” LA SINAGOGA DEGLI ZINGARI” DI BEN PASTOR- SELLERIO – O2-O2-2022
2 Febbraio 2022” NEL TEMPO SBAGLIATO” DI BRUNO MORCHIO- GARZANTI- 12.O2.2022
12 Febbraio 2022Lorenzo Padovani, un giovane laureato, di famiglia agiata e di grande prospettive con il suo curriculum di grande rilievo e quindi di grandi prospettive, viene
chiamato a un incarico di grande prestigio presso il prestigioso Liceo Modigliani, una scuola privata in cui si formerà la futura classe dirigente del Paese, insomma chi frequenta questa scuola riceverà tutto il meglio possibile.
Ma dietro la facciata di questa apparentemente perfetta istituzione c’è ben poco. Tra i ragazzi c’è il fenomeno del bullismo, ci sono vessazioni ai danni dei più deboli, i problemi dei ragazzi non vengono minimamente considerato, i professori sono tutti degli arrivisti, non si vogliono grane, il peso del ragazzo è rapportato al conto in banca del padre, questo del resto è il motto di chi dirige la scuola e tutti vi si devono adeguare.
Una studentessa si suicida, il corpo docente si trincera dietro il rifiuto di considerare un qualchecosa che possa nuocere al buon nome della scuola. Sarà il giovane Padovani a sfidare tutto e tutti in cerca della verità, e questo gli costerà l’ostracismo di tutti, addirittura arriverà a rischiare la vita, se vorrà arrivare alla verità.
Una storia affatto banale e ben scritta è questa che ci presenta ALESSANDRO BERSELLI in IL LICEO. Una storia scritta in tempo di Covid, pur se iniziata
prima del Lockdown e conclusa appunto durante quel periodo. E’ambientata a Milano, cioè il polmone dell’Italia industriale e più attiva,, la città ove si forma-
no i cervelli migliori del Paese e del suo futuro,Centro nevralgico d’insegnamento è il Liceo privato Modigliani, una scuola d’eccellenza, dove vivono ” i predestinati ad avere il meglio “. Se questa è la fama del Modigliani, le cose non sono mai come sembrano e se ne accorgerà ben presto Lorenzo Padovani, quando viene chiamato giovanissimo a fare parte del corpo accademico dell’istituto chi si propone di formare la nuova classe dirigenziale italiana. Lui vi in-
segna storia e filosofia, ha ventisette anni, un curriculum accademico di alto prestigio, è assai ambizioso e sicuro di sè, di ottima famiglia, uno insomma dalla
carriera assicurata, ma la verità , al di la delle frasi di circostanza e delle apparenze, è ben diversa. Dirigenza asservita ai poteri forti, tutto è condizionato dal
potere economico e politico dei genitori degli alunni, il direttore dà una serie di…consigli su come comportarsi. Poi,ovviamente, ci sono gli studenti, con tutte le caratteristiche della loro età. Bullismo,servilismo, arroganza, abuso di alcol, nessun rispetto per i più deboli. E questo potrebbe anche spiegare il suicidio di una
studentessa, che pochi giorni prima della tragedia aveva confidato le sue pene e il suo disagio al giovane professore Padovani.
Subito il preside cerca di nascondere qualsiasi fatto possa portare nocumento alla scuola e lo scontro sarà con Padovani che è sempre più convinto che non si sia trattato di una disgrazia. Lui vuole scoprire cosa è veramente successo, anche a costo di rischiare la carriera, e addirittura si troverà a rischiare la vita.
IL LICEO è un romanzo costruito con molta cura, prima ci introduce nell’ambiente, poi ci fa conoscere i protagonisti, ce ne fa vedere le varie….facce e i loro
comportamenti, la trama scorre rapida e interessante, non mancano neppure i colpi di scena.BERSELLI non perde mai di vista i requisiti propri del buono
scrittore di gialli. C’è molta suspense, vengono forniti tanti indizi, compaiono più indiziati, ma senza mai appesantire la trama. Diciamo che l’impianto generale
prevede tre strutture, in primis i professori e i loro dirigenti, molta ipocrisia, asservimento al dio quattrino, rapporti di assoluta convenienza e ben poca considerazione degli studenti e delle loro esigenze, Appunto gli studenti, certo per lo più ricchi e viziati, ma alla fine restano dei ragazzi con i pregi e difetti della loro età. E poi cè una mosca bianca, in questa congrega di arroganti arrivisti,il professor Padovani, lui è l’unico, pur tra dubbi e incertezze, a considerare i ragazzi come tali, li vede a volte smarriti. come del resto nel caso della ragazza deceduta che si era rivolta a lui per cercare quell’aiuto che lui stesso non le ha
saputo o “voluto”dare. E questo ora lo spinge a improvvisarsi detective(terzo elemento detta struttura).
UN romanzo di vita, molto moderno e attuale per i temi che tratta, e anche un buon giallo di stampo classico, a cui aggiungono valore i dialoghi brillanti, ironici, ma anche molto efficaci e credibili.
GIUSEPPE PREVITI