passaggi segreti che rendano possibile l’access0 alla camera chiusa, amori clandestini, contrasto, addirittura prota-
gonisti d’eccezione colombi viaggiatori e tordi colle olive. Insomma un pastiche pieno di colpi di scena,personaggi che entrano e escono alla Feydeau, atmosfere ora gotiche ora
positiviste-
Su tutto vigilano e disqusiscono lo scienziato che a tutto trova una risposta e il gastronomo che venuto qui per propagandare il suo libro e tessere affari con gli ottomani, visto
che per inciso è un commerciante di sete. Con loro il detective siciliano trapiantato in Toscana e il trio si rivelerà all’altezza delle aspettative.
Del resto l’assunto su cui si diverte e ci diverte Malvaldi è che la scienza è una forma di cucina, come la cucina è una forma di scienza, e che l’investigazione è a sua volta una forma di scienza e quindi anche di cucina.
Era dal 2011 che il Malvaldi non si cimentava con Pellegrino Artusi, e ora ce lo ripropone con un’altra figura reale e eminente, lo scienziato Paolo Mantegazza, anche medico e
anche grande estimatore di Darwin, con la differenza che l’uno era tanto assolutista nella difesa della scienza, l’altro invece sapeva mettere in tutto quello che faceva il buon senso. Ed eccoli immersi in questo giallo dove Artusi lascia il compito dell’indagine al poliziotto di professione, lui suggerisce, riscontra, verifica. Un’altra curiosità è l’enigma
del delitto della camera chiusa, croce e delizia di tutti i giallisti,, il nostro autore non si sottrae a questo “gioco” e ce ne fornisce la sua versione.
Insomma un bel pasticcio all’emiliana, con tanti ingredienti a renderlo più gradevole, ma anche un libro che tocca tanti temi importanti, il cibo, la cucina che affratellano i popo-
li, del resto tra un delitto e un’indagine c’è anche il tempo per un…connubio italo-turco, “noci con melagrana”….
GIUSEPPE PREVITI