” IL CACCIATORE DI TESTE ” DI JO NESBO- EINAUDI
29 Maggio 2013” UNA VOCE DI NOTTE” DI ANDREA CAMILLERI – SELLERIO EDITORE
5 Giugno 2013Massimo Tallone, ormai torinese doc, alterna il personaggio seriale del Cardo che esce per Frilli editore ai gialli “torinesi” della E/O, e così dopo Il fantasma di Piazza
Statuto eccolo di nuovo in libreria con Il diavolo ai giardini Cavour.
Il Gufo è il titolare di un’agenzia immobiliare a Torino in piazza Cavour, Anna e il signor Vienna sono i suoi collaboratori. Un giorno si presenta in agenzia un signore che
sembra un attore americano, un “gagà ” dai vestiti sgargianti e il potenziale cliente fa una strana richiesta: cerca una casa dove siano avvenuti degli omicidi, anche molto
efferati, e l’ideale sarebbe che fossero rimaste anche delle gocce di sangue….
Da quel momento la via del Gufo e dei suoi partner cambia radicalmente, cominciano ad accadere degli strani episodi.In un ex-locale dei manicomi di Collegno, dove a
suo tempo era avvenuta una strage con molti morti, viene ritrovato il cadavere di una donna, uccisa barbaramente e con gli arti stirati a viva forza. Questo mette nei
guai il Gufo, la polizia indaga sull’attività dell’agenzia, ma via via che la storia si sviluppa non mancano i colpi di scena tra vetri che si rompono, voci nella notte, bisbigli
misteriosi, apparizioni inquietanti, funerali al color noir. Insomma, un concentrato di horror e di comicità. Anna e Vienna vorrebbero liberarsi di queste ambasce, ma il
loro titolare, a cui sono stati promessi molti quattrini, non cede. I tre finiranno per ritrovarsi al centro di un’orgia e di una messa nera, in un crescendo di apparizioni sata-
niche, di riti senza freni inibitori, al cospetto di una comunità di incappucciati, alquanto…sporcaccioni, ma alla fine i nostri tre eroi riusciranno a squarciare i veli che
opprimono questa Torino esoterica e satanica, ma il tutto sempre giocato sul filo della comicità e del diverimento.
La leggenda indica Torino come una delle capitali della magia nera.Su questo assunto Massimo Tallone costruisce un romanzo ricco di misteri e di suspense, che potremmo
anche considerare un noir, ma l’autore però non segue un percorso univoco divagando tra misteriosi assassini, atmosfere sataniche, apparizioni bizzarre. Questo è un
libro dove il satanismo assume un ruolo significativo, però tutto inglobato in un’atmosfera ricca di suspense, rifuggendo comunque dall’horror e ricorrendo spesso a
toni umoristici, che servono a rendere più avvincente quest’avventura. Del resto non per niente Tallone è considerato uno tra i maggiori autori italiani del giallo comico.
Questa vena la si vede anche nel disegno dei caratteri dei maggiori protagonisti, delineati sempre a mezza via tra il serioso e il faceto. Il Gufo, in primis, soprannome di
volatile ma natura di rettile, lui ama i soldi, ma per procurarseli non si ritira di fronte a nessuna richiesta. Si è ormai fatto un nome a Torino per la sua abilità nel procurare
ora una casa a sei cessi ora una casa dove devono essere avvenuti dei delitti.
Altro protagonista il sig.Azalea, un signore “azzimato”, dagli abiti sgargianti, che risulterà il deus-ex-machina di questa storia, personaggio a volte diabolico, a volte
misterioso, a volte inquietante, e proprio per questo capace di tessere una trama che puzza zolfo.
E poi Vienna, colui che racconta tutta questa storia in prima persona, una sorta di collaboratore senza stipendio (lui ci tiene a dirlo…) che ha affidato al Gufo la cura
dei suoi interessi, o meglio ad Anna, la contabile, che tra l’altro gli piace e in cambio dà loro una mano, in effetti è la mente critica del trio.
Attorno a loro poi una serie di figure che entrano a vario titolo nella vicenda, animandola, ora con toni di suspense, ora con toni da divertimento, ora con visioni che
ricordano la Torino della magia nera. Ma quel che da la misura di questo libro è proprio nell’episodio della notte quando il Gufo, Anna e Vienna sono costretti ad assi-
stere a un rito satanico che però finisce per svilupparsi in scene ora piene di orrore, ora piene di comicità.
E dove lo spirito satirico di Tallone si manifesta in pieno è quando si allude a quell’Italia che sembra essere sempre costretta alla tutela di qualche Grande Vecchio o-
come nel nostro caso- di qualche Guardiano, e mai sono tanti coloro che si ribellano a questo conformismo imperante in chi preferisce un Paese allineato e c operto.
Sarà il signor Azalea a ricordarci le tante voci fuori del coro, le più disparate tra loro da Coppi a Tenco, da Tortora a Pasolini, tutti personaggi che avevano il dono di
dire o fare qualcosa di diverso e quindi non erano molto amati dai conformisti….
GIUSEPPE PREVITI