“LA SCONOSCIUTA DEL LAGO” DI NICOLA VERDE- HOBBY & WORK
15 Febbraio 2012N°9″MARGINALIA”DI FAUSTO MEOLI-SASSOSCRITTO EDITORE
25 Febbraio 2012Valentino Meynet è un giovane di Aosta,di professione fa il cuoco, ma arde della passione dello scrittore, anzi essendo un divoratore di libri gialli,dello scrittore di gialli.La sua prima opera pubblicata è stata “Il fante di picche”.
Smiley Grant,giovane londinese,vedovo da poco,vince un viaggio su una crociera inaugurale che andrà dall’Inghilterra a Venezia.A bordo troverà un suo vecchio amico,il famoso investigatore David Colburn, ma incontrerà anche una vasta gamma di personaggi, alcune delle autentiche celebrità,altri degli illustri sconosciuti.
Un delitto annunciato da una baronessa veggente che puntualmente si verificherà durante la traversata mette in moto le indagini di Colburn che si farà affiancare dall’amico.Finiranno sitto inchiesta bellissime ragazze,loschi trafficanti e anche persone apparentemente normali e insignificanti.
Mentre la “Sweet Mary”compie il suo percorso, pur nella spensieratezza della vita di bordo,c’è chi trama e colpisce nell’ombra, e non sarà facile per il nostro investigatore venire a capo del mistero.
In quella che è stata la sua prima uscita letteraria Meynet ricorre ad un classico espediente del giallo classico,ovvero al duo degli investigatori.Colburn è il detective professionista,bravo,perspicace, con un alto concetto di se stesso,insomma con tutti i cliché di queste figure, del resto è molto esplicito il riferimento alla figura di Poirot.
Lo affianca Smiley Grant,certo la spalla,ma meno convenzionale, Smiley è un tipo che prende iniziative, ha delle idee,indaga per conto suo,non vive solo per l’indagine,anche a bordo cerca di fare la sua vita.Ovvio che sia Colburn a tirare le file, è lui “il cervello”ma come coppia può funzionare, ha una sua autonomia.
Meynet ha uno stile scorrevole, forse troppo elementare e schematico,lui cerca apertamente di fornire una sana occasione di evasione, ma è padrone della trama,sa attrarre il lettore.
Oggi a parlare di lettura di “evasione”non vorremmo che qualcuno si scandalizzasse, siamo nell’era delle storie nere,maledette, dei gialli storici, dei gialli sociali, dei gialli che ripercorrono
momenti importanti della via del Paese, ma non per questo dobbiamo meravigliarci se qualcuno ha il coraggio di confezionare una storia “vecchi tempi”,di stampo classico,con l’investigatore che con il ragionamento smaschera gli assassini.Meynet non ha avuto paura di misurarsi con i “mostri-classici”e va apprezzato pure per questo.
Il merito di questo giallo è di riportarci indietro nel tempo come stile di narrazione, anche perché il nostro autore sa ben architettare la sua trama e anche il finale è meno scontato del previsto.
GIUSEPPE PREVITI