SCRITTORI CHE NON PASSANO MAI DI MODA. IAN RANKIN
19 Settembre 2014II Personaggio del giorno:Marcello Mastroianni
28 Settembre 2014Se la letteratura gialla è anche un genere, a sua volta al suo interno può comprendere varie facce. Intanto ci si può interessare, fatto salvo il procesdeduttivo-investigativo che ne è all’origine, al fatto che il romanzo giallo di cui ci interessiamo in quel momento se è stato scritto riferendosi all’età contemporanea o a un altro periodo temporale.
La definizione di ” Giallo storico” è abbastanza recente, e spazia assai nel tempo, dall’Antica Roma al Medioevo, dal Risorgimento alla Grecia Antica, all’Italia Rinascimentale.
Sovente gli scrittori fanno ricorso a personaggi famosi e realmente esistiti per affidare loro il ruolo del detective, da Aristotile a Pico della Mirandola, da Archimede a
Dante Alighieri a NiccolòMacchiavelli.
Tra gli autori possiamo ricordare Margaret Doody, Ellis Peters, i nostri Daniela Comastri Montanari, Giulio Leoni, Leonardo Gori, Massimo Petroselli, Enrico Solito. Riccardo
Parigi e Massimo Sozzi e tanti altri ancora.
Ma bisognerebbe anche intendersi sul concetto di Storia, il commissario Bordelli di Marco Vichi che di anno in anno ci ha portato dalla Firenze del dopoguerra a quella degli
anni sessanta dell’alluvione non fa forse storia ? Come del resto i gialli di Philipp Kerr ambientati nella Berlino nazista, o quelli di Carlo Lucarelli ambientati in epoca fascsta,
o quelli di Ben Pastor con il suo investigatore Martin Bora.
Pur essendo dell’idea che anche con il giallo storico lo scrittore può ben riferirsi all’attualità di tutti i giorni possiamo comunque sottolineare varie maniere di approcciarsi
alla materia.
Giallo storico può voler dire legarsi a zone e periodi del nostro passat0. Ad esempio l’Antico Egitto ha interssato lo scrittore britannico Paul Doherty che ha creato la serie
del giudice Amerotke ambientata nel xv secolo a.C., pubblicando vari romanzi a cavallo degli anni duemila. Ma anche la celebre Agatha Christie, che del resto era moglie
di un archeologo, nel 1945 ambientò un giallo nell’antico Egitto “C’era una volta “(1945), ambientandolo nella Tebe del 2000 a.C.
Sull’antica Grecia celebri sono i romanzi di Margaret Doody con il grande filosofo Aristotile nei panni del risolutore di misteri. Due scrittori italiani. Luciano Bellé
e Annalisa Stancanelli si affidano come investigatori nei loro gialli al filosofo sofista Melanolykos e ad Archimede.
Sull’antica Roma tra gli italiani ricordiamo Gino Abitino e Luigi Calcerano ma la più affermata scrittrice di questo filone è Danila Comastri Montanari con il nobile senatore
Publio Stazio nei panni dell’investigatore, siamo nella Roma del 1°secolo d.C. ai tempi dell’imperatore Claudio I. La serie è iniziata con Mors tua nel 1990 per proseguire
con una lunga serie di romanzi praticamente sino ai giorni nostri.
E ancora gialli storici suRoma, Pompei dovuti a Nino Marino, Luigi de Pascalis, Ben Pastor.
Sempre riferendosi all’antichità va ricordato l’olandese Robert von Gulik che ci fa conoscere molti aspetti dell’antica Cina grazie all’inchieste del magistrato Dee.
Anche sull’età medievale si sono sbizzarriti in molti, ad esempio Giulio Leoni che ha creato un ” Dante Alighieri investigatore”, che si sbizzarisce nel ‘300 su complotti
e delitti all’interno della città. Altro fiorentino che si è occupato di giallo e storia è Leonardo Gori, con un Macchiavelli insolito.
Un grande della letteratura, Umberto Eco, si è fatto attrarre dalla letteratura gialla,con il celebratissimo ” In nome della rosa “( 198o) ambientato nel 13oo, tutto
ruota intorno alla missione del monaco francescano Guglielmo di Baskerville.
Sulla Roma papalina ecco i gialli di Massimo Petroselli e Enrico Solito, sulla Toscana del Granduca si sono cimentati Riccardo Parigi e Massimo Sozzi. Venendo
all’ Ottocento Luca Masali vara una inedita coppia di investigatori Emilio Salgari e Cesare Lombroso, Corrado Augias si trasferisce nella Vienna imperiale,
Giulio Leoni abbandona….Dante per gialli ambientati nella Roma futurista.
Una ultima osservazione, anche occuparsi di Storia non è sempre semplice, Rita Monaldi e Francesco Sorti stanno curando una serie su un personaggio controverso,
l’abate e musico Atto Melani, vissuto nel 18° secolo, probabilmente anche un agente segreto. Ebbene questa serie ha provocato….malumori, in Italia è praticamente
introvabile e per lo più non tradotta.
Ma allora cosa è veramente il ” Giallo storico ” ? Il Giallo in generale è una forma di scrittura che se da una parte vuole garantire la tensione e l’interesse del lettore
(la c.d.suspense) dall’altra è molto usato come chiave di lettura di vicende storiche, sociali, esistenziali sviluppando trame che vogliono rispondere anche a determinati dubbi o interrogativi. Opere quindi affatto astratte o remote ma vicine a noi come linguaggio e modo di esprimersi, e non preoccupate come tanti media di dover difendere
tesi di comodo. Tantissimi scrittori da Macchiavelli a Guccini, da Fogli a Varesi, da Camilleri a Vichi e a tanti altri ancora hanno riscoperto il gusto del narrare con
storie che, accanto alla struttura propriamente gialla, cercano anche di raccontare cosa è avvenuto nel Paese, non importa se lo fanno occupandosi dell’oggi o dei
tempi passati.
La presenza della storia è quindi tipica nel giallo italiano che è un giallo di denuncia. Accanto a quella che è la ” storia ufficiale” esiste allora un’altra storia che non
corrisponderà all’altra, ma serve a smascherare quanto di falso ci vien fatto credere.Intendiamoci, non è che il giallista si sia sostituito o intenda sostituire la storico,
semplicemente può formulare ipotesi , nuove soluzioni, altre interpretazioni che possono mettere in dubbio o correggere le versioni ufficiali.
Camilleri evidenzia nelle sue storie ottocentesche quanto non ci è stato rivelato negli atti uffciali, mentre Lucarelli con il personaggio del commissario De Luca riesce
a farci rivivere quel clima di tensione, di paura e di oppressione che esisteva ai tempi del fascismo e della resistenza.
Certamente chi scrive gialli storici deve ben ponderare il suo giudizio, non deve fare ideologia, ma alla fin fine che cosa meglio di una indagine per studiare un
evento ? Chi indaga su un delitto ha una sorta di puzzle da ricostruire, ma questo vale anche per comprendere e spiegare un qualunque fatto avvenuto nella realt.
Il Giallo ha un suo rigore logico, un suo processo investigativo, indiziario, un suo percorso deduttivo e induttivo, un suo porsi delle domande a cui, analizzando
i vari elementi, si cercano di dare delle risposte. Ed ecco allora che il giallo storico oltre a una funzione di mero divertimento o di soddisfazione per la ricostruzione
di un periodo può essere il mezzo ideale per ricostruire qualsiasi realtà, anche quella storica.
GIUSEPPE PREVITI