“GIA’SERA” DI GIANNI SOMIGLI-ROMANO EDITORE
24 Marzo 2011“L’INQUILINO” di MARCO VICHI-GUANDA
5 Aprile 2011Stelvio Mestrovich è ormai considerato uno specialista di due generi, il poliziesco e il musicofilo, in entrambi i campi ha
pubblicato ormai vari libri. Restando nel poliziesco dopo la triologia dedicata all’ispettore Tartini, ecco in “Il mostro di
Ebersdorf” un nuovo protagonista, il commissario della polizia di Vienna Clemens Pallavicini, in una vicenda dove la commistione tra il genere giallo e quello musicale è abbastanza ampia.
La vicenda si svolge a Vienna ai giorni nostri e vedrà coinvolto il commissario Pallavicini, un viennese di nobile famiglia e di origini italiane.Un professore di italiano viene trovato ucciso nella sua abitazione e poco dopo un altro uomo, che è stato in carcere accusato di pedofilia, viene trovato assassinato su uno zatterone.Inizia così una indagine che ri rivelerà assai difficoltosa e dai tanti inquietanti sviluppi. Pallavicini verrà coadiuvato dall’ispettore Nowak suo braccio destro, e dall’agente Brigitte Heimlich, una criminologa.Sullo sfondo una Vienna di inizio anno,gelida e nevosa, ma anche assai bella e caratteristica. E dopo il susseguirsi di altri inquietanti sviluppi si arriverà alla cattura dei colpevoli.
Come già osservato in questo suo nuovo romanzo Mestrovich fonde le sue due grandi passioni, il giallo e la musica. Ci
presenta come protagonista un commissario che si è diplomato in pianoforte al Conservatorio di Vienna, è un ottimo pianista tanto che ha fatto per alcuni anni il concertista, restando un amante della buona musica, è un assiduo freqentatore di concerti e dell’Opera. Ma Pallavicini è anche un bell’uomo ed è legato sentimentalmente alla bella Franziska Van Hildebrandt, anche lei di nobile stirpe. Solo che a un certo momento lui ha dato una svolta alla sua vita entrando in polizia dove ha fatto rapidamente carriera.
Mestrovich è notoriamente un importante critico musicale del tardo barocco, grande fan di Antonio Salieri cui ha fatto erigere una lapide commemorativa in Vienna, città che quindi conosce molto bene e che fa da cornice a tutta questa storia.
Una piacevole riscoperta di una Vienna osservata sotto vari punti di vista. Certamente è molto fredda, spesso a rischio
neve, ma anche una Vienna per certi versi insolita dove si può entrare in locali simili a una baita tirolese, con mobili
rustici,attrezzi rurali, addirittura accanto a una stufa tipica viennese in maiolica c’è una bella fuciliera in massello del novecento. E poi invece posti alla buona dove si può bere un vin brulè o mangiare un paio di wurstel con la senape. E poi
tanti bei quartieri, siamo in pieno centro storico, restano le vestigia della capitale imperiale, ove nota l’autore “si respira
l’aria dei buoni vecchi tempi.” E la vicenda si volge in una Vienna per cui l’inverno è la più bella stagione dell’anno.Le case si riempiono, prendono vita i caffè,i clib, i salotti. E si moltiplicano i concerti, l’opera e i teatri sono sempre pieni, ci sono anche i balli a movimentare la città. E lo stesso commissario se quando è in servizio sceglie posti alla buona, se esce con la sua donna ci porta invece in ristoranti molto tranquilli,confortevoli, ove si gusta la tradizionale e celebre cucina viennese.
Ma se la musica e la città costituiscono una parte importante, non va dimenticato che fanno da cornice a una intricata
vicenda centrata su amori tra omosessuali, omicidi, scomparsa di bambini, pedofili.Pallavicni pder venirne a capo dovrà occuparsi di vecchi casi irrisolti, di assassini e pedofili più o meno tali in carcere, anche perchè il ripetersi di nuovi fatti fa pensare che sono possibili altre soluzioni.
E la svolta verrà da una intuizione che scaturità nel commissario dopo un sogno da incubo, che lo condurrà ad Halbern Hafen, un piccolo centro dove si trova “il cimitero dei senza nome”, un luogo sinistro dove sone sepolti anonimamente i corpi di sventurati morti di morte violenta.E qui verranno ritrovati i corpicini martoriati delle due ragazzine scomparse e da questo ritrovamento poi Pallavicini risalirà alla scoperta del colpevole, anzi dei colpevoli perchè è un giallo a più soluzioni.
Una trama di solido impianto, che Mestrovich impreziosisce con vari intermezzi musicali e insaporisce con l’alternarsi di
vere e proprie scorpacciate a sofisticati pranzi in ristoranti di lusso.
GIUSEPPE PREVITI