“L’UOMO FUCO”DI GIANLUCA MOROZZI-FELICI EDITORE
16 Luglio 2012“IL BISTICCIO” DI MARCO VICHI-FELICI EDITORE
26 Luglio 2012Matteo Bortolotti ,bolognese doc,ha iniziato a scrivere giovanissimo,ed è stato scrittore,sceneggiatore, story-editor,ma prrincipalmente ha scritto commedie,film e telefilm-.Ha pubblicato per varie case editrici, suo precedente nel campo del giallo “Questo è il mio sangue”.
Pubblica adesso Il mistero della loggia perduta : un anziano maggiordomo viene trovato ucciso nello0 studio del grande palazzo di cui è custode.Ecco sulla scena la polizia e il magistrato,ma anche Matteo Bortolotti in persona. Scrittore di gialli,ma aqmche poliziotto un pò per vocazione e un pò per dare’un a mano a un vecchio amico0 ilo commissario Abate,segretamente afflitto dal morbo di Alzheimer.
Quella del maggiordomo è una morte misteriosa che si ritiene legata al mondo massonico di cui la vittima era un alto esponente.
Sulla scena del crimine viene rinvenuta’una mappa originale autografata da Giovanni Pascoli’e delle tracce’che doverbbero portare alla scoperta di un leggendario tesoro che si dovrebbe trovare nell’altrettanto mitica Loggia dei morti.Un tesoro che scatena troppi interessi e cupidigie…..
Un giallo anbientato a Bologna,filo con duttore la ricerc a dei segreti di una loggia massonica,protagonista un singolare assistente’di polizia’,lo scrittore di libri gialli,Matteo Bortolotti, che-sorpresas delle sorprese-è anche l’autore di questo libro. Narrato in terza persona ha una ulteriore sin golaritàl, quella del noir che ironizza su8 se stesso.
L’autore si diverte a utilizzare i canoni del giallo classico,pur se nel nostro caso il maggiordomo anziché l’assassino è la vittima.L’autore si diverte a dissacrare certi miti alla Dan Brown con la ricerca di un tesoro e di una loggia massonica.E non ci fa m ancare neppure una garbata presa in giro delle trame con intrecci intern azionali’coinvolgendo spionaggio per conto di grandi banche e bravacci filo-nazisti.
Ma Bortolotti ci fa conoscere anche una Bologna nascosta,insolita,sempre forzando i ritmi al massimo,con toni grotteschi e esasperati.
Certamente non è semplice definire questo romanzo, un misto tra un vero giallo,un noir,un giallo storico, ci sono infatti elementi degli uni e degli altri,ma la preoccupazi0ne maggiore’dell’autore sia quella di divertire il lettore’.Ma anche questa chiave interpretativa è riduttiva perché pur essendo ilo tono generale tra l’autoironia e il grottesco, c’è il massimo rispetto per le regole del “genere”,che del resto aveva già affrontato nelo 2005 con Questo è il mio sangue.Ma stavolta già dalle pagine iniziali quando questo investigatore sui generis si presenta con la sua “improbabiloe giacca verde”,il ciuffo bianco, il passo deciso “tra le divise blu,sorridendo a tutti”. Si nota immediatamente un’atmosfers diversa….
Come detto in precedenza Bortolotti,pur scherzando,non rinuncia certo a scrivere una vera storia giaalla, anzi addirittura abbiamo una vittima uccisa ben tre volte, strangolata,avvelenata,colpita da un proiettile. Ma tutto questo accanimento è opera di una persona che voleva assicurarsi che la vittima non sopravvivesse o più persone si sono susseguite in questa stanza?
Matteo Bortolotti si conferma abile confezionat0re di trame pur pigiando a ruota libera sull’autoironia e il grottesco.
