“L’EMOZIONE DELLE STAGIONI”DI IGINO CANESTRI-DEL BUCCHIA EDITORE
24 Aprile 2011“SANGUE DI ROSE”- 3 NOIR E 13 RICETTE A BASE DI FIORI- DI ANDREA GAMANNOSSI-MAURO PAGLIAI EDITORE
16 Maggio 2011Venezia è sconvolta dal ritrovamento nelle acque di Piazza San Marco dei cadaveri di tre bambini crocifissi e dell’omicidio viene ingiustamente accusato un anziano ebreo.Il figlio si precipita a Bologna per chiedere l’aiuto di Mondino de’Liuzzi, il medico anatomista che abbiamo già conosciuto nei precedenti libri di Alfredo Colitto.
Intanto l’accusato si toglie la vita in carcere lasciando una frase misteriosa scritta con il proprio sangue sul muro. Ma perchè era stato accusato?E cosa voleva dire con quella frase?
Questi sono i misteri su cui Mondino si troverà ad indagare appena giunto a Venezia, dove dovrà anche fronteggiare l’ostilità del nobile veneziano che ha fatto arrestare l’ebreo.Inoltre anche i rapporti con Adia la donna che ha amato e forse ama ancora e che ritrova a Venezia risultano abbastanzxa complicati, nè un aiuto maggiore gli viene dall’amico Gerardo, l’ex-templare-alle prese con una missione altrettanto difficile e pericolosa.
Intrighi,omicidi,agguati, Mondino alle prese con chi detiene il potere,una missione veramente difficile da portare a termine in questo “Libro dell’Angelo“. Un romanzo storico pieno di fatti e di sorprese, Colitto cambia l’ambientazione, non più Bologna, siamo a Venezia, Mondino qui non è conosciuto, non ha appoggi, subito si mette contro il potere e deve nascondersi per sfuggire ad un provvedimento di espulsione. Ma de’Luizzi non è certo il tipo che si arrende e quindi prosegue la sua indagine.
A Venezia ha ritrovato Adia Bintaba, un tempo da lui molto amata, la donna è molto malata per attacchi di malaria, Mondinoi che l’ama ancora cercherà di curarla e lei l’aiuterà come può. Arriva a Venezia anche Gerardo, che tanto aiuto aveva dato al medico bolognese nelle precedenti inchieste.Ma Gerardo deve proteggere Pietro da Bologaa. l’ex-avvocato dei templari, che possiede una mappa misteriosa che gli uomini del re di Francia vogliono a tutti i costi. E infine giungerà a Venezia,rosa dalla gelosia,pure la fidanzata di Mondino, la giovane e determinata Mina.
Come si vede l’autore è abile nel mettere molta carne al fuoco, intrecciando le varie storie, mai facendo venier meno la suspense e l’interesse del lettore. Ci mostra anche una Venezia meno scontata,passando dalle ricche case dei nobili ai luoghi più popolari e più umili dove i n ostri fuggitivi troveranno spesso rifugio.
Come sua abitudine Colitto sa dare sempre giusto rilievo ai vari personaggi, n on trascurando neppure i c.d.”minori”, attribuendo ad ognuno una funzione peculiare nello svolgersi del racconto. E ovviamente di aventura in avventura si delinenano anche maggiormente i caratteri dei protagonisti, gli stessi Mondinoie Gerardo sembrano acquisire una maturazione psicologica più marcata che nei precedenti episodi.
Da evidenziare anche come le donne di questa vicenda appaiono sempre tratteggiate con caratteri assai forti, non esitando ad agire al di là delle convenzioni, affrontando pericoli e prove difficili.
Questo romanzo appare qualcosa più di un thriller, certamente è ricco di colpi di scena, ma l’autore si serve della chiave del giallo storico per descriversi la Venezia del 14°secolo, facendoci anche “entrare”nella sua organizzazione politica.Quindi un intreccio ricco sì di avventure,segreti,azioni, ma il tutto inserito nella cornica storica della Venezia del tempo. E così sarà facile per il lettore farsi conquistare dai misteri di cui è infarcita la storia, il tutto raccontato con stile scorrevole,mai saccente, che anzi fa venir ancor più voglia di vedere conclusa la storia.
E giusto spazio sa dare l’autore anche all’amore: Mondino un tempo ha molto amato Ania, ora ama ed è promesso sposo di Mina, una giovane bolognese. Due figure femminili energiche, certo diverse per condizioni di nascita e di rango, ma entgrambe sono abituare a lottare e a battersi per affermare il loro amore, e per difenderlo quando la situazione lo richiederà.
Se nei precedenti romanzi Bologna era l’altra “protagonista”, qui invece abbiamo una Venezia dove come sempre l’acqua ha una funzione preponderante, con i suoi numerosi canali,la nebbia fitta, le imbarcazioni che solcano le acque.Ma l’autore ci fa pure vedere la vita di tutti i giorni, passando dai nobili ai potenti ai più povero, insomma uno spaccato di vita veneziana a tutto tondo.
Tra i meriti del nostro è quello di evitare sempre pedanteria e saccenteria, la ricostruzione storica è affrontata con scioltezza di narrazione e un ‘abilità quasi “cronachistica” nel condurci tra le varie vicende. In un romanzo così ricco di vicende e fatti è avidente che alla lunga l’autore deve fare delle scelte, ma poi è la stira stessa nel suo dipanarsi che probabilmnte condice a privilegiare una via piuttosto che un’altra.
Una annotazione conclusiva. Oggi si fa a gara a definire e etichettare un libro, e Colitto forse vuole…aiutare questi “etichettatori”di professione dicendo che lui scrive “romanzi popolari“. Cosa significa “romanzo popolare”?Un libro forse rivolto a tutti, al popolo “colto e non colto”, nel senso non che sia sottoaccultutato, ma che può rivolgersi a vasti gruppi di lettura. Questo “Libro dell’Angelo“è certamente un testo dove si intrecciano trame popolari condite con il sapore del giallo, e che quindi fanno la passione di quei lettori in cerca di svago ed evasione. Ma Alfredo Colitto ha uno stile narrativo assai prezioso,anche raffinato, che ci fa rivivere a meraviglia i dialoghi di quei tempi lontani oltre tutto riguardanti per lo più personaggi nobili e colti, dal parlare forbito. Poi cura con molta accuratezza la ricostruzione storica di Venezia, da vari punti di vista,tipografici,ambientali,politico-sociali, di vestiario.
Un romanzo che se certamente è un thriller storico,come del resto le precedenti avventure di Mondino, è anche un esempio di ricerca assai approfondita e accurata che non può non impreziosire la lettura.
Un’opera complessa, lo abbiamo voluto evidenziare, perchè spesso si ha la tendenza a risolvere il tutto con una facile definizione che contenta tutti, del resto Piemme in copertina de “Il libro dell’Angelo”indica “thriller storico”. per carità niente da obbiettare, ma riconosciamo all’autore il gran lavoro che sta dietrto ad opere di questo genere.
GIUSEPPE PREVITI