“L’IMPRESARIO DELLE SMIRNE ” DI CARLO GOLDONI
3 Marzo 2013” IL LATO POSITIVO “- DI DAVID O.RUSSELL
14 Marzo 2013Cast: James Franco Mila Kunis Rachel Weisz Michelle Williams Zach Braff
Frank L.Baum era uno scrittore americano che nel primo ventennio del 19oo scrisse quattordici libri per bambini ambientandoli in un regno immaginario quello di Oz.
E proprio da un suo romanzo fu tratto quel celebre film dal titolo Il mago di Oz, girato nel 1939, che rivelò Judy Garland.
Sam Raimi invece in questo suo remake del personaggio non si riferisce a questo romanziere, si affida a un soggetto originale, una sceneggiatura che ci fa vedere come è
nato il personaggio di questo mago, inizialmente presentato come un imbroglione. Infatti Oscar Oz è uno pseudo-mago, lavora in un circo scalcinato che si esibisce nelle fiere
e la cui principale attività è l’amoreggiare, il che lo costringe a fughe precipitose da mariti infuriati. L’ultima fuga la compie addirittura in mongolfiera ma incappa in un autentico
tornado che lo trascina nel fantastico mondo di Oz.
Conosce Theodora una strega molto bella, che crede che Oscar sia il mago che secondo un’antica profezia deve diventare il re del paese e quindi il possessore di favolose ricchezze. Il
tutto a condizione che elimini una strega cattiva. Il nostro avido pseudo mago accetta anche perché attratto dalla ragazza. Ma nel regno le streghe sono tre. Theodora ha due sorelle,
Evanora la malvagia e Glinda la buona. Sul fatto poi di chi sia veramente buona o cattiva si potrebbe discutere, comunque se Glinda mette avanti a tutto il benessere e l salvezza di Oz e dei suoi pacifici abitanti, Theodora ingannata e istigata dalla perfida Evanora, anche perché gelosa del mago, diventa la più malvagia di tutte, assumendo le sembianze usuali della strega e
cavalcando senza posa la scopa.
Dietro un’apparenza disincantata e cinica Oscar è più buono di quel che sembri e quindi si schiera a fianco della strega buona e del suo popolo di nani, agricoltori, commercianti, artigiani.
Ci sarà da fronteggiare l’assalto delle truppe delle “sorellacce”, un esercito di babbuini alati e di soldati di mestiere,fortificati dalla magia nera. Per sconfiggerla Oscar le oppone un’altra
magia quella del cinema. Fa costruire uno strano dispositivo, il “prassinoscopio” (questo termine è stato considerato non rispondente da molti commentatoti) che è un dispositivo
ottico che precede i fratelli Lumière e il loro modo di fare il cinema e che consente la proiezione nel cielo dell’immagine in proporzioni gigantesche di Oz che ora davvero appare
quello imponente e insuperabile della profezia.
Sam Raimi , valente cinefilo, direttore di grandi produzioni come la serie La casa e Spider man, riesce a valorizzare benissimo questa accoppiata cinema-magia, certamente viene
a mente l’Hugo Cabret di Scorsese ma lì l’incantesimo della formula cinema-magia raggiunge livelli poetici, qui le risultanze sono diverse. Grandi effetti, sfruttamento delle tecniche
cinematografiche, stupende scene come per i fuochi d’artificio o nella violenta battaglia finale tra le streghe, ma sempre nei limiti di una favola per bambini (ma anche per grandi…)come
è nella tradizione delle produzioni Disney.
Raimi è comunque regista esperto e padrone del mestiere, l’occasione di piacere ai cinefili era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Vari quindi i riferimenti al film che Vicotor Fleming
girò nel 1939, dalla strada di mattoni gialli alla trasformazione di Theodora, una volta mangiata la mela, in una brutta strega dal cappellaccio, il naso adunco e la scopa…d’ordinanza.
Mancano semmai le belle musiche a partire dall’indimenticabile Over the rainbow che tanta parte ebbero nel successo della pellicola. Un’altra differenza con il film di Fleming è che
in esso all’eroina si accompagnavano lo Spaventapasseri, L’Uomo di latta e il Leone codardo, qui l’eroe è un uomo, e a lui si uniranno una scimmia alata e una bambolina di porcellana.
Nei panni del Mago un eccellente James Franco che passa dall’antipatia al candore al riscatto , ma tutti attori, veri e…virtuali contribuiscono al successo del film.
GIUSEPPE PREVITI