UNO DEI PADRI DEL GIALLO ITALIANO MODERNO: AUGUSTO DE ANGELIS- IN LIBRERIA 4 SUOI ROMANZI
15 Maggio 2015” IO LA TROVERO’ ” di ROMANO DE MARCO- FELTRINELLI/NOIR
30 Giugno 2015Una iniziativa editoriale ripropone un’altra serie di 30 romanzi con protagonista il commissario Maigret, che troverete da questa settimana sino a fine dicembre.
Goerges Simenon riportava fedelmente nei vari romanzi il pensiero del suo commissario. In Maigret a New York il commissario dice ” I fatti possono concedersi
il lusso di essere- o di sembrare- complicati. Gli uomini, invece, sono sempre più semplici di quanto ci si immagini.”. E del resto il primo uomo semplice era lui, un
uomo alla buona. ” trés ordinaire “. Di età indefinita, o per lo meno per lui il tempo non è quasi passato, nella prima inchiesta, Pietr il Lettone, ha 45 anni, nell’ultimo
Maigret e il signor Charles, ne ha 53, ma tra i due romanzi sono passati 41 anni. Ama la buona tavola, specie i piatti popolari, allo champagne preferisce la birra fresca.
Alto un metro e ottanta, pesa cento chili, la faccia è bella piena. Ha una struttura massiccia, d’inverno indossa un cappotto massiccio dal colletto di velluto, nei primi
romanzi porta la bombetta. Porta anche le bretelle, non è un elegantone. Raramente porta la pistola, in compenso usa semnpre la pipa, ama canninare, evita quando
può la macchina di servizio, preferisce andare a piedi, o prende l’autobus per stare sulla pedana e godersi il passeggio. Va al cinema con la moglie, ma predilige i film
comici.
Era nato in campagna, il padre era intendente al castello, lui studia medicina ma la morte prematura del padre gli fa abbandonare gli studi e entrare in polizia. In una
delle sue inchieste, Maigret e il caso Saint-Fiacre, tornerà appunto al castello e per lui sarà un tuffo nel passato. In polizia passerà per vari servizi, per poi divenire
il commissario capo della polizia giudiziaria al Quai des Orfevres. Il suo personaggio è ormai molto caratterizzato: calmo per natura ma guai alla sua ira; celebri i suoi
interrogatori, specie notturni, con profusione di panini e birra; la sua aria apparentemente ottusa quando è alle prese con un caso; il suo malumore quando gli chiedono
quale sia il suo metodo d’indagine: ” Io non nessun metodo…Io non penso mai “.
Sua fedele compagna è la moglie, Louise, che lui chiama “Signora Maigret”. Lei lo accoglie sempre con un bacio, gli cucina sempre piatti invitanti, non hanno figli, vivono nel Boulevard Richard-Lenoir, una casa senza sfarzi particolari, da piccolo-borghesi.
Insomma , a onta della professione che gli ha dato, Simenon che era un personaggio assai vulcanico, lo ha costruito come la sua antitesi. Su una cosa però Simenon è
sempre stato molto chiaro: “A Maigret di veramente mio ho dato una regola fondamentale della mia vita: comprendere e non giudicare, perché ci sono soltanto vitti-
me e non colpevoli”.
Concetti che valgono sempre nel tempo, evidentemente, che hanno creato quei personaggi che definire ” di carta” è ormai riduttivo, e che quindi riincontriamo
sempre volentieri.
GIUSEPPE PREVITI