IL PERSONAGGIO DEL GIORNO: CHARLES LAUGHTON
15 Dicembre 2014” LA PIPA DI MAIGRET ” e altri racconti- DI GEORGES SIMENON
26 Dicembre 2014- E’ il 13 agosto 1969, siamo in Libia, quando la madre di Mike Italia Balistreri precipita da uno scoglio sfracellandosi in mare. Nello stesso giorno il colon-
nello Gheddafi conquistava il potere. Ma la signora Italia si è suicidata o è stata uccisa ? Per quarant’anni Michele Balistreri si porrà questo interrogativo
senza mai riuscire a darsi o a ricevere una risposta. E tutto questo va inquadrato in un fitto groviglio di interessi, di bugie, di tradimenti, di violenze che
fa da cornice a quanto accade alle varie famiglie coinvolte nella storia.
Ci portiamo poi a Roma, estate 2011, in Libia è scoppiata la guerra civile.Il brutale assassinio di una giovane donna ucraina e della sua figlioletta fa riin-
contrare il capo della Omicidi Michele Balistreri con la giornalista Linda Nardi, che sta conducendo una inchiesta scottante che riguarda anche tanti
dei personaggi che abbiamo già incontrato in questa storia.La Nardi vuole scoprire chi ha ucciso la donna che doveva rivelarle una brutta storia in-
torno a una certa cricca di affaristi. Per inciso molte di queste persone frequentavano abitualmente villa Balistreri quando questi vivevano in Libia.
Ma questa indagine per tutte le implicazioni che comporta e sul passato e sul presente finirà per sconvolgere definitivamente gli equilibri che faticosa-
mente il commissario aveva raggiunto nella sua vita. Tutto il suo passato gli si ripresenta, per cui sarà una sorta di discesa all’inferno, dovrà tornare
in questa Libia devastata dalle bombe degli aerei della Nato e dalla resa finale dei conti per il regime del colonnello. E per Balistreri sarà l’occasione per
fare un quadro completo della propria vita.- Con IL male non si dimentica Roberto Costantini ha concluso la sua triologia sul male, protagonista quel Michele Balistreri che abbiamo seguito in tutta
la sua vita da giovane già con l’attitudine al male sia nella Libia che viziava tremendamente gli europei che a Roma dove si trasformerà in un picchiatore
fascista prima di entrare in polizia, dove prima con sin troppa leggerezza reggerà un commissariato per poi diventare il rispettato capo della sezione
Omicidi, anche se ormai non sente più stimoli.
Il romanzo alterna scene della Tripoli di fine anni’60 alla Roma del 2011. Mike fa parte di una famiglia che a Tripoli è assai potente, lui cresce manesco e
ribelle con i numerosi fratelli della famiglia di Mohammed, mentre nella villa accanto alla loro vive una famiglia americana, dove ci saranno due donne, Mar-
lene e Laura che tanta influenza avranno sulla sua vita. Tutto l’equilibrio di quei giorni è molto fragile, gli uomini tessono i loro affari, che non sembrano af-
fatto puliti, ma anche i ragazzi tramano a loro volta. MIke è il capo di una piccola gang (con Ahmed, Nico e Karim) che fa affari e soldi non certo puliti. Il suo
grande amore è Laura Hunt pur se sarà un amore difficile e contrastato. Tutto poi cambierà con l’arrivo di Gheddafi, Michele lo ritroveremo a Roma, ai giorni
nostri è un Michele stanco e disilluso, ma poi il passato implacabilmente si rifarà vivo, ritroveremo quel gruppo spietato di affaristi che facevano capo a
suo padre con un monsignore senza scrupoli, un senatore corrotto e corruttore. Ma il passato riguarda anche lui che da giovane è stato molto impulsivo
e che delle donne non ha mai capito molto.
E così il racconto di Costantini va avanti in un continuo intercalare tra passato e presente, raccontato in terza persona il presente e in prima persona il pas-
sato.
Molti i richiami, anche se forse un po’appesantiscono il libro, ma d’altra parte sono necessari per legare l’intera opera e anche per facilitare chi non avesse letto
i precedenti. Fatti pubblici e privati, infatti la storia riguarda sì la storia intima di una famiglia( o meglio, più famiglie) ma racconta anche fatti storici di cui
siamo più meno informati, vedi il dominio degli italiani sulla Libia con tutto un intreccio finanziario-politico a monte con una serie di intrighi internazionali
con al centro l’Italia e lo Ior. Poi ci sarà il rovesciarsi della situazione con la presa del potere da parte di Gheddafi prima e poi, in tempi più vicini a noi, la sua
caduta.
Ma il libro ha anche una sua dimensione molto intimista perché alla lunga quel che vien fuori è la resa dei conti che il protagonista deve fare con sè stesso. E
del resto tutto il libro dà molto valore e spazio a tutti i personaggi che sono tratteggiati con molta cura e attenzione.
Un’altra particolarità dell’opera è che è strutturata in tanti capitoli brevi che sono una sorta di diario degli avvenimenti e degli anni sessanta e dell’ultimo perio-
do.
Una saga questa dei Balistreri abbastanza intricata, una storia ricca di eventi e di colpi di scena, che tiene sempre avvinto il lettore. In Costantini, e già lo si
era notato nei primi romanzi, lo stile narrativo è sempre molto scorrevole,passando con grande facilità da capitoli più lunghi ad altri brevissimi. E natural-
mente il modo di raccontare alterna quello di una pura e semplice cronaca a quello più indicato per una più ponderata riflessione.
Ma quel che conta è che il nostro autore riesce a mettere insieme il romanzo d’azione al romanzo che invece viviseziona tutti i fatti che hanno portato alla
caduta di una nazione o quanto meno al suo imbarbarimento.*
Ma quel che interessa di più Costantini è rivoltare ancora una volta la vita di Michele Balistreri obbligandolo a ripercorrere il suo passato che è gravato di
troppe ipoteche per poter procedere liberamente e poi ci saranno due grandi interrogativi a cui rispondere: Balistreri vuol sapere chi ha ucciso sua madre,
e non troverà pace sino al momento in cui non lo scoprirà. L’altro interrogativo è sapere chi ha avvelenato l’atmosfera nazionale e interna.
Con il suo romanzo di esordio, Tu sei il male, Roberto Costantini fu premiato con lo Scerbanenco per la migliore opera prima. Seguì poi Alle radici del male
e adesso in fine si chiude la trioloogia con Il male non dimentica. Balistreri è un personaggio seriale ma non nel senso che viene normalmente attribuito a
questo termine, perché di solito i personaggi seriali passano da una storia all’altra senza però che ci sia una continuità tra un episodio e l’altro se non per la
figura del personaggio principale. Quest triologia del male è invece una storia unica e non per niente nell’ultimo Scerbanennco noir l’opera di Costantini è
stata premiata con una menzione particolare, ” migliore opera noir complessiva” degli ultimi anni, quindi è stata considerata in blocco.
E anche in questo Costantini si è dimostrato autore innovativo.
- Con IL male non si dimentica Roberto Costantini ha concluso la sua triologia sul male, protagonista quel Michele Balistreri che abbiamo seguito in tutta
- GIUSEPPE PREVITI