Potremmo definirlo un divertissement’in giallo, ma anche grande abilità nella trovata di uno scrittore’che si trasforma nel protagonista della storia che….lui stesso ci racconta.Una trovata che’funziona.Certamente Borto0lotti un pò ci fa e un pò ci prova,ma la sua capacitàè di giocare con i canoni del giallo fa sì che il libro attragga subito e si faccia divorare tutt0 di un fiato.
Oggi molti scrittori di gialli scrivono storie in cui il protagonista è alla fin fine un loro alter ego, nel caso invece del nostro libro lo scrittore Matteo Bortolotti è anche il detective protagonista del romanzo.E mentre la storia di dipana entrambi sembra che giochino, l’uno con laq maccina da scrivere, l’altro a scorazzare per le strade,le chiese,i palazzi,il sottosuolo del capoluogo emiliano.
Il testo è ricvco di tanti singolari personaggi,da Zio Morte a Carne a Godzilla,tutti “aiutanti sul campo”del nostr5o investigatore, tutti a caccia di indizi.Va aggiunto che nella nostra storia ilo tempo urge, siamo al 24 giugno,,giorno magico legato al solstizio,e la caccia al ritrovamento della misteriosa loggia ha dei limiti temporali ben precisi.
Ne è uscito0 un libro “nuovo”nell’impostazione,dissacrante ma colto,divertente ‘ma iro0nico.
Matteo Borto0lotti,questa non è certo una novità,sa scrivere,lo stile è fluido,e grande è l’abilità’ nell’abbattere i tanti stereotipi della letteratura di genere ma anche nell’esaltarne le qualità.
Nel romanzo un ruolo fondamentale lo riveste la città di Bologna,molti la conoscono ‘come città gaudente e bonaria,ma qui viene individuata come città’ricca di enigmi e di misteri, che del resto risalgono ai tempi di Giovanni Pascoli,il grande poeta.
Una Bologna incredibilmente piena di contraddizioni, rossa,papalina,massonica.Ma anche una città profondamente ferita negli ultimi decenni, Italicus, la strage della stazione,i delitti del Dams,i delitti dell’Uno Bianca.Una città che quindi si presta al mistero,all’oscuro.Ma alla fin fine Bortolotti la ama e questo libro può anche essere inteso come un profondo atto di amore pur rivelandone difetti e vizi vari.
E in questa Bologna si mescolano giallo e commedia,massoni e pizzaioli,detective e spie,agguati e inseguimenti.
Ma principalmente risulta l’espressione di un autore che-lo dichiara lui stesso-vuole scrivere un giallo alla Christie o alla Conan Doyle,una trama vecchia maniera nell’intento di combattere
quella “pornografia della violenza”oggi purtroppo tanto di moda E così riporta in primo piano l’indagine condotta da un investigtore classico che deve riportare l’ordine risolvendo il caso, ma senza mai prendersi troppo sul serio.
In questa prospettiva si spiega la scelta di un protagonista lontano da quelle figure di c ommissari che oggi incontriamo spesso leggendo i gialli,poi chiaramente Bortolotti ci mette del suo e si
espone in prima persona……
GIUSEPPE PREVITI
Questo romanzo mescola giallo e commedia,massoni e pizzaioli,detective de spie,agguati e inseguimenti.
Principalmete risulta l’espressione di un autore che-lo dichiara lui stesso-voleva scrivere un giallo vecchio maniera,ispirandosi ad autori classici quali Agatha Christie o Conan Do0yle per sfuggire a quella “pornografia della violenza” che oggi putroppo va tanto di moda.Ed ecco la volontà di ripristinare l’immagine dell’indagine condotta da in investigatore che deve riportare l’ordine risolvendo il caso,ma senzsa mai prendersi troppo sul serio.
In questa prospettiva si può spiegare la scelta di un protagonista lontano dalle figure tradizionali dei vari commissari e così ecco Matteo Bortolotti scrittore di gialli di discreto successo che si trasforma in investigatore.
E abbiamo il sospetto che ne risentiremo parlare….
GIUSEPPE PREVITI
difetti e vizi vari,
done ”””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””’