“COMA” DI DIVIER NELLI-GALLUCCI EDITORE
31 Ottobre 2014POIROT
15 Dicembre 2014Qualche settimana fa abbiamo parlato del giallo italiano sulla scia di una polemica…si fa per dire, innestata da certe dichiarazioni sulla cattiva
accoglienza degli autori italiani da parte del pubblico dei lettori.Nnoi eravamo e siamo contrari a questa affermazione, a nostra avevamo rilan-
ciato dicendo che non è vero che il lettore di gialli rifiuta gli autori italiani, semplicemente spesso non sa neppure che esistono, perché nessuno
fa niente per farli conoscere, case editrici, librerie, stampa , etc.etc.
La riprova se vogliamo l’abbiamo questa settimana. In un ampio articolo il Corriere Fiorentino da notizia del prossimo Pisa Book Festival rile-
vando il boom dei romanzi noir e parlando di una sorta di Compagnia del Giallo operante in Toscana. Intanto mette ai primi posti delle vendite
tra i giallisti toscani Marco Vichi, Marco Malvaldi e l’esordiente Filippo Bologna che con I morti non hanno paura fa fatto subito centro.
Poi Ranieri Polese cita Leonardo Gori ( in prossima uscita con Arcieri), Mario Spezi, Enzo Fileno Carabba e Francesco Recami. Dopodiché non
vengono fatti altri nomi.
Su questo torneremo in seguito, annotiamo invece alcune altre osservazioni. Malvaldi dice che sono tanti i toscani che scrivono gialli, e questo
almeno ci conforta, anche se poi lui parla più di una coincidenza che di un vero gruppo, caso mai dice la che la Toscana è particolarmente adatta
al giallo, perché la Toscana e le sue città sono entità provinciali e la provincia ben si adatta a questo genere, per il thriller ci vuole la grande città.
Anche Vichi non vuole sentire parlare di scuola di giallo toscana, ognuno scrive per proprio conto, la natura individualista dei toscani si riflette
anche in questo campo.
Chiaramente Vichi e Malvaldi hanno saputo andare oltre la semplice trama, hanno creato l’uno con Bordelli, l’altro con i vecchietti del Bar Lume
delle situazioni legate a persone, ricordi, memorie, modi di vivere che hanno conquistato il favore dei lettori.
Detto questo,e dato a Cesare quel che è di Cesare, ci sembra però abbastanza riduttiva la scelta fatta sui nomi degli autori, quelli citati sono
certamente tra i più affermati, alcuni notissimi su scala nazionale, ma siamo sicuri che il giallo toscano è soltanto questo ?
Nel prossimo mese di febbraio in occasione della quinta edizione del Festival del Giallo di Pistoia, 6,7,8 febbraio 2015 (un Festival del Giallo è
sempre una occasione importante per la città e la Regione che lo ospita e alle spalle presuppone un interesse per il giallo non solo da parte di
chi fa lo scrittore ma anche di chi segue il genere come appassionato, come esperto, come addetto ai lavori, e quindi anche di questo andrebbe
tenuto conto nel tracciare i bilanci) dedicato ad Agatha Christie ma anche alla provincia criminale e ai suoi investigatori. Ebbene con la regia
di Graziano Braschi riproporremo un incontro-dibattito che lui aveva organizzato nell’ambito del Festival noir di Courmayeur agli inizi degli
anni duemila: la letteratura gialla in Toscana. Ci saranno oltre i citati Vichi e Gori altri autori toscani , alcuni presenti anche a Courmayeur,
quali Giampaolo Simi, la coppia Riccardo Parigi e Massimo Sozzi, Enrico Solito e altri ancora.
Il giallo toscano si è mosso con un certo ritardo se guardiamo altre zone d’Italia, c’è un bellissimo saggio di Massimo Carloni di qualche anno fa ma
sempre reale che considerava il giallo italiano da suddividersi per aree geografiche, ogni regione aveva i suoi giallisti, ma mai parlare di scuola,
forse solo a Bologna si è parlato di scuola. Si potrebbe quasi dire che sino agli anni settanta il giallo toscano è pressoché inesistente, sarà Alberto
Eva, fiorentino, ad aggiudicarsi fine anni settanta il Gran Premio del Giallo di Cattolica, poi per premi veramente importanti a livello nazionale si
deve andare alla Scerbanenco del 2005 e del 2009 per vedere vincitori Loenardo Gori e Marco Vichi.
Ma i premi sono una cosa, la produzione letteraria un’altra: inizio anni novanta e anni a seguire la Toscana esplode, se è vero quello che è stato
detto prima che questa è più una regione da gialli che da thriller, manca la metropoli del resto con tutto il bene e il male che si porta dietro, è
anche vero che piano piano anche la Toscana non è più una regione idilliaca, se si seguono le relazioni dei Procuratori Generali della Repubblica
vediamo che tra fine secolo scorso e gli anni nostri è costante la crescita di allarme, e sul fronte della criminalità e sul fronte dei delitti.
La Toscana ha avuto purtroppo il Mostro di Firenze, e su questa orrenda storia hanno scritto in tanti. Poi ci sono due vere cittadine di provincia,
ma anche rinomati centri turistici, quali Montecatini e Viareggio che sono state per varianni al centro dell’attenzione degli scrittori, location ideali
per ambientarvi dei gialli.
Io ritengo che se si vuole parlare dì un movimento di giallisti toscani ne dobbiamo citare una bella fetta, scuola fiorentina o toscana no, ma un gruppo
assai folto di autori che hanno contribuito a dare una identità al giallo toscano, la star, se c’è, ben venga, ma vive di luce propria, il gruppo se c’è
da ben maggior consistenza al fenomeno.
Vorremmo ricordare i compianti Linda De Martino e Roberto Santini, ma vogliamo citare altri scrittori toscani: Michele Giuttari, assai affermato
anche all’estero, Divier Nelli, proprio questi giorni in libreria, Lucia Bruni, Laura Vignali, Stelvio Mestrovic, Oscar Montani, Marco Innocenti,
Andrea Gamannossi, GiacomoAloigi, Simone Togneri, Sergio Calamandrei, Riccardo Cardellicchio, Gian Luca Martinelli e tanti altri ancora.
Se il giallo, il noir in Toscana vanno forte è perché il ” gruppo” c’è, sarebbe quindi più giusto non limitarsi ai grossi nomi che tra l’altro non hanno
bisogno di pubblicità. Il discorso è sempre lo stesso, diamo anche agli autori italiani la giusta visibilità ma a tutti, poi i lettori faranno le lor scelte,
ma non parliamo di boom del giallo in Toscana limitandosi a pochi nomi, tutti hanno contribuito a renderlo appetibile e allora diciamolo!
GIUSEPPE PREVITI