IL PERSONAGGIO DEL GIORNO: PIETRO GERMI
6 Dicembre 2014IL PERSONAGGIO DEL GIORNO: LUIGI BERNARDI
7 Dicembre 2014Gian Maria Volontè è stato uno dei più grandi attori del cinema italiano, una presenza carismatica sul set, una recitazione sempre matura
e determinata pur con accenti spesso volutamente istrionici, Un attore di grande impegno, anche se poi la sua fortuna coinciderà con
la partecipazione agli spaghetti-western di Sergio Leone.
Dopo un’infanzia difficile Volonté approda giovanissimo al teatro per poi frequentare l’Accademia Nazionale di Arte Drammatica dove ben
presto si segnala come ” giovane di grande talento”. Si susseguono poi alle esperienze teatrali anche quelle televisive diventando ben presto
assai noto.
Agli inizi degli anni sessanta Gian Maria Volontè esordisce nel cinema, il primo ruolo da protagonista lo avrà nel film dedicato al sindacalista
Salvatore Carnevale, ” Un uomo da bruciare”, un film denuncia di Valentino Orsini e dei fratelli Taviani. Ma per lui sarà determinante l’in-
contro con Sergio Leone che nel 1964 lo vorrà come co-protagonista in ” Per un pugno di dollari”, e ancora lo impiegherà nel ruolo di un ban-
dito sadico e violento in “Per qualche dollaro in più”. Altri western lo vedranno protagonista da ” Quien Sabe” di Damiano Damiani(1966), poi
ci sarà ” Faccia a Faccia” di Sergio Sollima (1967). Con Carlo Lizzani torna ai tempi moderni in “Banditi a Milano” (1968), poi nel 1970 arriverà
a una delle sue più grandi interpretazioni, un giallo a sfondo politico-giudiziario ” Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio
Petri, nel quale interpreta un commissario di polizia che vuole dimostrare l’intoccabilità di chi riveste determinate posizioni sociali.
E poi sarà in Francia nel policier ” I senza nome” di Jean-Pierre Melville ( 197o).Nel 1962 con Rosi è co-protagonista in ” A ciascuno il suo”
tratto da un romanzo di Leonardo Sciascia sulla mafia.
Ormai considerato l’attore italianodi maggior prestigio prosegue la sua carriera dedicandosi a un film sempre più politicamente e socialmente
impegnato, grazie anche all’incontro con due registi molto portati al cinema-denuncia quali Franco Rosi ed Elio Petri.
Con Rosi farà ” Uomini contro” (1970), “Il caso Mattei” (1972), con Petri ” Todo Modo (1976), “La classe operaia va in paradiso” (1971), con Marco
Bellocchio ” Sbatti il Mostro in prima pagina” (1972).
Volontè è sempre piùimpegnato idelogicamente e politicamente e questo finirà per penalizzare la sua carriera d’attore, negli anni ottanta riceve il
Leone d’oro alla carriera, ma per lui sarà sempre più difficile lavorare.
Nel 1994 mentre sta girando “Lo sguardo di Ulisse” di Theo Angelopulos muore durante le riprese del film stroncato da un infarto, era il 6 dicembre
1994. Se per l’attore la morte migliore è quella in scena Volontè è stato accontentato. Fu un uomo difficile, un uomo contro, ma coerente con se
stesso rinunciando anche a contratti miliardari. Ma come attore ha lasciato un segno indelebile viveva intensamente i personaggi che interpretava
immedesimandosiin essi in maniera totale. E la galleria dei personaggi da lui interpretati fu la più variegata possibile, operai, imprenditori,banditi,
rivouzionari e potenti, ricchi e poveri,aristocratici e proletari e altri ancora. Noi vogliamo ricordarlo nei panni del dirigente di polizia ne Indagine su
un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, un misto di fanatismo, istrioneria, onnipotenza nel delineare quest’uomo di potere alle prese con le proprie
contraddizioni.
GIUSEPPE PREVITI