” ISCHIA ” DI GIANNI MURA- FELTRINELLI
21 Gennaio 2013Il treno della memoria – Racconti e pensieri sulla Shoah – Edizioni Atelier
28 Gennaio 2013Il Cardo è in fuga dopo una malattia alla pelle che lo costringe a uscire dal suo” rifugio” torinese. Prima una visita da una dermatologa, ed è già uno spasso vederlo uscire
con il viso coperto da un sacchetto per il pane per nascondere il viso deformato. Poi si trasferisce a Sestri Levante per fare la cura del sole. E fa tutto questo per non perdere
Angela!
Ma arrivato sulla spiaggia si ubriaca e non trova di meglio che addormentarsi sotto una barca rovesciata. Quando si risveglia al mattino si trova al centro di un arenile affollatissimo
e per di più con uno scomodo compagno di letto….
Cardo deve fuggire, è ricercato per omicidio, oltre tutto è molto riconoscibile per quel viso mal ridotto. Sarà come sempre Ribò a interessarsi di lui, anche con l’aiuto di tutto
quello strano mondo che gravita attorno al Cardo. Questi ri ritrova braccato dalla polizia, ma non soltanto, anche l’assassino della spiaggia gli da la caccia, dovrà cambiare abiti
e faccia, ma non basterà, la resa dei conti si avvicina…..
Massimo Tallone in ” Il cardo e la cura del sole ” ci ripresenta il suo Cardo, che questa volta scappa da tutti e da tutto. Infatti una strana malattia lo costringe prima a rendersi
invisibile e poi a recarsi a Sestri Levante per esporre la pelle al sole. Ma il Cardo è sempre…il Cardo, non va dormire in albergo, ma preferisce sdraiarsi sotto una barca rove-
sciata. Il guaio è che non è solo, c’è un cadavere a fargli compagnia… E sarà ancora una volta Ribò, uno che non perde mai il suo aplomb, a dover intervenire.
Il Cardo è ormai un personaggio affermato, vive di una vita propria, nato qualche anno fa non con l’idea di farne un personaggio seriale, poi il successo riscontrato ha ” obbligato”
l’autore a produrre nuove avventure. Naturalmente non va mai dimenticato che se Cardo è il protagonista, Tallone però lo inserisce sempre in una sorta di…girone infernale, con tutti
quei figuri poco raccomandabili che animano la bocciofila che è un po’ il centro motore di tutte le storie. Qui il Cardo passa tutte le sue giornate a ubriacarsi, fra prostitute, magnaccia,
barboni e sfaccendati. Il riferimento alla città, all’ordine, al rispetto delle regole è invece nell’altro protagonista, Ribò, che vive a Torino, sempre vestito in maniera impeccabile, ma
che però non fa mai mancare il suo aiuto all’amico in difficoltà.
In questa nuova storia l’attenzione del suo autore si rivolge un po’ a tutta la comunità della bocciofila dove chi comanda è il Piattola, la voce saggia della compagnia, quello che riesce
anche a tirare fuori un certo senso morale da questa sgangherata compagnia, ma non soltanto, riesce anche a promuovere un sentimento di unione tra loro. “Una sorta di
comunità che si regge soltanto grazie alla solidarietà fra questi disgraziati “.
Ma la svolta si avrà quando il Cardo afflitto da dermatite deve curarsi e tutti si tassano per poterlo fare andare al mare. Massimo Tallone però è sempre dissacrante nel suo stile di
scrittura, e allora farà muovere il Cardo, ma questi lascerà Torino non per ragioni estetiche o di salute, ma solo perché Angela si rifiuta di avere rapporti con lui in quelle condizioni.
Questo libro si differenzia assai dagli altri della serie perché se nelle precedenti storie la comicità e la drammaticità finiscono per equivalersi, stavolta Tallone pigia a fondo sul pedale
della comicità, qui le situazioni estreme a cui il protagonista si deve adattare ( e verrebbe anche da chiedersi se sono le situazioni a essere….influenzate da un tipo strambo come il
Cardo…) sono tali che la componente “divertimento” supera nettamente la componente dramma”. A ben vedere “ Il cardo e la cura del sole ” è comunque strutturato secondo le
regole del giallo, la vicenda ha una sua suspense che tiene avvinto il lettore sino a quando non vede come va a finire. Massimo Tallone è comunque un buon confezionatore di trame gialle,
anche se non rinuncia mai ad una altrettanto accattivante vis comica.
Su questo libro, lo riportiamo per dovere di cronaca, c’è stata una certa polemica, alcuni benpensanti volevano censurarlo, francamente non non ne comprendiamo il senso, il
nostro filosofo-clochard è un’anima candida, un primitivo dedito ai bisogni primordiali, non ha morale. Ma va preso com’è, un essere primario, pasticcione, con il candore del-
l’idiota pur se alla resa dei fatti lo è meno di quel che sembri… Un uomo senza remore morali, si contenta di poco, ubriacarsi, andare a donne, vivere con gli altri della bocciofila.
Ed è molto significativo che tra questi individui, non certo di prima scelta, scatti un moto di solidarietà, che è totalmente disinteressata, e che quindi colpisce ancora di più.
Se bisogna andare all’osteria del Piattola per riscoprire certi valori ben vengano di questi libri, altro che censure…
Piuttosto leggendo Massimo Tallone e il suo Cardo possiamo fare qualche altra considerazione. Qui si mettono in evidenza i guai a cui va incontro il Cardo, guai seri, qualcuno
vuole ucciderlo. Non gli basta correre seminudo sulla spiaggia tra mamme in bikini e piccoli mostri con il secchiello oppure rifugiarsi in una galleria e sfuggire per miracolo
a un treno in transito.
Tutto questo da la stura a una nuova esilarante avventura del duo Cardo/Ribò con un susseguirsi di fatti condotti con un ritmo frenetico. Quella che è poi l’arma segreta del
libro è lo stile narrativo, o meglio il modo di esprimersi del Cardo. Lui parla in prima persona, con uno effluvio abbastanza disordinato e scombiccherato,il che conduce a una forma
di scrittura pirotecnica, comicissima e sferzante che fa la forza del romanzo.
Ovviamente dietro questo personaggio fuori di ogni norma c’è tutto un grosso lavoro di ricerca e di impostazione per arrivare alla frase esatta, all’immagine che spesso….travalica
ogni limite immaginabile, insomma un ferreo lavoro di stesura.
Chiaramente in Tallone c’è un’anima e uno spirito che portano ad affrontare la vita in una maniera che privilegia i punti ironici e divertenti della stessa. Lui è il primo che si diverte a
scrivere ma sempre con l’intento di trasferire questo divertimento al lettore. E sembra non prendersi troppo sul serio, preferisce dispensare…saggezza con il sorriso. Tutto è però rego-
lato in maniera molto precisa.
Questo singolare personaggio che è il Cardo lo aiuta molto in questo senso, una figura a mezza via tra il clochard ridanciano e sboccato e il dispensatore di una morale forse spicciola
ma non meno importante. Uno capace di dire le maggiori volgarità ma anche dotato di una intelligenza assai viva.
Un romanzo quindi su due piani distinti, quello sul personaggio Cardo (Cardo e la luce del sole ) e quello invece che sviluppa la parte gialla, e a questo si riferisce il sottotitolo.
( La mummia della baia ).
C’è anche una sorta di lieto fine, che naturalmente non possiamo anticipare e che è forse è foriero di nuove avventure e di nuovi personaggi….
GIUSEPPE PREVITI