” IL SIGILLO DELLE CENTO CHIAVI” di DANIELA TRESCONI- PANESI EDIZIONI- 14-06-2020
14 Giugno 2020” IL CACCIATORE DI ANIME” di ROMANO DE MARCO – PIEMME- 19.06.2020
19 Giugno 2020Questo romanzo appartiene al periodo americano di Georges Simenon, fu scritto nel 1948 e pubblicato l’anno seguente. Ne fu anche tratto un film con Joseph Cotten e Van
Johnson. Si dice che Simenon fosse rimasto particolarmente colpito dalla morte del fratello che si era arruolato nella Legione straniera cambiando così anche nome ed evitando
perciò di compromettere il celebre fratello. Christian Simenon aveva collaborato con le SS in un eccidio ed era stato condannato a morte in contumacia. Morì a Tonchino a le
madre non perdonò mai a Georges di averlo spinto ad arruolarsi nella Legione.
Simenon scrisse allora i suoi romanzi più neri e più duri, La neve era sporca e Il fondo della bottiglia. In quest’ultimo conosciamo uno stimato avvocato che partendo dai
gradini più bassi ha conquistato una posizione di prestigio tra i notabili di Nogales, una cittadina ai confini tra gli Stati Uniti e il Messico.. Ma per P.M., l’avvocato, la situazione
precipita quando in una notte di tempesta gli si presenta il fratello minore, evaso da un penitenziario dove era detenuto per tentato omicidio. gli chiede aiuto perchè vuole passare la frontiera per raggiungere la famiglia. Il fratello è sempre stato un’anima debole, un irrequieto, mai contento, poco fortunato pur se di parola facile e dotato di un peri-
coloso potere seduttivo. L’arrivo del fratello è come una bomba che scoppi nel mondo chiuso e classista dei ricchi proprietari di ranch, alla fine si arriverà a un’autentica caccia
all’uomo mentre tra i fratelli che bevono in continuazione esplodono rancori antichi e sensi di colpa finisce a scazzottate.
Georges Simenon scrisse Il fondo della bottiglia nel 1948, qualcuno ha visto quest’opera come una sorta di riparazione verso il fratello Christian che avendo collaborato
con le SS era stato condannato a morte e che Georges aveva spinto ad arruolarsi nella Legione straniera dove poi morì. E questo la madre non lo perdonò mai a Georges.
Anche ne Il fondo della bottiglia c’è la storia di due fratelli P.M. e Donald, con sullo sfondo la sorella Emily, che però aveva sempre mantenuto e aiutato il fratello minore che
poi era incappato in una brutta storia che lo aveva fatto chiudere in prigione. Da qui riesce a evadere e quando P.M. se lo vede all’improvviso davanti pensa che sa ben poco di lui.
La sorella,no, l’aveva sempre aiutato, forse aveva finito per dargli tutti i suoi risparmi. Lui era uno di quelli che si facevano sempre ben volere parlando della propria sfortuna e
della propria onestà, e così tutti finivano per credergli.
Come avrete intuito è un Simenon senza Maigret, questo è uno dei Simenon più neri e più foschi tra i suoi romanzi “duri”. Questi romanzi c.d.”seri” lo vedono affrontare argo-
menti più profondi, si entra nei sentimenti, qui ci potrebbe essere la componente personale, e infatti all’inizio del romanzo è posta l’avvertenza ” I personaggi e gli eventi sono
puramente immaginari….”quasi a mettere le mani avanti. Qui si entra sin dalle prime pagine in un ambiente livido, chiuso in se stesso, uomini che bevono e si sbronzano in
una….immaginaria fuga del sabato sera. Siamo vicini ai confini con il Messico, P.M.il nostro protagonista è un avvocato di successo, nel sabato sera che si è recato al saloon
whisky a garganella, tanti cow-boy, molti sono già sbronzi. Fuori piove a dirotti, il fiume che demarca i confini è al massimo della piena. P.M.torna a casa un po’brillo, ma che
c’entra !, lui si considera una persona onesta e scrupolosa, che diamine, ogni tanto si può anche trasgredire, ma mentre sta per entrare una voce nel buio chiama “Pat”, è il suo
vero nome, che nessuno usa mai. E nel buio della notte compare il fratello, è evaso di prigione, vuole essere aiutato a passare il confine, dove lo attendono moglie e figli, ma il
maltempo costringe P.M. a ospitarlo in casa, dove nel frattempo sono arrivati tutti gli amici del posto. Questa convivenza forzata farà esplodere il dramma.
Potremmo definire questo romanzo una tragedia,un dramma, certo che è anche un romanzo-western, un genere ,purtroppo quasi scomparso, in cui il nostro grande autore si è
voluto cimentare. L’ambiente dei ranch, i cowboy, i ricchi proprietari, gente apparentemente felice, ma lo loro vita è monotona, soldi, bestiame, qualche amore, molto bere, il
tempo. Un’ambientazione tipicamente yankee, non stupisce la tendenza a farsi giustizia da soli, una volta accertato che il…corpo estraneo va eliminato.
Sono quindi pronti alla caccia all’uomo e al linciaggio.Simenon ha composto un dramma particolare, due fratelli agli antipodi, un rispettabile avvocato e un poco di buono patentato. Qui potremmo anche tornare al dramma personale dell’autore ma meglio ancora a un interrogativo di fondo: le colpe di un fratello possono ricadere sull’altro fra-
tello ? Caino e Abele è una storia che ci è familiare dai tempi dei tempi,. la resa dei conti finisce sempre con l’essere inevitabile, quindi sta a vedere chi dei due si sacrificherà,
anche se normalmente tocca sempre al buono sacrificarsi. Ma poi c’è un altro interrogativo, ci sono poi effettivamente dei buoni e dei cattivi, o la distinzione è più teorica che§
altro.
Questa storia si chiude con i due fratelli che cavalcano verso il fiume in piena, peccato manchi un Maigret a ripristinare l’ordine….
GIUSEPPE PREVITI