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24 Settembre 2014Il 23 settembre 197o si spegneva un attore francese importante, Bourvil, che vogliamo ricordare perché lui, considerato un attore comico
per eccellenza, girò il suo ultimo film, I senza nome del maestro del noir francese, J.P.Melville, poco prima di morire.
Cantante, attore, specializzato in parti comiche, fece coppia con discreto successo con Louis de Funès, ma non rinunciò a parti più impe-
gnative, ad esempio fu un eccellente Thènardier ne I miserabili e vinse la Coppa Volpi quale migliore attore alla Mostra cinematografica
di Venezia nel 1956 con La traversata di Parigi di Claude Autant Lara.
Fu uno splendido Commissario Mattei ne I senza nome ( Le circle rouge)del 197o.opera considerata un classico del cinema noir.Il suo era un
personaggio drammatico e complesso e lui ci lasciò una prova di attore maiuscola, dalle tante sfaccettature, morì qualche settimana dopo
la fine delle riprese lasciando forse il rimpianto per un talento che forse poteva essere sfruttato di più.
Un film visto anche dalla parte dei banditi, tre, Alain Delon, Gian Maria Volontè, Yves Montand, Melville ” canta” l’amicizia virile, il coraggio.
il tradimento, il fatalismo, la determinazione di questi uomini e del poliziotto che da loro la caccia, il commissario Mattei(appunto un grande
Bourvil).
IL cinema di Melville è sempre molto simbolico, le sue sceneggiature hanno un andamento da western, è stato un grande maestro del polar
(combinazione di poliziesco e noir), in questo film evidente è l’omaggio a un altro grande regista, il John Huston di Giungla d’asfalto.
I quattro protagonisti vivono un loro mondo che onorano con un codice d’onore e di rispetto reciproco, che va oltre la loro condotta che
va oltre le righe non importa che siano criminali o uomini di legge.
Il cast doveva essere molto diverso, ad esempio Bourvil prese il posto di Lino Ventura che aveva avuto uno screzio con il regista. Il commissario
Mattei era scapolo, amava i gatti, possedeva una piccola pistola. Il suo capo amava filosofeggiare, e pensava anche che pure la polizia può
divenire colpevole. Bourvil si oppone ai tre gangster, lui nel film è come quegli sceriffi che percorrono miglia e miglia a caccia di un fuggiasco e
notevole è la scena in cui, in maglietta e mutande, insegue Gian Maria Volontè tenendo in mano i pantaloni….
GIUSEPPE PREVITI