“SOFFRIGGO PER TE”- Le mie frittate e poi…Il racconto delle cento ricette della mia famiglia- DI FABIO PICCHI- RAI ERI
6 Dicembre 2012“TRE,NUMERO IMPERFETTO” DI PATRIZIA RINALDI- e/o
10 Dicembre 2012Per il giovane avvocato Gaspar Leinen si offre una importante occasione quando viene nominato difensore d’ufficio di un omicida che ha confessato il proprio crimine: è l’occasione tanto agognata di esercitare il proprio mestiere e addirittura all’interno del tribunale di Berlino. Ad onor del vero una designazione di routine, e per questo toccata ad un giovane alle prime armi.
Fabrizio Collini, italiano, persona assai stimabile, una vita tranquilla, un dignitoso lavoro in fabbrica, ha ucciso a colpi pistola un noto industriale, Hans Meyer.
Ma ben presto appariranno diverse agli occhi del nostro avvocato: l’imputato tace e rifiuta di essere difeso, ma il Leinen indagando sul fatto scopre che la vittima era il nonno di un suo
ex-compagno di studi e lui lo ricorda come una persona assai ricca e molto potente, ma anche assai affettuosa e gentile. Nonostante questo risvolto personale decide di non rinunciare
all’incarico e di cercare di scoprire il movente che ha spinto il Collini a uccidere.
Verrà fuori un antico episodio avvenuto in Italia durante la seconda guerra mondiale e da questo il caso Collini assumerà un altro aspetto che metterà a dura prova la possibilità di rendere
giustizia.
Ci aveva incuriosito il fatto che il romanzo di Ferdinand von Sschirach Il caso Collini avesse conosciuto, appena uscito in Germania, un grosso successo di pubblico e pertanto abbiamo
voluto leggerlo. Von Schirach è un avvocato penalista di fama, nella sua carriera si è occupato di molti casi eclatanti per l’opinione pubblica del suo paese e dopo un primo successo
con Un colpo di vento, ecco che si ripete con questa nuova storia.
Il romanzo inizia in maniera molto drammatica, Collini,presentandosi come un giornalista, si fa ricevere dal Signor Meyer nella suite di un grande albergo di Berlino e poco dopo lo
fredda con quattro colpi di pistola, non solo, ma poi infierisce sul corpo della vittima prendendola a calci. Dopo si mette tranquillamente a sedere aspettando la polizia nel frattempo
avvertita.
Un avvio da grand guignol, un avvio che ti svela subito chi è l’assassino, per molti è un cattivo inizio per una storia, toglie subito al lettore ogni suspense, e certo non può compensare
questo l’avvio colmo di violenza.
Ma colpisce di più lo stile narrativo con cui l’autore descrive il fatto, assai secco, essenziale, una cinquantina di righe piene solo di azione, stile resoconto, il resoconto di un fattaccio di
sangue che si commenta da sé, non ha bisogno di particolari orpelli.
Collini rifiuta ogni difesa, verrà difeso d’ufficio dall’avvocato Leinen, un giovane che si prendere da molti scrupoli quando scopre che la vittima era un anziano signore nonno di un suo compagno di liceo, una persona dabbene, che era stato sempre gentile con lui, e l’aveva ospitato più volte.
Difendere il colpevole della sua morte sembra al nostro giovane avvocato una ulteriore coltellata alla schiena inferta alla vittima. Però Leinen è una persona per bene, solida einnamorata della professione, parla quindi con il Collini. Questi è un italiano che vive e lavora a Berlino da svariati decenni, una persona a detta di tutti buona e irreprensibile. A sua giustificazione
dice che “giustizia è stata fatta”. Leinen crede nella giustizia, nella giustizia dei tribunali più che in quella degli uomini, sente molto i doveri della sua professione e quindi non se la sente di
abbandonare l’imputato al suo destino. Se anche questi rinuncia a difendersi, se non collabora, l’avvocato deve fare il proprio mestiere.
Ma a parte queste considerazioni di principio l’avvocato resta colpito dalla personalità di Collini, gli sembra proprio una brava persona e questo lo porta ad affrontare il caso studiando
l’altra persona, la vittima, e alla fine sarà proprio indagando sui trascorsi del Meyer che verrà fuori una tragica verità, questi era stato un criminale nazista implicato in uccisioni e torture.
Il libro procede con un ritmo ossessionante, un crescendo tragico e straordinario insieme, scandito dall’avvocato Leinen che in tribunale rievoca l’ orrore di certi fatti nel contempo
riuscendo a farli rivivere in aula non solo dal punto di vista delle macabre ricostruzioni ma quasi facendoci entrare in quelle città, in quei campi, nelle menti di quelle persone come
Collini che si vedevano strappare la loro infanzia, la loro vita, i loro cari, macchiati i sopravvissuti di un’angoscia perenne. E non può bastare, ci fa amaramente osservare l’autore, nel voler giudicare applicare le leggi, gli articoli del codice, tutto quello che si è appreso difronte a una umanità calpestata.Con il suo stile narrativo sempre diretto e essenziale Ferdinand von Schirach ci fa rivivere e quasi avvertire il dolore prodotto da una ferita di intensità tale da rendere ben difficile la guarigione, e che quindi rimanendo viva nella pelle ci rende impossibile
dimenticare il passato.
Non è solamente un giallo, diciamo che è un affresco di vita raccontata appunto sotto forma di un mistero da svelare, abbiamo detto all’inizio che sappiamo subito chè l’assassino
ma l’abilità dello scrittore è nel ribaltare la prospettiva, cioè nell’affrontare la vicenda dal punto di vista della vittima e del suo modo di agire.
Un libro che in tanto piattume ci sentiamo di consigliare.
GIUSEPPE PREVITI