“LA NOTTE CHE HO LASCIATO ALEX ” di HUGUES PAGAN MERIDIANO ZERO 23-O4-2020
23 Aprile 2020” MORTE A CORTE” di RHYS BOWEN- IL GIALLO MONDADORI- 24.O4.2020
24 Aprile 2020Edgar Allan Poe è stato scrittore, poeta,critico letterario, giornalista,editore, saggista. Tra i più grandi autori della storia letteraria, è considerato anche l’iniziatore del racconto
poliziesco,della letteratura dell’orrore e del giallo psicologico, Molti romanzi, tra questi Il delitto della rue Morgue è considerato il capostipite del romanzo giallo,con protagoni-
sta quell’Auguste Dupin, progenitore di tanti celebri investigatori.
Appunto tra i racconti abbiamo scelto Il cuore rilevatore.
Due uomini vivono nello stesso appartamento, uno è più giovane, l’altro più anziano. Il giovane era affezionato al vecchio signore ma ad un certo punto cominciò ad essere osses-
sionato da uno degli occhi del vecchio, un occhio pallido azzurro. Gli sembrava che quell’occhio, simile a quello di un avvoltoio, lo spiasse, lo perseguitasse, gli mandasse il sangue alla testa. La sua paura aumenta sempre ma anche la sua rabbia e allora sente di doverlo uccidere.
Per sette notti consecutive il giovane era entrato nella stanza del vecchio ed era rimasto li puntando una lanterna su quell’occhio. Una notte gli era sfuggito un sorriso che aveva
svegliato il vecchio che si era agitato molto,si era messo a urlare chiedendo chi ci fosse in quella stanza.
Per circa un’ora il giovane era rimasto perfettamente immobile, ma respirava per non far rumore, con il vecchio seduto sul suo letto per ascoltare i rumori. Punta ancora il lume
verso quell’occhio, il giovane era arrabbiati, sentiva il battito del cuore,sempre più forte, allora decide, gli si butta addosso e lo fa schiacciare dal letto, così l’occhio malefico non
l’avrebbe più importunato.
Fece il corpo a pezzi, pulì tutto, e poi ne nascose i resti sotto il pavimento. Intanto bussarono alla porta, si presentarono tre poliziotti, un vicino sentendo un urlo li aveva chiamati. Erano le quattro del mattino,li fece entrare, disse che era stato lui a urlare per un brutto sogno. Era solo in casa,il vecchio era partito per un viaggio. Li accompagnò
per le stanze e poi li fece accomodare proprio nella stanza del delitto, anzi si sedettero tutti li. lui proprio dove aveva sepolto il vecchio. I tre parlavano tranquilli, non sembrava
che se ne volessero andare, sembravano rilassati, ma lui avvertiva un rumore sempre più forte, era il battito del cuore del morto, Loro sembrava non sentissero niente,non lo
guardavano, lui comincia a pensare che lo stiano facendo per farlo crollare. Allora comincia a agitarsi, vuole confessare, devono sentire quel battito è del cuore dell’uomo
che è sepolto sotto di loro. è dell’uomo che ha ucciso lui.
E’un racconto dove la logica della vita e della follia si confondono, i confini sono pressoché inesistenti. Due i protagonisti, il vecchio che è sempre nel suo letto, dorme, poi
si sveglierà ma si mette a sedere, comunque non lascia mai il letto. L’altro è il giovane che di notte si introduce in questa camera. E’il giovane che narra in prima persona, ma
non ne sappiamo altro. Aspetta nell’ombra, ogni tanto punta un lume verso il vecchio, verso un suo occhio, quello che lo turba,lo ossessiona. Un occhio maledetto che lo porterà
addirittura a uccidere. Tra le sue parole e il agire c’è molta sproporzione, lui dice che l’occhio lo rende nervoso ma poi addirittura arriva a ammazzare l’altro, più che di nervosismo si può parlare di follia. Per lui quell’occhio è come un atto i accusa, una presa di coscienza contro chi-l’occhio-lo sta giudicando,lui si sente giudicato,disprezzato,
impaurito e quindi le deve eliminare.
Ma che la sua follia ha raggiunto il parossismo lo vediamo quando nella stanza con i tre poliziotti avverte in maniera sempre più forte il battito di un cuore, in sè lo si potrebbe
anche avvertire ma non come un suone sempre più intenso, si meraviglia che gli altri non lo sentono, e allora deve farlo sentire anche a loro e per questo non esiterà a cofessare
il suo delitto agli ignari investigatori.
La caratteristica principale del racconto è che POE ha usato come voce narrante il protagonista,. Il suo è un monologo, ma è diciamo il monologo-confessione di chi ha primapensato e poi commesso un crimine, una specie di rivelazione in “diretta” di cosa è accaduto da parte di chi ha vissuto e commesso il fatto, così ci rivela i suoi sentimenti,§
le sue pulsioni, le sue sensazioni. Un io-narrante che confessa quanto ha fatto l’io—-narrato che ha commesso il delitto.
Il protagonista vede un pericolo nell’occhio d’avvoltoio del vecchio, si introduce nella sua camera lo spia con la lanterna cieca, ride e fa quasi mandare tutto all’aria, poi decide di
agire e uccide. Seppellisce il vecchio ma ora dall’ossessione dell’occhio passa all’ossessione dell’udito, che lo porterà addirittura alla confessione. Ed ecco un racconto legato ai
sensi, il vedere e il sentire.
Sarebbe anche da evidenziare il finale, lui ha soddisfatto le richieste della polizia, questi si attardano ma senza secondi fini, lui però decide di confessare , ecco un terzo elemento
il desiderio di espiare.
Molte quindi le considerazioni in margine al racconto, la suspense accompagna tutte le fasi,l’ambientazione è in una sola stanza, rompono il ritmo la porta della stanza che si
apre, la lanterna, i colpi di scena, il finale animato da più presenze, l’alternarsi dei pensieri tra passato e presente.
GIUSEPPE PREVITI