” IL SALE DELLA TERRA ” DI WIM WENDERS E JULIANO RIBEIRO SALGADO
14 Novembre 2014IL PERSONAGGIO DEL GIORNO: JEAN GABIN
15 Novembre 2014Carlo Emilio Gadda, ingegnere, ma più noto come scrittore e poeta. A lui si deve la bellezza e l’originalità di linguaggi diversi e anche la ricerca continua di una
diversa strutturazione dei punti basilari di un romanzo.
Una vita la sua abbastanza complicata, una famiglia agiata che una serie di speculazioni sbagliate e la morte prematura del padre mettono in serie difficoltà econo-
miche, a cui però i sacrifici materni riescono a far sopravvivere lui e il fratello, che completano gli studi liceali e poi frequentano l’Università conseguendo la laurea
in ingegneria come aveva voluto la madre, Ma per Carlo Emilio è un secondo trauma rinunciando alle proprie inclinazioni per la letteratura, e questo rimpianto
lo ha accompagnato tutta la vita. Volontario nella prima guerra mondiale, fatto prigioniero e da questa esperienza nascerà Il Giornale di guerra e della prigionia,
che però sarà pubblicato soltanto nel 1955. Dopo la guerra si laureò in ingegneria elettronica trovando subito lavoro. Ma avrà il tempo di iscriversi a Filosofia pur
non laureandosi mai,e intanto collaborerà a riviste con saggi e articoli.
Comincia a scrivere e a pubblicare romanzi e racconti per decidere nel 194o di abbandonare la professione di ingegnere, trasferendosi a Firenze dove vivrà per dieci
anni pubblicando l’Adalgisa, raccolta di racconti anche satirici sulla borghesia milanese.
Nel 195o si trasferisce a Roma dove lavora alla RAI per il terzo programma continuando la sua attività di scrittore.
E’ nel 1957 che pubblica Quer pasticciaccio brutto di via Merulana, un romanzo giallo ambientato negli anni del fascismo, di questa trama era già apparsa una prima
stesura nel 1946-47 sulla rivista Letteratura. Il romanzo aveva come figura centrale il commissario Ingravallo, poi ottimamente impersonato da Pietro Germi in
Un maledetto imbroglio, ma era ricco di personaggi e situazioni. Molti lo hanno considerato un capolavoro del giallo italiano, certamente Gadda ha dato lustro
agli scrittori di genere, dimostrando che questa non era una parola dispregiativa, si poteva fare cultura anche con i temi tipici del romanzo poliziesco. Un’altra
grande innovazione di questo libro fu che non aveva un finale, non dava una soluzione(e Germi invece non se la sentì di farla mancare nel suo film)ma forse era
proprio in questo la grande risorsa del libro che andava letto per quanto di bello offriva, non per andare a caccia dell’assassino.
Gadda seppe rappresentare il mondo in tutti i suoi grovigli con un complesso stile di scrittura e con un altrettanto complesso sistema di vari parametri di
situazioni, fatti e personaggi.
GIUSEPPE PREVITI