IL FILM DEL GIORNO: IL PADRINO
15 Marzo 2015” IL MAZZIERE DI ELUSEI ” DI RENZO BERTI- ISTOS EDIZIONI
17 Marzo 2015SACCO E VANZETTI: il 16 marzo 1971 esce il film Sacco e Vanzetti diretto da Giuliano Montaldo e interpretato da Gian Maria Volonté (Vanzetti) e da Riccardo
Cucciolla (Sacco) che vinse il premio come miglior attore al 24°Festival di Cannes. La colonna sonora era di Ennio Moricone.
La pellicola narra la vicneda di due anrachici italiani emigrati negli Stati Uniti agli inizi del Novecento. Eravamo nel 192o, quando a seguito di un attentato dinami-
tardo, ne vennero accusati gli anarchici e furono fermati molti italiani. Sacco e Vanzetti vennero arrestati con l’accusa di rapina a mano armata e omicidio, dal
processo emerse la loro inizia ma la voltà politica di dare una lezione portò alla condanna a morte dei due anarchici. Inutili furono i tentativi di salvarli, a Vanzetti
non fu neppure sufficiente avanzare domanda di grazia, mentre Sacco ribadì sino all’ultimo la propria inncenza. Furono giustiziati sulla sedia elettrica.
Il film contribuì alla riabilitazione storica e morale dei due condannati, il 23 agosto 1977, a 5o anni dalla loro esecuzione,il governatore del Massaachusset Michael
Dukakis riconobbe laloro innocenza e il dolo dei magistrati.
Montaldo dichiarò di essersi ispirato allo spettacolo teatrale sullo stesso tema scritto da Roli e Vincenzoni con regia di Giancarlo Sbragia. Sempre per questo film
Rosanna Fralello, che interpretava il ruolo della m,elloglie di Sacco, ottenne il Nastro d’Argento.
Un’ultima curiosità, nel film l’ultima battuta di Vanzetti prima di sedersi sulla sedia elettrica recita “Viva l’anarchia”, nell’edizione che circola in cassetta è stata
tagliata, sembra su input Rai, pur se seguendo il labiale di Volontè si capisce cosa dice.
L’AFFARE MORO: il 16 marzo 1978 le Brigate Rosse rapiscono a Roma l’0norevole Aldo Moro, trucidando i cinque uomini della scorta. Dopo una prigionia durata
cinquantacinque giorni Moro verrà ucciso dai terroristi e il suo corpo verrà fatto ritrovare il 9 maggio nel baule di un’auto parcheggiata a Roma in via Caetani.
GIUSEPPE PREVITI